Non mi piace andare dal medico di base, ma non tanto per quell'ostinato senso di rifiuto del progresso e di modernità proprio dei personaggi del Verga o di quell'istinto gattopardesco del mio nobile omonimo (che sicuramente mi deriva dal nonno materno siciliano e che mi fa tutt'ora odiare, ad esempio, la complessità necessaria per programmare un videorecorder).
In realtà ciò che non mi piace dell'andare dal dottore è il tempo d'attesa particolarmente lungo (in media aspetto circa 3 ore e mezza ogni volta che vado, purtroppo ha 4/5.000 assistiti e lui è particolarmente meticoloso poiché impiega 20 minuti a visita) unito ai discorsi da autobus che immancabilmente caratterizzano le sale d'aspetto e che spesso provengono da anziani che staranno sì tanto male, ma ai quali la voglia di parlare stranamente non manca mai (io quando ho anche 37 e mezzo non riesco a parlare che a monosillabi).
E di che parlano questi anziani?
Bè di tutto ovviamente (poiché in quanto anziani hanno esperienze tali per sentirsi tuttologi). Mercoledì scorso per esempio un nutrito gruppo di ottuagenari ha iniziato a parlare di comunismo, di politica, di pannoloni per l'incontinenza, delle pensioni. Alcuni si sono perfino spinti più in là con un'analisi socio-economica del Venezuela dal 1960 in poi, io non ci POTEVO credere. E' un peccato che questi anziani siano così impegnati ad andare dal dottore, visto che sembrano avere le soluzioni a tutti i problemi.
Ecco, arrivo al nocciolo della questione.
Mentre aspetto io NON sopporto questo inutile chiacchericcio. Mi vengono i nervi quando sento quel pressapochismo intriso di finta saggezza e devo trovare un modo 1) di farlo cessare, oppure 2) di isolarmi acusticamente per il lasso di tempo che intercorre dal mio arrivo al momento in cui tocca a me entrare dal dottore.
Il punto è 1) è oggettivamente impraticabile: provate voi a mettervi contro un gruppo di anziani: per quanta ragione potrete avere e per quanto gentilmente li manderete affanc..o, voi avrete sempre e comunque torto agli occhi di tutti (in sala d'attesa il giudizio medio si attesta al modello "Rita dalla Chiesa" in "Forum" dove tra un giovane ed un anziano è il giovane che ha torto, a prescindere
Quindi non resta che attuare il punto 2): cosa mi consigliate di fare per passare ore e ore nella più completa pace dei sensi? Al momento mi sono dotato di un iPad da portare con me e ho scaricato un po' di video da TED.com così mi ascolto qualcosa di culturale e faccio allenamento sul parlato in inglese. Avete altre app da suggerire che mi permettano di isolarmi dal resto del mondo e placare quel senso di disgusto generalizzato?
Grazie