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Discussione: Il gioco della morte

  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Il gioco della morte

    Mi sono imbattuto, leggendo BBC science, in un esperimento terrificante compiuto negli anni 60 in America in cui due persone, volontariamente, si sottoponevano ad un test per la memoria.
    Il test era composto da un volontario che doveva rispondere a delle domande, fatte dall'altra persona, che doveva infliggere delle punizioni tramite scosse elettriche quando la risposta era sbagliata. Scosse che divenivano man mano più forti fino a provocare la morte. "Naturalmente" chi doveva indovinare era un attore e le scosse non erano reali, ma l'altro non lo sapeva.

    Il risultato? Più del 60% di chi faceva le domande, alla fine, arrivava ad uccidere l'altra persona perchè l'autorità glielo ordinava.

    Nel 2010 un esperimento simile è stato fatto in Francia sotto forma di reality show. La percentuale di chi alla fine ha compiuto delle torture sull'altra persona è stata di più dell'80%.

    Ecco il video, in francese con traduzione in italiano
    http://www.youtube.com/watch?v=mKk3gW35J30

    La riflessione che ne ho fatto è questa: se siamo così docili nell'accettare di infliggere delle torture per un gioco televisivo, in cui la cosa peggiore che può succedere in caso di rifiuto è di essere allontanati dallo studio, cosa può succedere ad esempio sotto una dittatura? E se a manipolarci non fosse una dittatura ma il semplice controllo delle informazioni, cosa che avviene regolarmente in televisione e sui giornali, in modo sempre più subdolo?

    Boh... trovo la cosa decisamente inquietante. Anche perchè se in una situazione normale avessero chiesto a quell'80% delle persone se avrebbero mai fatto qualcosa di simile, probabilmente tutti avrebbero risposto che sicuramente non avrebbero certamente accettato di torturare gratuitamente un'altra persona. Esattamente come ognuno di noi...


    So che se ne era già parlato, ma l'argomento persuasione è sempre più di attualità secondo me. E poi può anche darsi che qualcuno, rispetto al vecchio thread, abbia cambiato idea...

  2. #2
    La risposta te la danno nel video stesso...

    "Tutti gli individui possono commettere le peggiori atrocità quando l'autorità che le ordina è ai suoi occhi legittima". La dittatura è vista come legittima?

    In ogni caso si aprono una miriade di strade...
    Innanzitutto l'esperimento mi sembra possa essere fortemente influenzato da fattori "esterni" (come il fatto di essere entrambi volontari o il fatto di escludere che un esperimento del genere possa VERAMENTE portare alla morte, specialmente se in un reality TV).

    Dopodichè bisogna vedere nella realtà quali ALTRE variabili influenzerebbero il comportamento dell'individuo.
    Nel caso di una dittatura, ad esempio: l'autorità sarà vista come "legittima" o come "imposta"?
    In tal caso l'individuo reputerà più credibile che quel meccanismo possa portare alla morte... Ergo si farà qualche scrupolo in più! Ma nel contempo concorrerà la PAURA di contraddire l'autorità.
    E anche il contesto conterà molto... In un contesto di atrocità diffuse e visibili, un individuo potrebbe quasi sentirsi "gustificato" a indurre la morte in un altro individuo (si giustificherebbe col classico "sono stato costretto", classificandosi come vittima, piuttosto che come complice/boia).

    Questo giusto per citare un paio di variabili... Insomma, un conto è fare una cosa del genere in un esperimento da laboratorioe un conto è farlo per davvero.
    Se oggi un'università italiana ti chiamasse per un esperimento reputeresti poco credibile che ti facciano VERAMENTE indurre la morte in un altro individuo. Se però a chiamarti per il medesimo esperimento fosse l'università di Pyongyang la situazione si ribalterebbe (sarebbe credibilissimo che ti facessero indurre la morte in un alto individuo) e di conseguenza il tuo atteggiamento. E subentrerebbero mille altre variabili a condizionarlo...



    In ogni caso basti pensare a quanti soldati nel mondo commettono atrocità perchè glielo comanda l'autorità. Quello che c'è da capire è, caso per caso, PERCHE' lo fanno:
    -paura di andare contro l'autorità;
    -riconoscimento della legittimità dell'autorità;
    -riconoscimento nelle ideologie che impongono tali azioni (spesso frutto di un lavaggio del cervello da parte dell'autorità);
    -contesto sociale atroce e relativo senso di "giustificazione" nel commettere atrocità;
    -ecc.

  3. #3
    La persuasione è uno dei meccanismi mentali più affascinante.

    Cosa farebbe la gente sotto una dittatura? Lo abbiamo putroppo visto fra gli anni 20 e la metà degli anni '40, in Europa.

    Il motivo ricorrente nei vari processi contro i crimini di guerra era: "eseguivo gli ordini". Il che nella sua drammaticità corrisponde anche al vero. Ma naturalmente non giustifica, al massimo appunto, spiega.

    Il tedesco medio negli anni '20 non avrebbe torto un capello ad un ebreo senza alcun motivo. Pochi anni dopo, gli stessi uomini sotto la dittatura di Hitler sono arrivati ad ucciderli e torturarli in massa perchè i nuovi ordini dall'alto sono questi. Perchè allora è giusto. Perchè il fuhrer sa, ha ragione ed è un grande uomo di esempio. Etc. Etc. Etc.

    Ma lo stesso vale per un soldato che va in guerra contro un'altra nazione: fino a ieri ci sarebbe andato in ferie e avrebbe riso e scherzato con la gente del luogo. Oggi imbraccia un fucile perchè riceve ordini da autorità legittimate, riconosciute come autorevoli e affidabili. Non è solo "lo faccio se no passo guai" è anche e soprattutto "se lo dicono loro allora è una cosa giusta, che dobbiamo fare". Con tutte le motivazioni che ovviamente vengono portate per supportare una dichiarazione di guerra.

    L'esperimento scientifico parte dal presupposto che il medico è autorevole, affidabile, preposto proprio a dirigere le operazioni. Se l'ordine di dare la scossa "mortale" fosse stato impartito dall'assistente ci sarebbero state più defezioni. E forse nessuno lo avrebbe fatto se ad ordinarlo fosse stato un uomo estraneo all'esperimento, ancorchè anch'egli dottore.
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  4. #4
    Consiglio a tutti gli interessati un ottimo libro:

    Teoria e Pratica della Persuasione - Robert B. Cialdini

    Robert Cialdini è uno dei più grandi Psicologi Sociali, Suo amico su Facebook da diversi anni, mi tengo continuamente aggiornato sulle sue pubblicazioni, libri e corsi.
    Never try to teach a pig to sing. It wastes your time and annoys the pig

  5. #5
    Utente di HTML.it L'avatar di rsdpzed
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    se non ricordo male nel film c'era un altro fattore psicologico: chi abbassava la leva non vinceva nulla ma chi era dnetro vinceva il premio finale solo se arrivava in fondo a tutte le domande (che puntualmente sbagliava a rispondere). Il presentatore in questo caso spingeva psicologicamente ad abbassare la leva perche poi alla fine, l'altro lo avrebbe ringraziato di non aver mollato.

    In ogni caso si, il risultato dell'esperimento è inquietante ma siamo sicuri che davvero tutti noi siamo diversi da quei concorrenti? insomma se oggi mi dicessero che il mio stile di vita "occidentale" ha delle conseguenze nel resto del mondo e che per esempio l'acqusto di un nuovo cellulare porterebbe alla morte di un bambino cosa farei? ci penserei un po' su ma poi "abbasserei la leva". E lo farei senza sensi di colpa perche tanto questo è il mio (presupposto legittimo) mondo e la colpa di tutti i mali e degli "altri"

  6. #6
    Originariamente inviato da Merrill Stubing
    Consiglio a tutti gli interessati un ottimo libro:

    Teoria e Pratica della Persuasione - Robert B. Cialdini

    Robert Cialdini è uno dei più grandi Psicologi Sociali, Suo amico su Facebook da diversi anni, mi tengo continuamente aggiornato sulle sue pubblicazioni, libri e corsi.
    già letto, e già consigliato anche io a tutti su queste pagine
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

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  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di Kavaweb
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    Originariamente inviato da Merrill Stubing
    Consiglio a tutti gli interessati un ottimo libro:

    Teoria e Pratica della Persuasione - Robert B. Cialdini

    Robert Cialdini è uno dei più grandi Psicologi Sociali, Suo amico su Facebook da diversi anni, mi tengo continuamente aggiornato sulle sue pubblicazioni, libri e corsi.
    Anch'io l'ho letto e il settore mi ha sempre affascinato.

    Ma credo che nel film/documentario non fosse tanto applicata la persuasione intesa come PNL ma che tutto faccia leva sulla struttura stessa del gioco. Nel senso che la maggior parte dei tester si sentono autorizzati e anche spinti dal conduttore. Il tester si sente spesso sotto pressione perchè gli si continua a ripetere che deve farlo, che è autorizzato e lo si mette nella condizione di credersi un possibile "sabotatore" del gioco se non va avanti.
    Il pensiero comune è "se lo fanno in TV è legale" solo chi ha messo sul piatto anche la moralità è riuscito a fermare il gioco.
    I love Ctrl+Z

  8. #8
    Eh già, Alessio Roberti ha fatto veramente bene a pubblicarlo in Italia, un grande libro
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  9. #9
    Originariamente inviato da Kavaweb
    Ma credo che nel film/documentario non fosse tanto applicata la persuasione intesa come PNL
    NLP is always around you, is the way you process your information in your mind.
    So NLP is however there, wherever and whatever is happening around or inside you.
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  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di Kavaweb
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    Originariamente inviato da Merrill Stubing
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