Sono della convinzione che ogni essere umano debba ricercare la propria felicità.
In ambito affettivo è sicuramente l'amore per una persona e da una persona a dare enorme felicità. Credo anche che l'amore non sia eterno o almeno lo sia in rari casi.
La fase dell'innamoramento va pian piano scemando fino a trasformarsi in un qualcosa di diverso.
Dopo tanti anni insieme ad una patner mi chiedo, se devo ricercare la felicità per me stesso
(ma anche per lei) è giusto che il nostro rapporto duri per sempre?
Guardo avanti e mi pongo determinate domande.
Alcuni spunti interessanti li ho trovati nel filmetto "l'amore dura tre anni"
nella sua banalità però mette sul piatto un problema che affligge chiuque
e cioè....quando finisce la fase dell'innamoramento e della passione cosa resta?
Quel che resta è abbastanza per rendere felice una persona?
Intendo realmente felice...o pian piano diventa routine e rispetto verso l'altro
in una specie di amicizia?
La cosa è sicuramente soggettiva ma prima o poi tutti devono scontrarsi con questi temi
il mito dell'amore infinito non esiste....e se esite penso siano cosa sporadici e nn la norma... quindi sia da capo.
Non dico che l'amore dura solo tre anni, ma neanche all'infinito, la verità come sempre sta nel mezzo.
Alla luce di questo però mi chiedo : nella creazione di una famiglia (intendo con figli) e consci di questa probabile durata, come si dovrebbero affrontare il domani sapendo che ci sarà, come spessissimo succede, una separazione?
Cosa che poi si riflette sui figli che vedono il distacco dei genitori come un trauma.
Tengo a precisare che non sono in crisi con la mia patner ma il filmetto che ho citato mi ha fatto riflettere su queste tematiche.