Microchip, scie chimiche e M5S - il nuovo Lotto è gomb-lotto
Credo si possa dire senza troppe esitazioni che i cosiddetti complottisti costituiscano una parte non irrilevante della base elettorale - nonché dei militanti attivi - del MoVimento 5 Stelle, da cui sono probabilmente attirati per la sua marcata impronta "anti-sistema".
Se, come non ritengo improbabile, alla prossima tornata elettorale ci ritroveremo una maggioranza grillina in parlamento, ci troveremo quindi per la prima volta ad avere una massiccia presenza di parlamentari complottisti (non che prima non ce ne fossero - se non ricordo male c'è stata in passato un'interrogazione parlamentare sulle scie chimiche).
Molti vedono una situazione del genere come un problema; io la vedo piuttosto come una risorsa da sfruttare.
Berlusconi ha passato gli ultimi tre mesi a riempirci la testa di come si potesse cancellare l'IMU sulla prima casa recuperando una parte consistente dei fondi che verrebbero a mancare da "giuochi" (giuro, l'ho sentito dire proprio "giuochi", ho visto lacrime di commozione scendere dalla costa consunta del Rocci).
Al di là della reale fattibilità di una proposta del genere (se tassi sempre di più i "giuochi" è possibile che la gente non giuochi più), che lo stato lucri su lotterie è questione moralmente discutibile, visto che si va a fare profitto sulla credulità di gente disperata.
La mia proposta prospetta invece un ribaltamento completo di questo ordine di cose: si va a lucrare in tanti (tutto lo stato) sulla credulità di pochi (i parlamentari complottisti), sfruttando i meccanismi di antagonismo e di sfottò ormai riconosciuti come alla base della società (più o meno) civile italiana.
Il giuoco funziona così: un cittadino elabora la sua teoria complottista e ne prepara un prospetto riassuntivo, eventualmente corredato da foto, video e altro materiale multimediale, che ne descrive gli aspetti di massima; provvede quindi ad inviarlo ad un'apposita commissione, che, previo il pagamento di una quota d'iscrizione, esamina l'elaborato.
Questo viene valutato con un determinato punteggio di assurdità, misurato in µG (microgiacobbi - il giacobbo, come il farad, è una di quelle sfortunate unità di misura troppo grandi per qualunque impiego pratico), si verifica se è un duplicato o comunque una variazione sul tema sostanzialmente indistinguibile da un complotto già registrato, e, se tutto va bene, viene registrato in un apposito archivio, non accessibile al pubblico fino al termine della competizione.
Raggiunto un certo numero di elaborati accettati, vengono chiuse le iscrizioni e si passa alla fase successiva.
Ai candidati, in ordine casuale e scaglionato, viene notificato l'inizio della fase di "inoculazione" dei complotti (si noti che non è necessario fare sorteggi o altre complicazioni - è sufficiente inviare le raccomandate tutte insieme e affidarsi ai normali disservizi postali).
Ricevuta la lettera, ogni candidato inizierà a "spargere" i semi del suo complotto su Internet, tra gli amici complottisti, con volantini, email di spam, catene di S. Antonio e in generale con qualunque mezzo ritenga opportuno (nei limiti della legalità).
Vista la composizione del parlamento, è facile che, lasciando passare pochi mesi, alcuni di questi complotti approdino alle Camere.
L'ordine di arrivo determina i punteggi assegnati, alla maniera della Formula 1 (che so, 100 punti al primo, 50 al secondo, 25 al terzo e così via - naturalmente si prevederebbe una regolamentazione per ex-aequo, penalità, ...). Questi punteggi vengono moltiplicati per il punteggio di assurdità precedentemente determinato (in modo da incentivare gli elaborati più assurdi e dunque più stimolanti per la gara), e, allo scadere di un tempo limite, si fissa così una classifica.
In proporzione ai punteggi ottenuti viene ripartito il montepremi (come ci insegna il grande Edgardo Perindani) - che ovviamente sarà solo una parte ridotta delle quote di iscrizione, il resto rimane allo stato per tappare buchi in bilancio e stipendiare portaborse.
In tutto questo ovviamente vanno previsti premi speciali - ad esempio, se sulla base di un complotto viene proposto un disegno di legge vengono dati punti bonus, in misura crescente rispetto al punto in cui la legge si arena e all'importanza della stessa - un'interrogazione parlamentare che non ha seguito dà il minimo dei punti, mentre potrebbe incassare tutto il montepremi chi è riuscito a far rientrare il suo complotto in una legge costituzionale.
Concludo quindi tornando al titolo: a dispetto di quanto molti, impediti da una visione arcaica e seriosa di stato e società, ci vogliano fare credere, la diffusione di idee complottiste in parlamento non è un problema, ma anzi, può costituire la base per introiti economici consistenti e dunque essere una delle vie di uscita dalla crisi economica che soffoca il nostro paese.
Che i gomblotti abbiano inizio!