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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di Linkato
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    Stomachevole buonismo...

    "Tre anni di guerra in Siria hanno costretto più di nove milioni di persone alla fuga, il più grande numero di sfollati al mondo.Lo riferisce l'Onu secondo cui oltre il 40% della popolazione è scappato per spostarsi fuori o dentro il Paese e circa la metà sono bambini. Oltre 2,5 milioni di siriani sono registrati, o inattesa di iscrizione, sulle liste dei rifugiati nei paesi vicini. 'E' inaccettabile che una catastrofe umanitaria di questa ampiezza possa accadere sotto i nostri occhi senza il minimo segnale di progresso per fermare questo bagno di sangue' commenta l'Alto commissario per i rifugiati Guterres."

    E quindi? Il buon Guterres adesso è a posto denunciando questa cosa? Forse è a posto la sua coscienza... ma che pensa? Pensa che chiacchierando davanti ad una tazza di tè si possa arrivare ad un compromesso? Pensa che quegli incompetenti dell'ONU si siano persi il numero di telefono di ‎Bashar al-Assad ?

    Facciamo bombardare dai caccia americani... allora. Di solito ultimamente le guerre locali finiscono solo così, no? Ma gli americani si sono un po' scocciati ad essere chiamati imperialisti... e latitano ultimamente...
    Primo Ministro Conte: "Sarà un anno bellissimo!"

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di Max Della Pena
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    Interminabili file di donne in nero e presidi in tutte le piazze contro l'abominio commesso dalle truppe USA in Siria, contro l'intervento armato dei moralizzatori petroliferi americ......

    No questo era per Jugoslavia Iraq ecc. in Siria non si son visti, ma i difensori della pace son sempre all'erta.
    Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.

  3. #3
    Quote Originariamente inviata da Max Della Pena Visualizza il messaggio
    Interminabili file di donne in nero e presidi in tutte le piazze contro l'abominio commesso dalle truppe USA in Siria, contro l'intervento armato dei moralizzatori petroliferi americ......

    No questo era per Jugoslavia Iraq ecc. in Siria non si son visti, ma i difensori della pace son sempre all'erta.
    da jugoslavia e iraq e' anche cambiato presidente, volendo, e con esso le politiche estere, visto che tra l'altro militano su due fronti opposti

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di Max Della Pena
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    Non son cambiate però le atrocità che i dittatori fanno al proprio popolo, ė semplicemente venuto meno l'oggetto delle proteste
    Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.

  5. #5
    Quote Originariamente inviata da Max Della Pena Visualizza il messaggio
    Non son cambiate però le atrocità che i dittatori fanno al proprio popolo, ė semplicemente venuto meno l'oggetto delle proteste
    credo che sia una visione semplicistica: obama l'ha sempre detto che si sarebbe occupato piu' di politica interna e meno di politica internazionale rispetto al suo predecessore, fin dalla sua prima campagna elettorale

    e cmq se fossi un ammeriggano, mi romperebbe assai essere considerato il buttafuori del mondo, per dire

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di Max Della Pena
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    Quote Originariamente inviata da rebelia Visualizza il messaggio
    credo che sia una visione semplicistica: obama l'ha sempre detto che si sarebbe occupato piu' di politica interna e meno di politica internazionale rispetto al suo predecessore, fin dalla sua prima campagna elettorale

    e cmq se fossi un ammeriggano, mi romperebbe assai essere considerato il buttafuori del mondo, per dire
    L'oggetto sono le donne in nero ed affini, parliamo della stessa cosa ?
    Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.

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