la giornata di oggi, come penso abbiate potuto constatare sui siti d’informazione online o sugli altri media, è stata letteralmente campale. E come tutti sappiamo non finisce qua: in serata, mentre sto scrivendo, è prevista la riunione della Giunta del Senato chiamata a decidere sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Siamo tutti in attesa di capire se, come nella Fattoria degli animali di Orwell, ci sia qualcuno che è più uguale degli altri o se la legge valga davvero per tutti allo stesso modo. Noi conosciamo già la risposta, ma ci troviamo oggi davanti ad un caso eccezionalissimo.
Per la prima volta, infatti, la decisione spetta senza se e senza ma al Partito Democratico, e senza se e senza ma esso dovrà decidere se continuare a portare avanti allo scoperto lo spirito di connivenza che ha alimentato per 20 anni nell’ombra con il Pdl o se ha almeno quel briciolo di pudore tale da non mandare al macero quel poco che resta dello Stato di diritto. Ora il momento dei giochi è finito e il Pdmenoelle deve smettere di fare ammuina. Oggi il Pdmenoelle deve decidere se preferisce continuare a sopravvivere, seppur nel modo barcollante e ipocrita con cui ha portato avanti la sua esistenza sino ad oggi, o salvare il suo leader occulto Silvio Berlusconi.
E’ però fondamentale ribadire un concetto. Anche se il Pdmenoelle dimostrasse per una volta nella sua storia di saper fare una scelta di coraggio a favore della legalità, questo non lo porterà certo dalla parte dei buoni. E’ un atto che deve compiere esclusivamente per il suo interesse, per non perdere quegli elettori che ancora credono che il Partito Democratico rappresenti un’alternativa migliore rispetto al Pdl. Ma questo non cancellerà le colpe di questo partito, né servirà a renderlo minimamente appetibile per un’alleanza di governo.
Come diceva oggi il nostro Alessandro Di Battista in Aula il Pd è peggiore del Pdl (e per questa affermazione si è pure beccato il rimbrotto dell’ineffabile Presidente Boldrini, che ha ritenuto questa una grave offesa, degna di richiamo). Se posso dare uno svolgimento a questa frase, come uno studente che si trova a dover dar corpo ad un tema a partire da un semplice titolo, direi che se il Pdl rappresenta la coerenza del male, il Pd è invece l’ipocrisia di chi agisce male ma che si riempie di belle parole. Ovviamente non voglio generalizzare, dato che potrei salvare almeno un paio di esponenti per parte e, forse, dare qualche vaga attenuante a qualche altro deputato sparso. Ma per la massima parte Pdl e Pd sono rispettivamente il lupo che sbrana le pecore ed il coccodrillo che, dopo averle sbranate, piange di cuore.
La prova? Ebbene, come sapete oggi la Camera ha votato la legge costituzionale che deroga all’articolo 138 e che istituisce il comitato dei saggi che dovrebbe mettersi a ridisegnare la nostra Costituzione. E se anche l’alleanza delle larghe intese sta vacillando (?) al Senato, vi posso garantire che alla Camera è più forte che mai. Oggi i due partiti hanno dato il peggio di loro stessi. E mentre il MoVimento 5 stelle manifestava in modo lecito, con una protesta civile, per l’approvazione di una legge sui cui possibili effetti e svariati pericoli ci siamo già dilungati lungamente ieri, gli ONOREVOLI della maggioranza ci urlavano “assassini!”. Assassini?!? Nessuno di noi ha portato avanti il suo disappunto se non verbalmente o, al massimo, con cartelli o con le mani alzate. Mentre noi “assassini” facevamo questo, solo i commessi della Camera sono riusciti a fermare la marea montante degli ONOREVOLI. E costoro non erano certo arrabbiati perché era stato loro impedito di porre in essere il loro disegno, dato che sono riusciti a portarlo a termine in un paio di giorni, pur trattandosi di una legge di riforma Costituzionale. Gli ONOREVOLI erano alterati perché il MoVimento ha semplicemente detto forte e chiaro quello che stavano facendo, mettendoli a nudo. Non basta quindi lasciare a questi ONOREVOLI la possibilità di fare carne da macello della Costituzione. Questi vogliono pure la legittimazione morale, o quantomeno un complice silenzio! Il massimo che possono ammettere è un po’ di omertà, abituati per 20 anni a fare in Aula e in Commissione tutto quello che volevano, accordandosi su come spartire una torta che da troppo tempo stanno comprando a debito (il nostro!).
Anche stasera, quindi, non cambia nulla per il Paese. Il timore è che ancora per molto nulla cambi, Letta galleggi, Berlusconi sopravviva. E il Paese resta sprofondato in un sonno da cui, purtroppo, non riesce ancora a svegliarsi. Sogni d’oro a quei pochi che se lo possono ancora permettere!
A domani
Carla