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  1. #1

    L'uomo che non può morire

    http://www.giornalettismo.com/archiv...on-puo-morire/

    ok, eutanasia...se ne è già parlato tanto non è nulla di nuovo sotto il sole.
    Però io davvero fatico a credere che, vedendo le immagini di questo uomo, non si provi "pena" per il suo stato e la sua dignità di essere vivente. E' davvero possibile che ci siano persone, enti o quel che vi pare che non si commuovano nel vederlo e lascino da parte per un momento i dogmi e i valori IMPOSTI nel nome di una fede?

    Non sarebbe un atto di "misericordia" (come si usa dire in gergo) anche quello di lasciare che quest'uomo (e chi come lui) scelga di non penare più?

    E poi vi chiedo; voi al posto di un suo familiare come agireste? Sono l'unico a pensare che se capitasse ad un membro della mia famiglia, penserei esclusivamente al suo bene staccando la spina (con il dovuto dolore e difficoltà) fottendomene delle conseguenze legali?

    Saluti.
    http://codecanyon.net/category/all?ref=Manuelandro
    And I bet she told a million people that she'd stay in touch, Well all the little promises they dont mean much,When theres
    memories to be made

  2. #2
    Pensavo si parlasse di Andreotti

  3. #3
    Originariamente inviato da si0seal
    Pensavo si parlasse di Andreotti
    per un attimo anch'io, lo ammetto

    @manuelandro: credo che nel segreto delle stanze d'ospedale ci siano molti piu' parenti e medici e personale misericordioso di quanti possiamo immaginare... ma ovviamente non ho e non avro' mai la prova di cio', spero solo di trovarne sulla mia strada nel caso in cui dovesse toccare a me

    chi - come fece welby all'epoca - sceglie la strada maestra della richiesta ufficiale, irtissima di mille difficolta', ha tutta la mia stima, perche' per questa persona sara' ancor piu' dura che per le altre, proprio per la visibilita' che si porta dietro; non so se il tribunale abbia fatto bene o male, ma il tribunale usa le leggi che ha a disposizione: a mio avviso dovrebbe essere il parlamento a deliberare al riguardo e per come la vedo io, la liberta' di scelta - controllata, tutelata e con tutti i riguardi del caso - e' l'unica strada percorribile da una societa' civile avanzata

  4. #4
    Originariamente inviato da si0seal
    Pensavo si parlasse di Andreotti
    Maledetto, appena letto il titolo volevo postare le tue testuali parole
    "Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza." (Oscar Wilde)

  5. #5
    Utente di HTML.it
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    4,157
    inizio ad essere cattiva e malpensante e a credere che dietro questo non ci sia solo ideologia, ma vil denaro (come il giro d'affari che è intorno a malati di questo tipo): mi chiedo sempre, se ci costringono a stare in vita, ho bisogno di assistenza continua, di materiale adatto, di computer come in questo caso...ma chi paga tutto ciò?
    RTFM Read That F*** Manual!!!

  6. #6
    Secondo me è un problema più generale.
    Chi può decidere quando la morte è o non è effettivamente un "atto di misericordia"?
    La persona stessa e/o n equipe di medici e psicologi?
    E una volta innescato il meccanismo della morte misericordiosa, chi riuscirà a porre un limite inferiore oltre il quale non è moralmente/legalmente concesso richiedere la propria morte?
    Ciò che temo è che si cominci da casi eclatanti su cui potremmo anche essere d'accordo, e si finisca in casi sicuramente meno gravi (tipo amputazione di arti, o altre malattie sicuramente altamente debilitanti ma non impossibili da affrontare) se non addirittura in "semplici" problemi psicologici/psichiatrici.

    Non lo so.

    Ripeto, non parlo di questo caso specifico.. ma semplicemente al precedente che si può creare di volta in volta abbassando sempre di più l'evidenza o l'eclatanza del caso specifico.

  7. #7
    Originariamente inviato da chumkiu
    Secondo me è un problema più generale.
    Chi può decidere quando la morte è o non è effettivamente un "atto di misericordia"?
    La persona stessa e/o n equipe di medici e psicologi?
    E una volta innescato il meccanismo della morte misericordiosa, chi riuscirà a porre un limite inferiore oltre il quale non è moralmente/legalmente concesso richiedere la propria morte?
    Ciò che temo è che si cominci da casi eclatanti su cui potremmo anche essere d'accordo, e si finisca in casi sicuramente meno gravi (tipo amputazione di arti, o altre malattie sicuramente altamente debilitanti ma non impossibili da affrontare) se non addirittura in "semplici" problemi psicologici/psichiatrici.

    Non lo so.

    Ripeto, non parlo di questo caso specifico.. ma semplicemente al precedente che si può creare di volta in volta abbassando sempre di più l'evidenza o l'eclatanza del caso specifico.
    questo tizio lo sta chiedendo lui nel pieno possesso delle sue facolta' mentali: capisco quel che vuoi dire e sono anche d'accordo che e' una china pericolosa, ma non provare nemmeno a imboccarla e' solo la scelta piu' semplice, non necessariamente - per come la vedo io - la piu' giusta

    tra l'altro se fosse "solo" un problema di amputazione degli arti o problemi psicologici, il diretto interessato potrebbe provvedere in prima persona senza tanti clamori: e' palese che qui la questione e' appunto che l'interessato ha fisicamente bisogno degli altri per poter attuare il suo proposito, proprio a causa della sua disabilita' totalmente invalidante

    @valia: non ho mica capito, intendi dire che sono i parenti che lo obbligano a rimanere in vita? o al contrario che lo vogliono morto per risparmiare? scusa, non ho proprio capito cosa intendi

  8. #8
    Originariamente inviato da chumkiu
    Secondo me è un problema più generale.
    Chi può decidere quando la morte è o non è effettivamente un "atto di misericordia"?
    La persona stessa e/o n equipe di medici e psicologi?
    E una volta innescato il meccanismo della morte misericordiosa, chi riuscirà a porre un limite inferiore oltre il quale non è moralmente/legalmente concesso richiedere la propria morte?
    Ciò che temo è che si cominci da casi eclatanti su cui potremmo anche essere d'accordo, e si finisca in casi sicuramente meno gravi (tipo amputazione di arti, o altre malattie sicuramente altamente debilitanti ma non impossibili da affrontare) se non addirittura in "semplici" problemi psicologici/psichiatrici.

    Non lo so.

    Ripeto, non parlo di questo caso specifico.. ma semplicemente al precedente che si può creare di volta in volta abbassando sempre di più l'evidenza o l'eclatanza del caso specifico.
    E' quello che ho pensato anch'io, fissare una percentuale di disabilità? per poi fare ricorso perchè "la propria disabilità è stata segnata male?

    Ma anche potevo pensare ai vegetali, che non si sa più nemmeno se sono realmente "pensanti" o meno. Ma questo è attivo è pensante, perchè non dovrebbe essere trattato come un qualsiasi disabile che si sente sovraffatto dalla sua disabilità ed ha bisogno di cure psicologiche non di essere ammazzato!?

    Sarà anche una vita peggiore, ma è vivo, e riesce addirittura ad andarsene navigando su internet, non sarà la migliore delle vite ma... è vivo. Daccordo che non essendoci dentro chi può dirlo come ci si sente?!

    MA a questo punto anche inizieremmo a dire che "morire è giusto in alcuni casi" ? Potrebbero iniziare a far morire gente falsificando qualche documento e dicendo "era terminale, voleva morire"?

    Non si potrebbe invece fare qualcosa di diverso, tipo come si vede nei film quando i pazienti firmano il foglio "per non essere rianimati", qualcosa che uno firma quando è tutto intero e sicuramente coscente che dice "sopra a tot danni non sprecate per nulla soldi e lasciatemi direttamente morire"? ovviamente sempre con dei limiti fissati per legge?

    Ma anche, non è che per andare incontro a pochi casi limite (dico pochi a naso, poi magari mi sbaglio, è un discorso ipotetico) si rischia invece di danneggiare molti più casi meno limite proprio per i motivi sopra elencati? (gente che pur non essendo gravissima si danna l'anima con ricorsi perchè vuole morire, o gente meno grave che viene segnata come grave e per qualche giro di interesse viene uccisa, ecc).

    Tra l'altro a questo tutte queste sicurezze sul morire chi gliele da? Potrebbe esistere un dio, potrebbe non esistere, se sapesse ad esempio che dopo la morte si scompare nel nulla e semplicemente si smette di esistere non cambierebbe velocemente idea? O se scoprisse che dio esiste e per il suicidio si va tipo in qualche girone dell'inferno vorrebbe morire ugualmente?
    "Estremamente originale e fantasioso" By darkiko;
    "allora sfiga crepuscolare mi sa che e' meglio di atmosfera serale" By NyXo;
    "per favore, già è difficile con lui" By fcaldera;
    "se lo apri te e invece di "amore" ci metti "lavoro", l'effetto è lo stesso" By fred84

  9. #9
    Utente di HTML.it
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    avendo avuto a che fare (per mia sfortuna) con malati di un certo tipo (cancro al cervello) ho visto la degenerazione della malattia, ho visto un essere umano perdere le capacità una dopo l'altra, inizi a non saper parlare bene, poi non cammini bene, non stai in piedi, non mangi da solo (non centri nemmeno la tua bocca per capirci) e via via peggiorando mantenendo intatte le capacità mentali. Ho visto negli occhi chiedere pietà, non voler accettare la cosa, ma soffrire e sperare di morire.
    Ho visto (lato veniale) quanto costa mantenere un paziente in queste condizioni:

    1. farmaci (passati dallo stato, ma qualcuno sempre paga)
    2. assistenza necessaria 24 ore su 24, qui mi chiedo chi può provvedere in questo caso? O non lavoro, o devo pagare qualcuno (leggasi badante)
    3. assistenza infermieristica

    e in tutto questo mi sono resa conto che se tutti fossimo ridotti per anni in questo stato, chi paga? c'è qualcuno che potrebbe essere interessato a ritardare un'eventuale legge che consenta, in determinate condizioni, di aiutare una persona a farla finita?
    intendevo dire questo, spero di essere stata più chiara.
    Sono malpensante, ma quando mi capita non sbaglio
    RTFM Read That F*** Manual!!!

  10. #10
    Originariamente inviato da rebelia
    questo tizio lo sta chiedendo lui nel pieno possesso delle sue facolta' mentali:
    Tante persone, nel possesso delle loro facoltà mentali, vorrebbero morire e tante persone alla fine si suicidano davvero... ma non per questo la società deve tollerare o peggio istigare al suicidio solo perché una persona desidera morire. Le persone che vengono salvate in extremis vengono messe in cura e controllate affinché non possano più riprovarci (con o senza successo, è un altro discorso): perché a un'altra persona invece tutto questo non deve avvenire? E si ritorna al discorso della pericolosità di intraprendere un cammino del genere: lo concedi a un caso grave, poi a uno meno grave e via via ne perdi il controllo.

    Originariamente inviato da valia
    e in tutto questo mi sono resa conto che se tutti fossimo ridotti per anni in questo stato, chi paga? c'è qualcuno che potrebbe essere interessato a ritardare un'eventuale legge che consenta, in determinate condizioni, di aiutare una persona a farla finita?
    intendevo dire questo, spero di essere stata più chiara.
    Sono malpensante, ma quando mi capita non sbaglio
    Dire che c'è qualcuno che ci guadagna dalle malattie, è un conto ed è un fatto.
    Dire che c'è qualcuno che ammala deliberatamente la gente per tornaconto è un'altra cosa.

    In questo caso questo qualcuno dovrebbe usare il suo potere per influenzare lo Stato a non legiferare in materia. Dato che una parte dei rappresentanti, con tutta l'ampia parte Cattolica, è già contrario per principi morali / cristiani e un'altra parte è contraria perché il controllo di tale legge sarebbe complesso e pericoloso... non credo che questo "qualcuno" abbia bisogno di influenzare o corrompere chissà chi. Non per ora almeno. Non me la sento di vedere complotti anche qui.

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