Qualcuno lo ricorderà: si parla di quell'infame ignobile assassino che uccise con un pugno una ragazza in metrò, a Roma.
L'assassino è stato condannato ad appena 8 anni. E già i suoi avvocati sperano che adesso possa scontare, dopo i primi due in carcere, i restanti agli arresti domiciliari. (E sicuramente fra qualche tempo potranno anche chiedere qualche sconto di pena magari per buona condotta).
I giudici non hanno neppure riconosciuto l'aggravante dei futili motivi.
Qui l'articolo che ne parla:
http://roma.repubblica.it/cronaca/20...9/?ref=HREC2-1
Indignazione, rabbia, schifo, sono solo parole vuote in confronto a quello che si prova leggendo certe notizie, immedesimandosi nei parenti della vittima.
La certezza della pena in Italia è cosa sempre più rara, ormai persino per delinquenti comuni e assassini.
Che schifo.