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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di MatCap83
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    Colloquio di lavoro e stipendio

    Ciao a tutti, vorrei fare una domanda... Supponendo di lavorare per un'azienda, e di ricevere una proposta da un'altra. In fase di colloquio di lavoro nella nuova azienda, a domanda diretta su quale sia lo stipendio attuale sono costretto a rispondere o posso dire semplicemente l'inquadramento attuale (livello 4,3,2, ..., e tipo di contratto)? O meglio, qual'è la risposta migliore secondo voi?

    Grazie!!
    "Nessuno mi ha visto farlo, e non puoi provarlo in nessun modo!" (Bart Simpson)

    >>> www.ombresulweb.com <<<

  2. #2
    come ti pare, basta che quella nuova ti offra di piu'
    http://larsen.altervista.org/
    Larsen O: 19/06/2001-21/04/2011 (la Rebelia bannara e' stata qui)

  3. #3

    Re: Colloquio di lavoro e stipendio

    Originariamente inviato da MatCap83
    Ciao a tutti, vorrei fare una domanda... Supponendo di lavorare per un'azienda, e di ricevere una proposta da un'altra. In fase di colloquio di lavoro nella nuova azienda, a domanda diretta su quale sia lo stipendio attuale sono costretto a rispondere o posso dire semplicemente l'inquadramento attuale (livello 4,3,2, ..., e tipo di contratto)? O meglio, qual'è la risposta migliore secondo voi?

    Grazie!!
    non sei costretto a rispondere.
    ma se non rispondi probabilmente sei out
    la risposta migliore è in modo tarsparente il ccnl, inquadramento e lordo annuo

    anche perché spesso poi ti chiedono la busta paga. se hai detto cazzate viene fuori

    pensa anche a quella che è la TUA richiesta per andare in una nuova azienda. è una domanda che spesso ti viene posta.
    se non sai rispondere fai la figura del pirla.
    "ci vorrebbero anche più persone come quaestio (a reb verrà un brivido)" wallrider, 22/10/2012

    "Se hai una vita di merda facebook non può essere molto meglio...". kalosjo, 16/10/2012

  4. #4

    Re: Colloquio di lavoro e stipendio

    Originariamente inviato da MatCap83
    Ciao a tutti, vorrei fare una domanda... Supponendo di lavorare per un'azienda, e di ricevere una proposta da un'altra. In fase di colloquio di lavoro nella nuova azienda, a domanda diretta su quale sia lo stipendio attuale sono costretto a rispondere o posso dire semplicemente l'inquadramento attuale (livello 4,3,2, ..., e tipo di contratto)? O meglio, qual'è la risposta migliore secondo voi?

    Grazie!!
    massima trasparenza in sede di colloquio. Del resto stai andando da qualcuno per offrire il tuo lavoro in cambio dei loro soldi.

    Mi pare più che normale, e lecito, che quel qualcuno ti chieda quanto stai attualmente prendendo per fare il tuo lavoro ed eventualmente quanto vorresti prendere per passare da loro.

    In altre parole, in sede di colloqui di lavoro, l'aspetto economico è uno dei punti cardine del discorso (non il solo ma uno dei più importanti): non si può soprassedere facendo i vaghi. O se lo fai, preparati a ricevere molte porte chiuse.

    Rifiutarsi di fornire informazioni a riguardo è una forma di chiusura e di mantenimento delle distanze fra le parti. A loro interessa chiederlo per poter formulare una proposta congrua. Se gli neghi la possibilità, parti già col piede sbagliato mettendogli inutilmente il bastone fra le ruote già in sede di colloquio (dove al contrario chiunque di solito cerca di agevolare il dialogo e l'accordo)... figuriamoci cosa possono immaginare di te, sull'ipotetico posto di lavoro
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  5. #5
    nuvola, tu hai ragione... pero' c'e' anche un'altro punto di vista.

    siete voi che mi state cercando, sapete benissimo quanto vale il mio lavoro per voi, fatemi un'offerta che io possa considerare congrua.
    http://larsen.altervista.org/
    Larsen O: 19/06/2001-21/04/2011 (la Rebelia bannara e' stata qui)

  6. #6
    Originariamente inviato da Lars
    nuvola, tu hai ragione... pero' c'e' anche un'altro punto di vista.

    siete voi che mi state cercando, sapete benissimo quanto vale il mio lavoro per voi, fatemi un'offerta che io possa considerare congrua.
    Certamente. Ma visto che si parla di lavoro e di soldi, non ci trovo nulla di strano nel chiedere quanto si guadagna attualmente.

    E' una questione fra persone civili (si spera ) che si parlano e vogliono teoricamente trovare un accordo.

    Poi uno si può mettere a fare il "sindacalista" sin dal primo colloquio. Però è ovvio che si preclude probabilmente moltissime possibilità di assunzione.

    Io ho fatto parecchi colloqui come esaminatore, in vita mia. E quando ho chiesto l'attuale retribuzione l'ho sempre fatto per cercare di offrire qualcosa in più, magari con uno sforzo.
    Se una figura professionale mi interessa, e il suo valore di mercato è, ipotizzo, 30.000 euro lordi l'anno, e lui mi dice di guadagnarne 38.000 è facile che se mi interessa davvero e il suo C.V. è davvero buono, io mi possa spingere a offrirne anche di più, pur di strapparlo alla concorrenza.

    Se questo invece mi risponde: son fatti miei, a parte che lo guardo tipo: e subito dopo il meglio che posso comuque fare, se il suo C.V. è appunto molto buono, magari è offrirgli 35 o 38.000 euro per stare sopra la media di mercato, ma senza sapere che è quello che lui già prende....
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  7. #7
    guarda, quando mi capitava, mai parlato di lordo... perche' quando cambia qualcosa nella regolamentazione, va a finire che il lordo resta identico, e scende il netto.
    me ne frego di quello che l'azienda versa (inutilmente) allo stato per mio conto, mi interessa quello che ho per vivere.

    ma il discorso non e' "non ti dico quello che prendo" ci mancherebbe, il discorso e' che spesso l'azienda sa gia' benissimo qual'e' il valore per quella posizione, e mi pare un po' ipocrita far credere che ci sia spazio per contrattare.

    poi vabbe', io mi trovo in una condizione differente, io so quello che potrei rendere all'azienda, in termini di fatturato mensile ovvio, e quindi non ho nessuna intenzione di stare a contrattare per cifre che gli posso far guadagnare in 2 giorni
    fammi un'offerta, sai benissimo anche tu quella che puo' essere la mia resa se riesci a "saturare" il carico di lavoro, ed io capisco subito se stai tirando a mettermela in quel posto, oppure se hai intenzione di riconoscermi il giusto

    non si tratta di essere arroganti o supponenti eh, sono cose di cui si parla in tranquillita', ma e' la sostanziale differenza che corre tra l'avere un "donatore" di lavoro e un "datore" di lavoro.
    spesso l'atteggiamento delle hr e' quello di fare un favore al lavoratore nell'offrirgli addirittura un compenso, ma non funziona cosi'
    e' un vantaggio reciproco: se sono soddisfatto lavoro meglio, se lavoro meglio, tu guadagni di piu', se tu guadagni di piu', non cercare di fottermi a tutti i costi
    http://larsen.altervista.org/
    Larsen O: 19/06/2001-21/04/2011 (la Rebelia bannara e' stata qui)

  8. #8
    Originariamente inviato da Lars
    guarda, quando mi capitava, mai parlato di lordo... perche' quando cambia qualcosa nella regolamentazione, va a finire che il lordo resta identico, e scende il netto.
    me ne frego di quello che l'azienda versa (inutilmente) allo stato per mio conto, mi interessa quello che ho per vivere.

    ma il discorso non e' "non ti dico quello che prendo" ci mancherebbe, il discorso e' che spesso l'azienda sa gia' benissimo qual'e' il valore per quella posizione, e mi pare un po' ipocrita far credere che ci sia spazio per contrattare.

    poi vabbe', io mi trovo in una condizione differente, io so quello che potrei rendere all'azienda, in termini di fatturato mensile ovvio, e quindi non ho nessuna intenzione di stare a contrattare per cifre che gli posso far guadagnare in 2 giorni
    fammi un'offerta, sai benissimo anche tu quella che puo' essere la mia resa se riesci a "saturare" il carico di lavoro, ed io capisco subito se stai tirando a mettermela in quel posto, oppure se hai intenzione di riconoscermi il giusto

    non si tratta di essere arroganti o supponenti eh, sono cose di cui si parla in tranquillita', ma e' la sostanziale differenza che corre tra l'avere un "donatore" di lavoro e un "datore" di lavoro.
    spesso l'atteggiamento delle hr e' quello di fare un favore al lavoratore nell'offrirgli addirittura un compenso, ma non funziona cosi'
    e' un vantaggio reciproco: se sono soddisfatto lavoro meglio, se lavoro meglio, tu guadagni di piu', se tu guadagni di piu', non cercare di fottermi a tutti i costi
    Ma appunto! Io ti chiedo quanto guadagni oggi perchè se la tua figura mi interessa sono disposto a pagarti anche di più. Mica di meno!

    Se so che il tuo lavoro vale fra 30 e 45 mila euro io ti chiedo quanto pigli e so che sono disposto a darti fino a 45 mila euro. Se oggi ne prendi 30 e io te ne offro 40 mi pare che siamo felici in due, no?
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  9. #9
    si, questo e' anche vero... anche se pero' di solito puntano a dare decisamente poco di piu' rispetto all'occupazione attuale.

    mi ricordo che qualcuno, sentito quello che fatturavo mensilmente, era arrivato ad offrirmi la stessa cifra, ma col vantaggio di essere a tempo indeterminato.
    quando ho fatto notare che quella cifra la facevo lavorando 3 giorni a settimana, e che quindi ci avrei perso non poco a lavorare per la stessa cifra 5 giorni a settimana, ovviamente ero io a "sbagliarmi"

    erano altri tempi eh... in cui era normale cambiare agenzie e il lavoro non dovevi manco cercarlo, ti trovava lui... pero' anche se tutto andava bene, la tentazione di fregarti c'era gia'
    http://larsen.altervista.org/
    Larsen O: 19/06/2001-21/04/2011 (la Rebelia bannara e' stata qui)

  10. #10
    Utente bannato
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    occhio che non finisca a barattare una paga sotto il minimo sindacale in cambio di orari disumani e condizioni altrettanto precarie..sembra la moda degli ultimi tempi!

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