Mario Monti ha inviato oggi al tribunale amministrativo regionale (Tar) un decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) che restringe l'utilizzo delle autovetture di servizio e di rappresentanza da parte delle pubbliche amministrazioni.
Il governo, si legge in una nota di palazzo Chigi, ritiene che "le modifiche introdotte permetteranno di conseguire risparmi significativi nella spesa pubblica" per le auto blu.
Il decreto, approvato su proposta del ministro per la Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi, mira ad ottemperare all'ordinanza del Tar del novembre 2011 che chiedeva il riesame del precedente decreto del 3 agosto 2011 in relazione all'esclusione dalla sua applicazione degli organi costituzionali, delle Regioni e degli enti locali, nonché delle amministrazioni che utilizzano non più di una autovettura di servizio.
Inoltre, il decreto modifica il precedente nella parte in cui impone l'utilizzo alternativo dei mezzi di trasporto pubblico solo quando ne venga assicurata "uguale efficacia".
Viene poi eliminata la norma che concede alle amministrazioni un termine di trenta giorni per la comunicazione al dipartimento della funzione pubblica dell'acquisto o della presa in possesso di un'autovettura.