come da titolo
perchè 20 anni fa molte anime giapponesi erano ambientate nelle alpi?
vedasi:
Alpen Rose
Heidi
belle e sebastiane
annette
.....
come da titolo
perchè 20 anni fa molte anime giapponesi erano ambientate nelle alpi?
vedasi:
Alpen Rose
Heidi
belle e sebastiane
annette
.....
NN vi diro mai chi sono in realta,
tutti i miei 3D sono orfani, non insistete per farmi rispondere ai 3D aperti da me
Boh, si vede che andava di moda la montagna.
Belle e Sebastiane è ambientato sui Pirenei
La scrittrice di Heidi era svizzera.
Errare humanum est, perseverare ovest
E niente di più facile che, dopo la prima serie, gli altri abbiano scopiazzato.Originariamente inviato da carlo2002
La scrittrice di Heidi era svizzera.
Pensate alla saga di mimì aiuara (c'erano almeno 5/6 serie che parlavano di una ragazza prodigio della pallavolo, in italia si chiamavano tutte mimì aiuara tranne Mila Azuky -comunque si scrivessero)
A volte penso che, nel darci l'intelletto, la natura sia stata più sadica che generosa.
sono tutti orfani se non erro.
My life is so empty,Nothing to live for.
My mind is all confusion,
'Cos I defied the law.
Ecco, ho cercato per gli altri:Originariamente inviato da carlo2002
La scrittrice di Heidi era svizzera.
Annette invece è tratto da un libro di un'inglese
Alpen Rose invece è originale di una giapponese
Comunque come per le produzioni cinematografiche, anche per i manga/anime si produce ciò che "tira" al momento.
Ad ogni modo, nei manga/anime, le storie sono sempre studiate in modo da insegnare l'importanza del lavoro di squadra e dell'amicizia, l'importanza nell'insistere per raggiungere i propri obiettivi e di essere forti davanti ai momenti difficili.
L'importanza di comprare il giocattolo / il gadjet / le carte non ce lo metti?Originariamente inviato da Alhazred
Ecco, ho cercato per gli altri:
Annette invece è tratto da un libro di un'inglese
Alpen Rose invece è originale di una giapponese
Comunque come per le produzioni cinematografiche, anche per i manga/anime si produce ciò che "tira" al momento.
Ad ogni modo, nei manga/anime, le storie sono sempre studiate in modo da insegnare l'importanza del lavoro di squadra e dell'amicizia, l'importanza nell'insistere per raggiungere i propri obiettivi e di essere forti davanti ai momenti difficili.
A volte penso che, nel darci l'intelletto, la natura sia stata più sadica che generosa.
il gadjet cosa sarebbe?Originariamente inviato da Reiuky
L'importanza di comprare il giocattolo / il gadjet / le carte non ce lo metti?
La commercializazione e il merchandising al tempo erano praticamente inesistenti. Qualcosina c'era ma non come adesso.
Una buona percentuale degli anime degli anni 70 erano ripresi da romanzi non sembre giapponesi. Mi viene in mente "Conan, il ragazzo del futuro", era ispirato da unr omanzo di Alexander Key, statunitense se non ricordo male.
Non è sempre andata così, all'inizio non c'era nulla attorno agli anime, poi si è iniziato a trovare qualche albo per le figurine e qualche puapazzetto.Originariamente inviato da Reiuky
L'importanza di comprare il giocattolo / il gadjet / le carte non ce lo metti?
Tutto il casino di merchandising che ci gira attorno adesso è più recente e comunque non impatta sui temi scelti per le storie, prima si scrive la storia e si realizza l'opera, poi in base a questo si creano le varie cose da vendere per i fan.
Anche perché se un manga/anime non ha successo, non è che hanno capannoni di magliette e pupazzetti che non venderanno mai, si decide di produrli solo se si ottiene un certo successo.
Permettimi di dissentire.Originariamente inviato da Alhazred
Non è sempre andata così, all'inizio non c'era nulla attorno agli anime, poi si è iniziato a trovare qualche albo per le figurine e qualche puapazzetto.
Tutto il casino di merchandising che ci gira attorno adesso è più recente e comunque non impatta sui temi scelti per le storie, prima si scrive la storia e si realizza l'opera, poi in base a questo si creano le varie cose da vendere per i fan.
Anche perché se un manga/anime non ha successo, non è che hanno capannoni di magliette e pupazzetti che non venderanno mai, si decide di produrli solo se si ottiene un certo successo.
I vari bayblade, youghiho, macchinine a comando vocale sono evidentemente nati per vendere il prodotto.
Certo, non è che il fatto di vendere il prodotto sia una garanzia di insuccesso. Ricordiamo che anche i trasformers era nato per vendere i giocattoli. Però ultimamente è sempre più palese e talmente orientato a quello che diventa addirittura fastidioso.
Cioè, ci rendiamo conto che siamo arrivati al limite di "Siamo su un treno che tra 10 minuti si schianterà contro un muro. che facciamo?"
"Una partita a carte!"
E poi c'erano anche ai tempi nostri. Voi ricordate i due anelli che stavano nel portacipria di stilly che servivano a niente dal punto di vista della storia visto che la bambina li teneva sempre nel portacipria?
A volte penso che, nel darci l'intelletto, la natura sia stata più sadica che generosa.