da http://lindro.it/L-Africa-si-affida-...7#.Ts-tdbLTX3w
Trovo interessante questa cosa delle banche islamiche, che ancora non avevo sentito.Secondo un rapporto della Deutsche Bank diffuso ieri, entro il 2016 le Banche Islamiche (le banche le cui attività finanziarie sono regolate dalla Sharia) gestiranno un patrimonio pari a 1.8 trilioni di dollari americani, ovvero quasi il doppio dei fondi gestiti oggi.
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Il successo delle Banche di Allah in Africa é dovuto all’applicazione etica delle regole commerciali del Corano che aborrono la speculazione ed ogni attività usuraia. Al contrario il Corano considera un’obbligazione morale indiscutibile, quella di mettere parte delle ricchezze personali a disposizione del ‘fratello’ al fine di aiutarlo a migliorare la sua condizione finanziaria attraverso attività produttive o commerciali.
Le Banche Islamiche, infatti, si basano su tre principi: la condivisione dei profitti e dei rischi di perdita tra la banca e il cliente; il dovere morale di incoraggiare tutte le attività produttive e commerciali non proibite dal capitolo coranico ’Fiqh al-Mu’amalat’ (riguardanti i settori: alcohol, armamenti, tabacco e industria pornografica); il dovere morale di applicare una percentuale di interessi sui prestiti che non possa essere considerata come attività speculativa e usuraia.
E' il caso "buono", forse/speriamo, della "intrusione" della religione (e comunque dell'etica) nella vita sociale
Anche la Bibbia contiene comunque divieti piuttosto chiari sul prestito di danaro, usura e peccato...
Di fatto la Finanza mondiale è ben lontana da ogni possibile "moralizzazione"...
Non che le Banche islamiche possano promuoverne una globale, ma se si sapessero ben comportare...