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  1. #1

    Consulente esterno per grande azienda

    Salve,
    nel novembre 2009 sono stato assunto da una piccola/media azienda di 200 dipendenti (azienda A) con contratto a progetto.
    Dal primo giorno della mia assunzione, la azienda A mi ha inviato come consulente esterno a supporto presso una azienda metalmeccanica di grandi dimensioni (azienda B).
    Il 1 aprile 2010 la azienda A ha convertito il mio contratto a progetto in un contratto a tempo indeterminato.
    Nel frattempo, fino al giorno 31/12/2012, sono sempre stato utilizzato dalla azienda A come consulente a supporto presso l'azienda B.
    Sono sempre stato fisicamente a lavorare presso l'azienda B, sin dal primo giorno di contratto con l'azienda A.
    In pratica, per oltre 36 mesi consecutivi, le mie mansioni ed il mio compito sono state e sono tuttora equivalenti a quelle di un dipendente della grande azienda B; tra lealtre cose, sono stato anche diverse volte in trasferta per conto dell'azienda B, tra cui un mese circa all'estero, al di fuori dell'Europa.
    Dal 1 Gennaio 2013, la azienda B ha deciso di rinnovare i contratti di consulenza per gli esterni confermandoli solamente per il 50% del tempo, per il restante 50% del tempo dovranno lavorare presso la loro azienda di appartenenza (mi hanno spiegato che questa scelta è stata fatta per evitare che i consulenti esterni potessero fare causa per una eventuale assunzione).

    Premesso che non c'è nessuna tipo di accordo tra le aziende A e B che inibiscano i passaggi tra dipendenti, e sottolineando che sarebbe mio forte interesse diventare dipendente diretto dell'azienda B, le mie domande sono:
    1) un consulente esterno, non un interinale, che per più di 36 mesi consecutivi ha prestato lavoro presso un'azienda, ha una qualche sorta di diritto da poter rivendicare nei confronti dell'azienda B?
    2) Siccome le mansioni svolte nei 36 mesi sono del tutto equivalenti a quelle di un dipendente diretto, a meno dei diritti e dello stato (umiliante, senza voler aprire un altro capitolo) del consulente esterno, c'è qualche precedente di sentenza che riguardi la tematica?
    3) come mai la azienda B ha deciso di cautelarsi proponendo alle azienda come la A dei contratti di consulenza al 50%? (L'anno scorso sono stati assunti diversi interinali perchè lavoravano da oltre 36 mesi per l'azienda come lavoratori interinali)

    Ringraziando tutti quelli che potranno darmi un aiuto con competenze maggiori delle mie, resto a disposizione per ulteriori specifiche relative al problema qualora fossi stato poco chiaro, e ne approfitto per fare un saluto a tutti gli amici del forum

  2. #2
    1) no, me spias
    2) in che senso? sentenza finalizzata all'assunzione del poveracc..consulente? No..
    3) non ho capito.. in ogni caso tra tassazione, fatturazione.. i motivi possono essere molteplici

  3. #3
    Riguardo al punto 3:
    nella mia azienda ci sono consulenti esterni che lavorano a tempo pieno da noi da oltre quindici anni, quindi la scusa di cautelarsi da eventuali cause per assunzione è solo una scusa.
    Basta che il consulente esterno abbia un chiaro contratto di consulenza (quello appunto esistente tra azienda A e B) e che vengano seguite alcune regole e non ci sono altri problemi.
    Da noi i consulenti esterni hanno un badge diverso dai dipendenti (quindi possono accedere agli uffici, ma sul badge è riportato l'azienda di appartenenza), hanno anche un inidirizzo mail sul server aziendale, ma diverso dal nostro. Ad esempio il nostro è nome.cognome@azienda.com, il loro è nome.cognome@consultant.azienda.it.

    Sugli altri punti, diciamo che il fatto di lavorare già presso l'azienda B e di avere quindi determinate conoscenze può essere un vantaggio, ma nulla di "legalizzato" (ovvero non esiste alcun diritto di prelazione su eventuali assunzioni).
    Io comunque ero, prima di essere assunto, un consulente esterno, e quando molti consulenti esterni sono stati assunti ho approfittato anche io per entrare nel giro.

  4. #4
    L'unica cosa su cui ti puoi avvalere è il fatto che se sei un consulente tecnicamente non hai capi nell'aziena B. Nessuno dipendente dell'azienda B può, controllarti gli orari, le uscite, i permessi, farti richieste di questo tipo.
    Può incaricarti, "comandarti" su lavori e gestire il tuo lavoro ma non il rapporto.
    Se questo avviene regolarmente allora è evidente un abuso contrattuale il quale prescinde il contratto stesso e ne esplicità un altro ovvero quello di poter richiedere all'azienda B di assumerti visto che hai effettivamente lavorato per loro e l'azienda A è costretta a cederti.
    Ma matti una chiaccherata con un avvocato bravo, esperto del lavoro.

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