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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di hfish
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    parliamo di tav e repressione

    Premesso che non ritengo la tav un'opera prioritaria in questo momento, vorrei ragionare sulla questione repressione del dissenso. Discorso analogo si potrebbe fare ricordando le manifestazioni in Campania contro le discariche.

    Una volta che lo stato ha deciso, si spera nel miglior interesse di tutti, di realizzare una certa opera pubblica, penso che dovrebbe andare avanti con ogni mezzo per perseguire l'obiettivo, fregandosene dei manifestanti. Il dissenso è sacrosanto e deve essere garantita la sua possibilità di espressione rimanendo nelle regole, anche perché da un forte dissenso potrebbe anche nascere l'idea di un dietro front.

    Quando però il dissenso non viene fatto rispettando le regole l'unica soluzione non può che essere lo sgombero coatto con relative denunce, altrimenti non si può andare avanti a costruire nulla. Nessuno vuole la discarica o l'autostrada o la ferrovia vicino casa, ma appurata la necessità di queste opere per la collettività è necessario mettere da parte gli interessi particolari, no?

    Certo tutto questo funziona se lo stato fa DAVVERO le opere negli interessi dei cittadini e non perchè i governanti possiedono l'azienda appaltatrice, ma questo è un altro discorso

    Tornando a noi. Giusto usare ogni mezzo, manganelli e denunce comprese, per far avanzare i lavori?
    Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di Ja]{|e
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    Facciamo un referendum

  3. #3

    Re: parliamo di tav e repressione

    Originariamente inviato da hfish

    .....ma appurata la necessità di queste opere per la collettività.....

    ecco, appuriamo la "necessità"

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011...cita-2/119855/

    ...a 'sto punto, i Maya sarebbero un sollievo...

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di hfish
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    Tralasciamo il discorso necessità in questo caso specifico. Gli scontri odierni sono serviti solo come spunto.
    Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.

  5. #5
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Re: Re: parliamo di tav e repressione

    Originariamente inviato da discovery
    ecco, appuriamo la "necessità"

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011...cita-2/119855/

    Bell'articolo... ha sparato due o tre dati negativi dicendo che quelli sono solo alcuni dei millemila dati contenuti nelle 140 pagine dei osservazioni... mi pare un po' come dire che le automobili sono il male perchè inquinano e costano, dimenticando quali vantaggi portano.

    Mah, se fosse stato un articolo di scienzamarcia (sito citato qualche thread fa) forse l'avrei ancora capito... ma da un giornale a tiratura nazionale mi sembra solo propaganda.

    Eppure il lavoro potrebbe arrivare anche da quelle piccole opere capillari di manutenzione delle infrastrutture italiane esistenti, ferrovie, acquedotti, ospedali, protezione idrogeologica, riqualificazione energetica degli edifici, energie rinnovabili.
    Probabilmente l'Italia è davvero il paese dei miracoli, visto che buona parte dei più grandi lavori pubblici sono stati fatti nel ventennio fascista (o prima) e da allora le opere capillari di manutenzione, scopro ora, non si sono più fatte...

    E poi il culmine:
    Seguendo lo stesso criterio, anche l’Expo 2015 di Milano sarebbe semplicemente da non fare, chiuso il discorso. Sono eventi che andavano bene cent’anni fa. Se oggi in Italia tanti comitati si stanno organizzando per dire “no” alle grandi opere e per difendere i beni comuni e gli interessi del Paese, non è per sindrome Nimby (non nel mio cortile), bensì perché, come ho scritto nel mio “Prepariamoci” (Chiarelettere), per troppo tempo si sono detti dei “sì” che hanno devastato il paesaggio e minato la nostra salute fisica e mentale.
    Sono d'accordo che non si tratta di sindrome di Nimby, infatti secondo me è semplice ottusità. Seguendo lo stesso criterio e prendendolo più alla larga, l'umanità sarebbe dovuta restare ferma al periodo in cui si girava vestiti di pelli animali armati di frecce per uccidere le prede di cui cibarsi (sempre che gli animalisti del caso avessero la bontà d'animo di starsene zitti per non autoestinguersi)... indubbiamente era un mondo più ecologico, ma forse anche un po' più limitato.
    Per fortuna la storia ci ha regalato gente un po' più lungimirante di così, e fino a tempi relativamente recenti le opere pubbliche sono state considerate un'opportunità, e non cose che andavano bene cent'anni fa...


    Questo vale per un po' tutte le opere pubbliche da qualche anno, ormai. Tra l'altro (la butto li pour parler) ricordo che a scuola, in una lezione di economia aziendale, ci spiegarono anche il motivo per cui le opere pubbliche sono degli investimenti importanti per la crescita di un paese... non lo ricordo più nel modo più assoluto, ma se qualcuno avesse le idee un po' più chiare penso che potrebbe essere uno spunto interessante.

  6. #6
    http://youtu.be/xMLXE-Hneek

    Incontro a Susa con il professore Marco Ponti del Politecnico di Milano esperto di trasporti della Banca Mondiale degli investimenti.
    Non ho mai pensato nella vita che per procedere bisogna necessariamente andare in linea retta. (M. Paolini)

    Shine on.. | Scatto... | Ascolto...

  7. #7

    Re: Re: Re: parliamo di tav e repressione

    Originariamente inviato da lnessuno
    ....
    l'articolo postato è solo un esempio, viceversa mi piacerebbe leggere qualche motivazione favorevole al Tav che non sia

    - non perdere i fondi europei

    - per non essere tagliati fuori dall'europa (ma per favore.....)

    - per inquinare meno tramite il trasporto a rotaia (cosa che potrebbe essere fatta SUBITO, implementando la linea esistente, non dopo 10/15 anni di cantieri e camion)


    ps. chiedo scusa a hfish perchè andiamo OT, ma penso che in questo caso specifico, preso come esempio per un discorso più ampio (diritto di dissenso, ecc), il contesto abbia la sua importanza.
    A prescindere dal fatto che infrangere la legge e/o usare la violenza sia sempre sbagliato.

    ....da entrambi i lati della "barricata", aggiungerei.
    ...a 'sto punto, i Maya sarebbero un sollievo...

  8. #8
    Originariamente inviato da Federico82
    http://youtu.be/xMLXE-Hneek

    Incontro a Susa con il professore Marco Ponti del Politecnico di Milano esperto di trasporti della Banca Mondiale degli investimenti.

    un pericoloso sovversivo nemico del progresso.

    .....avrà perso qualche lezione di economia aziendale.

    ...a 'sto punto, i Maya sarebbero un sollievo...

  9. #9
    Che poi le merci?

    Qualcuno sa che interessi abbia Trenitalia per la divisione Cargo? E' praticamente in semi-dismissione.

    http://shippingonline.ilsecoloxix.it...ia_cargo.shtml (famoso comunista Altero Matteoli)

    Vogliamo parlare di RFI sotto inchiesta perchè ostacola le imprese ferroviarie di trasporto merci?

    Almeno non pigliamoci per il culo, cortesemente.
    Non ho mai pensato nella vita che per procedere bisogna necessariamente andare in linea retta. (M. Paolini)

    Shine on.. | Scatto... | Ascolto...

  10. #10
    Utente di HTML.it
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    sono i rigurgiti nimbyminkieski di verdi, rossi e rossastri (= mamme che portano i figli frignanti in prima linea etc)
    ---
    Facciamo così: a me le tasse stanno sui coglioni, avrei 1000 modi migliori per impiegare i miei soldi.
    Sono autorizzato quindi a tenermele?

    Perchè per verdi, rossi e rossastri parrebbe proprio di sì.

    basta saperlo.

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