Ma dico io, una occasione simile per poter far gioire gli occhi di milioni di visitatori e ci perdiamo in discussioni così futili?
Orsù che si portino dove è più facile incontrar moltitudini di gente assetata di appagar l'occhi e non ci si rincorra a dimostrar ulteriormente le italiche capacità nel negar la giusta logica.
http://milano.repubblica.it/cronaca/...icci-94920105/
Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.
Lo dico la prima volta in vita mia e magari non lo dirò mai più, ma penso cheRRenzi c'haRRagione 8)
perche'?
Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.
Perchè ha ragione? Perchè IMHO i Bronzi vanno lasciati dove sono, per i visitatori della fiera una bella moquette rossa e gli assaggini del vino e formaggio possono bastare.
questo vale solo per i bronzi o per qualunque delle opere d'arte, italiane e non, che vengono giornalmente prestate internazionalmente, per aumentarne la fruibilita'?
Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.
Tutte le opere d'arte.. la fruibilità di questo o quel pincopallino non conta nulla... l'opera ha valore di per se, ce ci sia qualche umano a guardarla o meno.
Oggettivamente il trasporto non può non essere causa di stress per le opere, ergo i prestiggiosi ospiti se vogliono vedere i bronzi muovano il qlo e vadano in Calabria... e ringrazino il cielo che almeno li possono vederli, perchè che loro li vedano o meno: non conta nulla rispetto alla opera stessa.
ci sono molte opere che appartengono a privati, i quali non hanno alcun interesse a fartele vedere... eppure di tanto in tanto le prestano a questa o quella mostra, in italia e all'estero, proprio per rendere possibile alla gente di vederle...
per esempio uno splendido quadro o vaso americano vengono cordialmente prestati per una mostra a milano, in modo che anche tu, povero stronzo che non puoi permetterti 1500e di viaggio in america, possa apprezzarli nel tuo paesino con 8e di biglietto...
non mi sembra che sia cosi' male, no?
Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.
Pesce ci vai un attimo pesante
Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.
Hmmm... no!
Un quadro ed un bronzo come quelli di Riace sono 2 cose completamente diverse e trasportarli non è per nulla la stessa cosa.
Quanto ai quadri dei privati, quadri di tale importanza per cui è importante che la gente li veda e per i quali loro possono decidere chi li veda e chi no: è la proprietà stessa di questi privati il problema.
o7 !
il povero stronzo non era assolutamente riferito a ratte, era generalissimoOriginariamente inviata da Max Della Pena
Pesce ci vai un attimo pesante
ratte, sorry se ti sei sentito chiamato in causa personalmente
Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.
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