2- SUI TITOLI APPELLO DI «L'ITALIA C'È» IN 15 MILA PRONTI ALL'ACQUISTO
Fabrizio Massaro per il "Corriere della Sera"
Non è una proposta solitaria, quella dell'imprenditore Giuliano Melani di invitare gli italiani ad acquistare titoli di Stato per sostenere il debito pubblico nazionale, lanciata venerdì con una pagina di pubblicità sul Corriere della Sera. Al contrario con lui ci sono già altre 15 mila persone, fra imprenditori, uomini di finanza, manager e gente comune che hanno sottoscritto l'appello «Se l'Italia ha bisogno noi ci siamo» lanciato all'inizio di agosto da MF-Milano Finanza.
Sembra un'era fa, visto che il richiamo all'acquisto di Bot e Btp da parte delle testate del gruppo Class era nato per stemperare uno spread rispetto ai titoli di stato tedeschi che aveva sfondato quota 300. Oggi quel divario si è innalzato oltre 450 punti base, e le future emissioni di Btp per sostituire il debito in scadenza appaiono non così agevoli da superare.
«Le nostre industrie, le nostre banche, sono solide. La ricchezza liquida del paese è più di dieci volte (oltre 3.000 miliardi) l'ammontare dei titoli che ogni anno lo Stato italiano deve emette per rinnovare quelli in scadenza», era scritto nell'appello di agosto. «Il 50% del debito pubblico è in mano a noi italiani. Se all'Italia serve, se dovesse servire il nostro aiuto per le emissioni, noi ci siamo».
Le prime adesioni sono arrivate dall'establishment economico-finanziario: Diego Della Valle, Luca Cordero di Montezemolo, Fulvio Conti, Giuseppe Recchi, Giovanni Perissinotto, Carlo Pesenti, Marco Tronchetti Provera, Sergio Marchionne, Francesco Micheli, John Elkann, Antonio Vigni, Gianni Zonin.