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  1. #1

    Thread di storielle pe' piagne

    Quando c'è la crisi economica il Paese diventa povero e i poveri diventano, se possibile, ancora più poveri. Questa è la storia di una famiglia che non aveva più un soldo, nemmeno per uscire a mangiarsi una pizza, per un gelato, un giro in macchina visto che la macchina non ce l'avevano. Erano delle brave persone, non si lamentavano, stringevano i denti e andavano avanti sperando che i governanti che decidevano del loro Paese si interessassero anche a loro. I due figli, Mario e Luisina, i giocattoli se li costruivano da soli e si divertivano con Soriano, il gatto di casa. A scuola, per fortuna, nessuno li prendeva in giro perché avevano toppe e buchi perché tutti avevano toppe e buchi.
    Quando Natale si fece vicino, la signora Roberta, la mamma di Mario e Luisina, parlò con suo marito: - Senti Giovanni, i bambini non chiedono mai niente, non vogliono nemmeno i regali di Natale, però la vigilia dobbiamo fare una bella cena di pesce. Quei due ragazzini, al massimo, conoscono il tonno in scatola. Quindi, per favore, vendi questa -. Gli diede una collanina con una medaglietta della Madonna. - E compra un po' di pesce e delle vongole.
    Giovanni era disperato, senza lavoro e senza soldi, doveva vendersi la collanina di sua moglie, il suo unico bene prezioso, per dare un po' di gioia ai suoi cari. Ma alla fine che c'era di più bello di una famiglia che festeggia il santo Natale? Uscì di casa ma sulla strada incontrò due ladri. Cominciò a scappare. Ma i due erano giovani e lui aveva una gamba che non funzionava bene. Lo acchiapparono e dopo avergli dato un po' di calci gli presero la collana. Quando si rialzò da terra iniziò a piangere. E ora? Come avrebbe fatto? Come poteva presentarsi a casa senza un accidente di niente? Andò lo stesso al mercato del pesce. C'erano i banchi pieni di calamari, ostriche, sogliole e tutto il bendidio che ci offre il mare. I prezzi però erano altissimi e solo i ricchi potevano permetterselo. Spesso durante le crisi economiche i ricchi diventano ancora più ricchi. Giovanni pregò i pescivendoli di dargli qualcosa. Gli andavano bene pure le interiora e le teste dei pesci che non mangia nessuno, tranne i gatti e i cani randagi. Niente. Lo cacciarono come fosse un barbone.
    Il pover'uomo vide su un bancone un enorme pesce spada. Doveva pesare cinquanta chili. Era bellissimo con la sua spada affilata, la pelle azzurra e un occhio grande come un uovo al tegamino. Sarebbe stata una sorpresa meravigliosa portarlo a casa. Avrebbero mangiato per sei mesi mettendolo dentro i barattoli con l'acqua e il sale. Doveva rubarlo. Lui non aveva mai rubato nulla in vita sua, era onesto e sapeva che Non rubare è uno dei dieci comandamenti. Ma forse Dio, per una volta, avrebbe chiuso un occhio e se non lo chiudeva non importava. Giovanni aspettò che fosse il momento giusto, che nessuno lo vedesse e corse velocissimo nonostante la gamba zoppa. Afferrò il pescione per la coda e con uno slancio violento se lo gettò sulla spalla pronto a scappare, ma un dolore terribile, come una pugnalata, gli strappò il respiro. Fece finta di niente e cominciò a correre verso le stradine del quartiere vecchio dove era facile far perdere le tracce. Avanzava a denti stretti, il pesce sulla spalla. Il dolore nella schiena era così forte che gli faceva venire da vomitare. Sentiva dietro di sé i pescivendoli che gli urlavano di fermarsi, che era un maledetto ladro. S'infilò in un vicolo e poi in un altro e in un altro ancora. Era solo. Era riuscito a disperdere gli inseguitori. Si fermò senza fiato e lasciò cadere a terra il pesce. Si toccò la schiena, lì dove gli faceva più male. Era tutto bagnato e aveva un taglio profondo. Si guardò le mani, impastate di sangue. Si era pugnalato da solo quando si era buttato il pesce sulla spalla. La lunga spada lo aveva infilzato nella schiena. Giovanni sentì una cosa salata che gli saliva su per la gola. Sputò uno spruzzo di sangue. La punta doveva avergli bucato lo stomaco. Non importava, sicuramente non era niente di grave e poi aveva la sorpresa per la sua famiglia. Con fatica prese il pesce da terra, questa volta stringendolo tra le braccia come fosse un bambino e si avviò verso casa. Più camminava e più si sentiva debole e più il pesce pesava. Gli girava la testa e tutto, le case, le strade, gli alberi gli si sfocavano davanti. Nelle orecchie aveva un ronzio ma riusciva a sentire la gente negli appartamenti che festeggiava la nascita di Cristo. - Adesso arrivo! Vedrete come sarete contenti, - disse, ma le gambe gli erano diventate dure come legno e la testa infuocata. Finì a terra diverse volte ma continuò fino a casa, lasciandosi dietro una striscia rossa. Arrivato davanti alla porta fece cadere il pesce e si accorse che non riusciva a bussare. Cadde in ginocchio e con le ultime forze rotolò dietro un mucchio di spazzatura. Stava morendo, vedeva l'angelo della morte nella sua tunica nera che attendeva pazientemente che il suo cuore smettesse di battere.
    - Possiamo aspettare ancora un attimo? Un attimo solo, - supplicò Giovanni.
    La morte, arrotando la falce, fece segno di sì.
    Steso nell'immondizia vide che la porta si apriva e usciva Luisina. Cominciava a saltare felice e chiamava la mamma e il fratellino. I tre portavano dentro il pesce e dopo un po' avvertì un odore così buono e fresco che gli sembrò di essere dentro il mare.
    Stavano preparando la cena.
    Giovanni sorrise, guardò la morte e sospirò. - Adesso possiamo andare.
    - Ti porto in paradiso amico mio.
    E il cuore di Giovanni, senza più un goccio di sangue, si fermò.
    Questo è "Racconto per bambini cattivi", un mini racconto contenuto in "Il momento è delicato" di Niccolò Ammaniti.

    Magari è un po' prevedibile ma il mio piagnometro segna un buon 4 su 5...


    Avete roba simile da condividere?
    Satori, l'accendiamo?

  2. #2

    Re: Thread di storielle pe' piagne

    Originariamente inviato da Trichome
    Questo è "Racconto per bambini cattivi", un mini racconto contenuto in "Il momento è delicato" di Niccolò Ammaniti.

    Magari è un po' prevedibile ma il mio piagnometro segna un buon 4 su 5...


    Avete roba simile da condividere?
    ho aperto
    sono stata colpita in pieno da un mattone pesantissimo di parole fitte fitte
    sono morta

    fine

  3. #3
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    la mia ragazza mi baciò le mani ma avevo la mano destra che ancora sapeva di cipolla.
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  4. #4
    Originariamente inviato da rebelia
    ho aperto
    sono stata colpita in pieno da un mattone pesantissimo di parole fitte fitte
    sono morta

    fine
    Eh sì, era prevedibile ma l'ho fatto lo stesso

    Un giorno mi ringrazierete
    Satori, l'accendiamo?

  5. #5
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    un mio amico conobbe una bella ragazza.
    il mio amico voleva cucinare una minestra a base di farro per conquistare questa ragazza.
    ma la ragazza era celiaca e passò la notte a raccogliere gli spruzzi di diarrea.
    1... 2... 3... prova

  6. #6
    Originariamente inviato da sparwari
    la mia ragazza mi baciò le mani ma avevo la mano destra che ancora sapeva di cipolla.


    Originariamente inviato da sparwari
    un mio amico conobbe una bella ragazza.
    il mio amico voleva cucinare una minestra a base di farro per conquistare questa ragazza.
    ma la ragazza era celiaca e passò la notte a raccogliere gli spruzzi di diarrea.


    Satori, l'accendiamo?

  7. #7
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    mio cugino beveva la birra peroni per fare poi gara di rutti con gli amici.
    ovviamente la birra produceva anche un inconveniente: tanta pipì.

    un giorno però bevve la redbull scheckerata con la birra peroni: vinse la gara di rutti, ma volò verso il senso opposto e cadde nel lago di pipì.

    a terra tramortito, nel lago di pipì, isuoi sensi non erano più funzionanti e scambiò la pipì per redbull e si mise a leccare il pavimento.
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  8. #8
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    un tempo tutte le sere rebelia aggiornava i banner pubblicitari.
    gli affari erano ottimi per il gruppo html.it
    poi venne adblock e il gruppo html.it andò in crisi.
    rebelia continuò a aggiornare i banner tutte le sere, ma i moderatori ebbero una riduzione dello stipendio
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  9. #9
    Ho capito ho capito, premio worst thread ever... da piagne insomma

    Stasera mi sentivo emozionale
    Vado a indurirmi l'animo allora
    Satori, l'accendiamo?

  10. #10
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    un tempo Mitaly scriveva in cobol, finchè non conobbe valia.
    l'amore per valia portò Mitaly a scrivere in java.
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