Ora con la revisione del disegno di legge è previsto il reintegro in caso di manifesta insussistenza del giustificato motivo oggettivo....
Il sole 24 ha evidenziato due casi:
1. Un`azienda lamenta un calo degli ordinativi che caratterizza il settore nel suo insieme. Quindi procede con il licenziamento di un impiegato.
Il giudice, dopo aver visionato i libri contabili, constata che la sofferenza finanziaria non è tale da rendere necessario il licenziamento in quanto la crisi è di quel settore ma non di altri a cui l`aziende avrebbe potuto rivolgersi. Tuttavia potrebbe decidere che il licenziamento, pur non essendo manifestamente insussistente, è illegittimo; in questo caso potrebbe prevedere l`indennizzo da 12 a 24 mensilità
2.Un'azienda sostiene che non necessita più di una particolare organizzazione del lavor. Quindi licenzia un dipendente. Poi si viene a sapere che quell'azienda si è attrezzata in modo diverso facendo ricorso a figure professionali equivalenti.
Sarebbe questo un caso in cui potrebbe emergere la manifesta insussistenza della motivazione alla base del licenziamento; il giudice sarebbe perciò tenuto all'annullamento del licenziamento e al reintegro del dipendente.....
Poi ci saranno casi un po' ambigui da verificare in sede di conciliazione....
3. un caso di licenziamento per giustificato motivo soggettivo:
Un dipendente di una banca viene sorpreso al bar durante l`orario di lavoro. Il suo direttore lo licenzia perché il suo allontanamento dal posto di lavoro non era motivato. Il dipendente si difende davanti al giudice dimostrando che stava incontrando un cliente.
Il giudice potrebbe dare ragione al dipendente e quindi dichiarare illegittimo il licenziamento;
tuttavia, poiché il fatto sussiste e non rientra tra le condotte punibili con sanzioni conservative, prevede per lui un indennizzo tra le 12 e le 24 mensilità.
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