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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di Linkato
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    Antipolitica... è forse questa la vera antipolitica. Non basterebbe fare una leggina?

    Refrigeranti per climatizzatori auto, arriva la fregatura (R-1234yf)

    La lotta al riscaldamento globale richiede di agire su molti fronti. Uno di questi è la sostituzione dei gas impiegati nei circuiti refrigeranti (condizionatori, frigoriferi ecc). In breve, si possono trovare tre grandi periodi nella tecnica frigorifera:
    periodo iniziale, con gas refrigeranti naturali come ammoniaca e anidride solforosa.
    periodo 1930-1990 con grande diffusione dei CFC "freon".
    periodo post protocollo di Montreal con abolizione dei CFC e transizione verso HCFC, HFC e HC.

    Ora siamo di fronte a un nuovo periodo. Perché se è vero che R-134a, R407c e R-410 non danneggiano l'ozono, è anche vero che hanno un GWP (potenziale di effetto serra) enorme. Il GWP dell'R-134a, per esempio, è di 1400. Ciò significa che l'emissione in atmosfera di un kg di R-134a è equivalente all'emissione di 1400 kg di CO2.

    Un impianto automobilistico contiene circa 200-300 grammi di R-134a che mediamente ogni cinque anni va ricaricato. Sono circa 20-50 grammi all'anno, pari all'emissione di 28-70 kg di CO2 all'anno. Insomma, anche lasciando ferma immobile l'auto per tutto l'anno, le normali perdite attraverso la tenuta del compressore e le brasature causano l'inquinamento equivalente di 200-500 km. Per non parlare del caso in cui il circuito si guasta o si rompe in un incidente e delle perdite durante la carica iniziale in fabbrica e in quelle successive nelle officine.

    La soluzione più logica è quella di tornare agli inizi, usando refrigeranti naturali. Ammoniaca, propano e CO2. In particolare, l'anidride carbonica si è dimostrata molto adatta per gli impianti automotive: la CO2 ha pressioni di esercizio elevatissime (anche 100 bar) e questo permette di avere tubi e componenti di dimensioni molto ridotte.

    Sembrava tutto fatto e deciso, senonché la CO2, come tutti i refrigeranti naturali, ha un terribile difetto: non è brevettabile e non costa quasi nulla. Cosa assolutamente inaccettabile per certe industrie, che hanno forzato il mondo automotive a scegliere un nuovo composto, l'R-1234yf. Questo gas ha proprietà termodinamiche simili all'R-134a, ma ha due difetti notevoli: una ricarica per auto costa sui 100-200€ in più rispetto all'R-134a e, soprattutto, questo gas è infiammabile e in caso di incendio provoca veleni tossici.
    Da un punto di vista del rischio, è vero che l'auto ha già un serbatoio da decine di litri di carburante, ma il circuito A/C, a differenza del serbatoio, è estremamente esposto: basta un piccolo tamponamento per danneggiare il condensatore, che sta di solito dietro il paraurti a prendere aria fresca.

    La domanda che ci si dovrebbe porre è perché complicarsi la vita con gas proprietari, costosi e velenosi quando la CO2 è un eccellente sostituto (GWP per definizione pari a 1), quasi gratuito (ne facciamo addirittura troppo!), naturale, efficiente e adatto all'installazione in spazi ridotti.

    Se state comprando un'auto nuova, vi consiglio di controllare che tipo di gas refrigerante usa. Se si tratta dell'R-1234yf, declinate e spiegate al venditore perché lo fate.

    E incominciamo a cambiarlo davvero 'sto caxx di Mondo!

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Te lo appoggio dubbioso. Non so bene di che parli ma se una cosa naturale ed a costo zero funziona meglio di una chimica e cara appoggio sempre volentieri.

  3. #3
    In linea di massima sarei più che d'accordo. Anche se alcune considerazioni sorgono spontanee:

    1 - un impianto a 100 atmosfere non rischia di essere pericoloso? (in caso di incidente o di surriscaldamento imprevisto, per esempio). 100 atmosfere è una pressione pazzesca. E un bombolozzo a 100 atmosfere a 30 cm dall'abitacolo forse potrebbe essere poco sicuro (non so eh... è un ipotesi).

    2 - penso che i produttori di condizionatori siano i primi a preferire gas "refrigeranti" quanto più economici possibile. Interesserà al produttore di R-134a, vendere quel gas. Ma la Mitsubishi, la Daikin, Samsung, Sony, General Eletric, Panasoinc, Sharp, (e potrei proseguire con decine e decine di marche in tutto il mondo) penso che dovendolo comprare (non tutte sono anche produttrici di quel tal gas), preferirebbero un gas più economico (le ricariche non sono di marca).

    3 - che deriva dalla 2: può darsi quindi che il gas R-134a e altri suoi simili siano semplicemente più efficienti. Ovvero necessitino di procedimenti industriali più economici per essere implementati in un condizionatore (effettivamente impianti a 100 atmosfere penso sarebbero più costosi da realizzare), o di minor manutenzione o forse semplicemente rinfrescano di più e meglio.

    Questo non per dire che una legge che imponga l'utilizzo di CO2 non sarebbe benvenuta, ma solo per cercare di capire perchè oggi si tendono ad usare altri tipi di gas e cosa comporterebbe l'utilizzo di un impianto a CO2, rispetto a R-134a per il cliente.
    (volevo scrivere per l'utilizzatore finale, ma ormai ci hanno scippato anche queste due parole! )
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  4. #4
    Informandomi 5 minuti al volo, ho comunque visto che per esempio Sanyo li produce:

    http://www.prontoroma.it/servizi/doc...zionatori&s=13

    Ma non ho idea del costo e dell'efficienza energetica a parità di BTU (l'unità di misura di raffrescamento).
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  5. #5
    Originariamente inviato da Nuvolari2
    In linea di massima sarei più che d'accordo. Anche se alcune considerazioni sorgono spontanee:


    2 - penso che i produttori di condizionatori siano i primi a preferire gas "refrigeranti" quanto più economici possibile. Interesserà al produttore di R-134a, vendere quel gas. Ma la Mitsubishi, la Daikin, Samsung, Sony, General Eletric, Panasoinc, Sharp, (e potrei proseguire con decine e decine di marche in tutto il mondo) penso che dovendolo comprare (non tutte sono anche produttrici di quel tal gas), preferirebbero un gas più economico (le ricariche non sono di marca).
    SONY , General electric e philips penso siano le migliori



    comunque debbo ancora capire che cos 'e' che state cercando di realizzare nel concreto

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