(23 novembre 2011) ROMA – “Il sottoscritto si impegna a non utilizzare strumenti di ripresa fotografica o visiva per cogliere gli atti o i comportamenti dei deputati e dei membri del Governo presenti nell’aula della Camera’’: questo ciò che stabilirà la futura Associazione dei fotografi parlamentari con il nuovo codice di autoregolamentazione, la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo 29 novembre.
La decisione è stata presa dall’ufficio di presidenza di Montecitorio con una delibera approvata a maggioranza. Due gli astenuti, Antonio Leone del Pdl e il leghista Giacomo Stucchi. L’invito a creare tale associazione è arrivato dalla Camera in seguito alle numerose polemiche relative agli scatti che immortalano i messaggi scritti sui cosiddetti “pizzini’’ degli onorevoli o sui loro cellulari e tablet. Ascoltati anche i circa 40 fotografi che abitudinariamente seguono le assemblee.
A quanto pare, anche i diretti interessati hanno avanzato una simile proposta chiedendo lo status di “fotografi parlamentari’’, oltre ad un apposito tesserino. Secondo il codice, infatti, i fotografi dovranno rispettare determinate norme che vieteranno loro di catturare con le proprie macchine politici che schiacciano un pisolino, che navigano su Internet o che non assolvono al proprio dovere.
Insomma, niente più zoom vertiginosi sui volti semiaddormentati dei membri della “casta’’, su partite di solitario in aula e su bigliettini scomodi. Chiunque non terrà fede a questo impegno sarà cancellato dall’associazione con conseguente ritiro dell’accredito di Montecitorio.
«I deputati sono personaggi pubblici e l’aula è un luogo pubblico, equiparabile ad una piazza, per cui non si può evitare che venga fotografato, ad esempio, un deputato che dorme sul banco o che si metta le dita nel naso», ha commentato il presidente della Camera Gianfranco Fini definendo l’iniziativa di regolamentazione particolarmente equilibrata.
Nonostante ciò, ha precisato il leader di Fli, le comunicazioni fra parlamentari non possono essere intercettate in qualsiasi modo. Questo vale pure per i cameraman. Malgrado le misure considerate da alcuni come “restrittive’’, i fotografi, a rotazione, avranno l’opportunità di spostarsi dalle tribune a loro riservate per fare foto da diverse angolazioni.
Secondo Gregorio Fontana del Pdl, grazie a questo metodo anche gli esponenti di centro-sinistra potranno essere “paparazzati’’. Finora, stando a quanto spiegato da Fontana, Pdl e Lega sarebbero sempre stati più esposti agli obiettivi rispetto ai loro avversari.