YouTube va in tv, con il telecomando
Walk parla con l'entusiasmo degli evangelist della rete: «YouTube è una piattaforma che fonde la democrazia e la meritocrazia. La gente carica video, inventa sitcom, costruisce percorsi educativi aperti a tutti». Ma insieme a questo fonde anche il pragmatismo dell'uomo di business. E la sua idea è semplice: rendere YouTube anche «passivo» come la televisione, un passaggio pensato per la sempre maggiore diffusione nei salotti delle nuove tv che si collegano a Internet, dove sempre di più confluiranno i servizi online. «Oggi ogni visitatore unico passa quasi 15 minuti al giorno davanti a YouTube. Siamo il secondo sito al mondo per le ricerche online, subito dopo Google». E proprio questo sembra uno dei punti di forza del gruppo. Qui a San Bruno molti si dividono tra Stanford, la sede di Google a mezz'ora di auto dove si trova Mountain View e, appunto, gli uffici un po' bucolici di YouTube. Eppure le due società sono due agguerrite rivali nella blogosfera. «Non so dire quanti minuti al giorno saranno tra due, tre, quattro anni: 17, 20, due ore? Non so - aggiunge Walk - ma per me quello che è importante è il prossimo passo da fare.