Originariamente inviato da MItaly
Mfgh se dici "né posizione né traiettoria esatta" sempre di posizione stai parlando (posizione: x; traiettoria: x(t)); il principio di indeterminazione di Heisenberg dice che
il prodotto tra l'incertezza con cui sappiamo la posizione e quella del momento (=quantità di moto) di una particella è pari ad una costante, ovvero, meglio sappiamo la precisione dell'uno, peggio sappiamo l'altro.
In teoria non c'è limite alla precisione con cui possiamo sapere la posizione, ma nel limite in cui sappiamo la posizione con infinita precisione non sappiamo più niente sulla quantità di moto (l'incertezza sulle p diverge ad infinito).
Nota che questo è un caso particolare della più generale relazione di Robertson che riguarda qualunque coppia di osservabili che non commutano (=per cui non osservo i medesimi risultati se misuro prima A e poi B o prima B e poi A).
Qui non ho capito cosa stai dicendo... per via teorica possiamo determinare una
densità di probabilità di trovare l'elettrone in un certo punto (la norma quadra della funzione d'onda in notazione di Schrödinger), ma per determinare la sua traiettoria esatta (x(t)) dovremmo effettuare una misurazione di posizione ad ogni istante, andando a disturbare continuamente il sistema (e cercare di misurare la posizione di un elettrone è come cercare di misurare la posizione di una palla da biliardo bombardandola di altre palle da biliardo).
Il punto è che in un sistema quantistico ogni misurazione tende a perturbare il sistema, e ogni misura è determinata
solo a livello probabilistico: a priori, salvo di trovarmi in condizioni particolari (ovvero, di essere già in un autostato dell'osservabile che voglio misurare, cosa che per l'operatore posizione e momento non si dà), noto
anche perfettamente uno stato quantistico posso solo dire le probabilità di ottenere certi esiti dalla misura.