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  1. #1

    Aspettiamo buone notizie

    Ci provo senza scatenare le solite polemiche, ma la vedo dura. Ad ogni modo ci provo.

    Al di là delle simpatie o antipatie, al di là dei giudizi personali sull'opportunità o meno di fare o non fare certe manovre e certe scelte. Al di là del giudizio personale sulla tal legge o sulla tal tassa, vorrei cercare di cominciare a prendere in consuderazione, dopo quasi 7 mesi dall'insediamento del governo le prime reazioni effettive nel mondo reale. I primi riflessi delle scelte intraprese.

    Sappiamo che alcune avranno effetti magari fra qualche anno, altre che mostrano i loro effetti in modo immediato attraverso la reazione dei mercati, il calo o l'aumento delle stime sul PIL da parte degli organi preposti, il rating, lo spread, etc.

    Bene, qualche ottimista sarebbe in grado di mostrare il lato bello di questa medaglia? la parte "mezza piena" di questo bicchiere che sembra voglia ostinarsi a mostrarsi sempre più "mezzo vuoto"?

    Ricapitolando, ultimamente mi sono imbattuto in notizie riguardo:

    - declassamento dell'Italia da parte delle agenzie di rating (per quanto valore possa avere questo dato)
    - spread sui livelli ante-Monti, su per giù
    - inflazione in aumento
    - perdita del potere d'acquisto da parte delle famiglie italiane
    - diminuzione costante dei posti di lavoro, anche superiore alle stime del passato.
    - stime sui valori macro-ecnomici futuri, a tinte sempre più fosche.
    - prospettiva di un taglio, minimo o grande poco importa, ai servizi essenziali del Paese
    - PIL in calo e stime future al ribasso rispetto a quelle passate, già pessimiste
    - aumento delle chiusure delle imprese italiane
    - aumento della fuga dei cervelli
    - aumento della fuga di capitali
    - aumento della fuga delle imprese, che sempre più spesso traslocano dall'Italia verso l'estero
    - crollo dei consumi
    - crollo dei mutui erogati dalle banche verso cittadini privati
    - crollo dei capitali bancari in generale
    - spesa pubblica ancora ampiamente oltre le nostre possibilità (per svariate centianaia di MILIARDI di euro l'anno)
    - disoccupazione in aumento


    Secondo i più ottimisti quando avremo il piacere di vedere finalmente un dato non dico RISALIRE, ma almeno scendere in modo MENO BRUSCO di quanto non facesse già prima di Monti?

    Oppure, per i più attenti, ci sono invece dei buoni dati confortanti in merito a qualche parametro socio-economico di cui invece io non sto tenendo conto?

    Ripeto, non vorrei parlare dei singoli provvedimenti sui quali si può essere d'accordo o meno, ma vorrei concentrarmi proprio sulla vita reale, sui parametri economici sugli indici sociali che possono dare o togliere speranza a qualcuno.
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  2. #2
    se proprio ci vuoi vedere una bella notizia è che magari senza monti questi dati sarebbero stati molto peggio..
    con questo non voglio dire che sono d'accordo con il governo monti.

  3. #3

    Re: Aspettiamo buone notizie

    Originariamente inviato da Nuvolari2 Aspettiamo buone notizie
    Da lunedì le temperature si abbassano

  4. #4
    Originariamente inviato da VBNET79
    se proprio ci vuoi vedere una bella notizia è che magari senza monti questi dati sarebbero stati molto peggio..
    con questo non voglio dire che sono d'accordo con il governo monti.
    E' una ipotesi che non voglio scartare a priori. Mi chiedo però quando, se e quali dati invece inizieranno a migliorare. O se ce ne sono che hanno già iniziato a farlo in qualche settore.

    Certo è che alcuni dei dati che ho citato sono peggiorati anche peggio delle stime al ribasso fatte in precedenza (prima dell'insediamento del governo Monti), e altri ulteriormente peggiorati anche rispetto alle stime fatte dallo stesso governo.
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  5. #5

    Re: Re: Aspettiamo buone notizie

    Originariamente inviato da Grambo
    Da lunedì le temperature si abbassano
    Ecco sì, in Italia se non altro il tempo atmosferico regala sempre qualche soddisfazione...
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  6. #6

    Re: Aspettiamo buone notizie

    Originariamente inviato da Nuvolari2
    Ci provo senza scatenare le solite polemiche, ma la vedo dura. Ad ogni modo ci provo.

    Al di là delle simpatie o antipatie, al di là dei giudizi personali sull'opportunità o meno di fare o non fare certe manovre e certe scelte. Al di là del giudizio personale sulla tal legge o sulla tal tassa, vorrei cercare di cominciare a prendere in consuderazione, dopo quasi 7 mesi dall'insediamento del governo le prime reazioni effettive nel mondo reale. I primi riflessi delle scelte intraprese.

    Sappiamo che alcune avranno effetti magari fra qualche anno, altre che mostrano i loro effetti in modo immediato attraverso la reazione dei mercati, il calo o l'aumento delle stime sul PIL da parte degli organi preposti, il rating, lo spread, etc.

    Bene, qualche ottimista sarebbe in grado di mostrare il lato bello di questa medaglia? la parte "mezza piena" di questo bicchiere che sembra voglia ostinarsi a mostrarsi sempre più "mezzo vuoto"?

    Ricapitolando, ultimamente mi sono imbattuto in notizie riguardo:

    - declassamento dell'Italia da parte delle agenzie di rating (per quanto valore possa avere questo dato)
    - spread sui livelli ante-Monti, su per giù
    - inflazione in aumento
    - perdita del potere d'acquisto da parte delle famiglie italiane
    - diminuzione costante dei posti di lavoro, anche superiore alle stime del passato.
    - stime sui valori macro-ecnomici futuri, a tinte sempre più fosche.
    - prospettiva di un taglio, minimo o grande poco importa, ai servizi essenziali del Paese
    - PIL in calo e stime future al ribasso rispetto a quelle passate, già pessimiste
    - aumento delle chiusure delle imprese italiane
    - aumento della fuga dei cervelli
    - aumento della fuga di capitali
    - aumento della fuga delle imprese, che sempre più spesso traslocano dall'Italia verso l'estero
    - crollo dei consumi
    - crollo dei mutui erogati dalle banche verso cittadini privati
    - crollo dei capitali bancari in generale
    - spesa pubblica ancora ampiamente oltre le nostre possibilità (per svariate centianaia di MILIARDI di euro l'anno)
    - disoccupazione in aumento


    Secondo i più ottimisti quando avremo il piacere di vedere finalmente un dato non dico RISALIRE, ma almeno scendere in modo MENO BRUSCO di quanto non facesse già prima di Monti?

    Oppure, per i più attenti, ci sono invece dei buoni dati confortanti in merito a qualche parametro socio-economico di cui invece io non sto tenendo conto?

    Ripeto, non vorrei parlare dei singoli provvedimenti sui quali si può essere d'accordo o meno, ma vorrei concentrarmi proprio sulla vita reale, sui parametri economici sugli indici sociali che possono dare o togliere speranza a qualcuno.
    il nostro spread è più basso di quello spagnolo....prima era più alto
    e....anche se ci credo poco....i dati reali (ora cerco fonti) indicano che dall'inizio dell'anno hanno aperto più ditte di quelle che sono fallite ... cerco conferme

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di carlo2002
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    2,743
    E come se non bastasse tutto ciò non basterà

    perchè quello che effettivamente dovrebbe cambiare

    è il sistema politico.

    Invece sono sempre tutti lì

    a fare (o non fare) sempre le stesse cose.

    Quando la crisi finirà e rimarrà solo la miseria

    il popolo tenterà di sovvertire il sistema

    e se nessuno lo fermerà

    le cose cambieranno,

    Nel bene o nel male
    Errare humanum est, perseverare ovest

  8. #8

    Re: Re: Aspettiamo buone notizie

    Originariamente inviato da Grambo
    il nostro spread è più basso di quello spagnolo....prima era più alto
    e....anche se ci credo poco....i dati reali (ora cerco fonti) indicano che dall'inizio dell'anno hanno aperto più ditte di quelle che sono fallite ... cerco conferme
    non ho voglia di cercare...fate voi

  9. #9

    Re: Re: Aspettiamo buone notizie

    Originariamente inviato da Grambo
    il nostro spread è più basso di quello spagnolo....prima era più alto
    Forse c'è stato un momento molto ristretto in cui era più alto di quello spagnolo, ma in genere siamo stati sempre sotto, se non erro.
    Comunque sarebbe da vedere se siamo migliorati noi, o sono peggiorati loro

    Diciamo che questo dato non lo considero molto probante, proprio per la storicità dell'attuale situazione (spread italiano messo meglio di quello spagnolo).

    Originariamente inviato da Grambo
    e....anche se ci credo poco....i dati reali (ora cerco fonti) indicano che dall'inizio dell'anno hanno aperto più ditte di quelle che sono fallite ... cerco conferme
    penso anche io che aprano più di quelle che chiudano (spero), ma il dato che interessa è: ne chiuduno più di quelle che chiudevano 3 mesi fa? 6 mesi fa? 1 anno fa?

    è questo il dato di economia reale che interessa di più.


    Secondariamente interessa anche quante in più se ne aprono rispetto a 3 mesi fa? 6 mesi fa? etc.


    Inoltre va detto che per una società che chiude, non può bastare a pareggiare il conto una che apre. Infatti una che chiude è sicuramente una società che prima era sana e che ora non c'è più (che magari dava da lavorare a 10 persone e produceva ricchezza per qualche milione di euro). Una società nuova è una start-up che tipicamente ha meno del capitale sociale nominale (oggi si può) ed è solo una speranza di impresa. Ci mette anni ad iniziare a carburare e non è neppure detto che ci riesca.
    Se una nuova impresa su tre statisticamente ce la fa, serve quindi che ci sia un rapporto almeno di 1:3 fra chiusure e aperture. E sarebbe comunque un dato negativo, visto che a parità di numero, ci sarebbe un impoverimento nel fatturato (e quindi a cascata di tutto il resto, gettito fiscale incluso).
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  10. #10

    Re: Re: Re: Aspettiamo buone notizie

    Originariamente inviato da Nuvolari2
    Forse c'è stato un momento molto ristretto in cui era più alto di quello spagnolo, ma in genere siamo stati sempre sotto, se non erro.
    Comunque sarebbe da vedere se siamo migliorati noi, o sono peggiorati loro

    Diciamo che questo dato non lo considero molto probante, proprio per la storicità dell'attuale situazione (spread italiano messo meglio di quello spagnolo).



    penso anche io che aprano più di quelle che chiudano (spero), ma il dato che interessa è: ne chiuduno più di quelle che chiudevano 3 mesi fa? 6 mesi fa? 1 anno fa?

    è questo il dato di economia reale che interessa di più.


    Secondariamente interessa anche quante in più se ne aprono rispetto a 3 mesi fa? 6 mesi fa? etc.


    Inoltre va detto che per una società che chiude, non può bastare a pareggiare il conto una che apre. Infatti una che chiude è sicuramente una società che prima era sana e che ora non c'è più (che magari dava da lavorare a 10 persone e produceva ricchezza per qualche milione di euro). Una società nuova è una start-up che tipicamente ha meno del capitale sociale nominale (oggi si può) ed è solo una speranza di impresa. Ci mette anni ad iniziare a carburare e non è neppure detto che ci riesca.
    Se una nuova impresa su tre statisticamente ce la fa, serve quindi che ci sia un rapporto almeno di 1:3 fra chiusure e aperture. E sarebbe comunque un dato negativo, visto che a parità di numero, ci sarebbe un impoverimento nel fatturato (e quindi a cascata di tutto il resto, gettito fiscale incluso).
    uff..non entrerai mai in politica, sei troppo realista


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