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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di Reiuky
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    Ma i casi di controllo e il doppio cieco servono?

    Stavo leggendo uno degli articoli di glaz sul caso stamina e mi è venuta questa domanda in testa.

    Mi spiego meglio: ormai la scienza medica e la statistica sono a uno stadio molto avanzato. Conosciamo (presumo) la decorrenza media della maggior parte delle malattie se non di tutte. In altre parole, sappiamo già come si comporterebbero i pazienti a cui viene somministrato il placebo. Quindi, al fine di verificare se un farmaco funziona è realmente necessario il gruppo di controllo? Non basta vedere se e quanto i risultati prodotti si discostano da quelli che già conosciamo?
    A volte penso che, nel darci l'intelletto, la natura sia stata più sadica che generosa.

  2. #2
    Quote Originariamente inviata da Reiuky Visualizza il messaggio
    In altre parole, sappiamo già come si comporterebbero i pazienti a cui viene somministrato il placebo. Quindi, al fine di verificare se un farmaco funziona è realmente necessario il gruppo di controllo? Non basta vedere se e quanto i risultati prodotti si discostano da quelli che già conosciamo?
    no, in breve:
    -macchinari/strumenti/luoghi/personale/processi diversi portano a risultati diversi
    -persino nelle riviste piu' blasonate si trovano abbastanza spesso errori grossolani nella statistica, almeno col gruppo di controllo sai che hanno usato la stessa statistica su entrambi i gruppi
    Walk fast, chew slowly.
    "We used students as subjects because rats are expensive and you get too attached to them"

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di Reiuky
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    Quote Originariamente inviata da weatherman Visualizza il messaggio
    no, in breve:
    -macchinari/strumenti/luoghi/personale/processi diversi portano a risultati diversi
    -persino nelle riviste piu' blasonate si trovano abbastanza spesso errori grossolani nella statistica, almeno col gruppo di controllo sai che hanno usato la stessa statistica su entrambi i gruppi
    Ti dispiacerebbe spiegarmelo in modo appena più dettagliato: non sono sicuro di aver afferrato bene il concetto. (modo diplomatico per dire non ci ho capito un tubazzo
    A volte penso che, nel darci l'intelletto, la natura sia stata più sadica che generosa.

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di Kahm
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    Quote Originariamente inviata da Reiuky Visualizza il messaggio
    Ti dispiacerebbe spiegarmelo in modo appena più dettagliato: non sono sicuro di aver afferrato bene il concetto. (modo diplomatico per dire non ci ho capito un tubazzo

    parlando da informatico ad informatico...
    hai presente le statistiche dei database? se guardi sul sito di oracle ti mostra che lui è 100 volte piu sicuro e veloce di SqlServer
    ,mentre se vai sul sito di microsoft ti mostra che lui è 10000 volte piu sicuro e veloce di Oracle

    la base quale é? è che ci sono server diversi su cui li hanno testati
    poi hanno usato query diverse, join diversi, tipi di dato diversi
    loro sapendolo non hanno fatto altro che catturare il caso di test migliore (per loro) e renderlo pubblico come super-efficace
    NN vi diro mai chi sono in realta,
    tutti i miei 3D sono orfani, non insistete per farmi rispondere ai 3D aperti da me

  5. #5
    Il placebo non è solo acqua e zucchero, ma tutto l'"intorno": chi ti ha dato la pillola, quanto ti fidi del medico, il tipo di malattia che hai, la situazione in ospedale, ... ovvero, c'è "dentro" tutta la psicologia della situazione, per cui non puoi fare un confronto con generiche percentuali di guarigione con placebo, visto che è un placebo "diverso" da quello ci ci sarebbe nella tua situazione.

    Il punto stesso del placebo è: se lascio tutte le condizioni al contorno "psicologiche" inalterate, cambia qualcosa (in modo statisticamente significativo) se ti dò un farmaco o se ti dò una pastiglia di niente? Se sì, allora significa che il farmaco è efficace; se invece faccio un confronto con un "placebo ideale" non sono sicuro di niente - forse i pazienti del mio studio si sentono meglio rispetto ad un altro studio non per il farmaco, ma perché sono meglio accuditi/rassicurati, perché è estate e c'è il sole e sono tutti metereopatici, perché il medico è più simpatico, ...
    Amaro C++, il gusto pieno dell'undefined behavior.

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di Reiuky
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    Quote Originariamente inviata da MItaly Visualizza il messaggio
    Il placebo non è solo acqua e zucchero, ma tutto l'"intorno": chi ti ha dato la pillola, quanto ti fidi del medico, il tipo di malattia che hai, la situazione in ospedale, ... ovvero, c'è "dentro" tutta la psicologia della situazione, per cui non puoi fare un confronto con generiche percentuali di guarigione con placebo, visto che è un placebo "diverso" da quello ci ci sarebbe nella tua situazione.

    Il punto stesso del placebo è: se lascio tutte le condizioni al contorno "psicologiche" inalterate, cambia qualcosa (in modo statisticamente significativo) se ti dò un farmaco o se ti dò una pastiglia di niente? Se sì, allora significa che il farmaco è efficace; se invece faccio un confronto con un "placebo ideale" non sono sicuro di niente - forse i pazienti del mio studio si sentono meglio rispetto ad un altro studio non per il farmaco, ma perché sono meglio accuditi/rassicurati, perché è estate e c'è il sole e sono tutti metereopatici, perché il medico è più simpatico, ...
    Ho capito. Ora è chiaro ^___^
    A volte penso che, nel darci l'intelletto, la natura sia stata più sadica che generosa.

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