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  1. #1
    Utente di HTML.it
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    Affitto casa e rinnovo tacito (ho bisogno di esperti)

    A fine settembre scade il contratto di affitto per la casa dove vivo.
    Tale contratto (18 mesi con cedolare secca, 3 mesi di preavviso, rinnovo tacito alla scadenza dei 18 mesi) era stato stipulato tra me, il proprietario di casa e altre due ragazze.
    Una delle due è andata via qualche mese fa presentando regolare disdetta al proprietario. Nel frattempo è entrata in casa una nuova coinquilina. Il contratto precedente non è stato ancora integrato aspettando il suo naturale termine (fine settembre) per stipularne uno completamente nuovo che comprenda anche l'altra coinquilina.


    • Nel momento in cui l'inquilina precedente è stata sostituita da una seconda il contratto ha perso di validità?
    • Se tale contratto (come suppongo) non è più valido può rinnovarsi in maniera tacita per altri 18 mesi?
    • Se il rinnovo tacito non può più avvenire posso comunicare le mie intenzioni di andar via senza alcun preavviso?


    Qualcuno può aiutarmi, consocete forum specialistici, sentenze di cassazione etc etc

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di hfish
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    il contratto era cointestato a tre persone, giusto? se solo una persona da' disdetta, il contratto rimane intestato alle altre due. una quarta persona puo' subentrare al posto di quella che e' andata via. il trucco si puo' ripetere piu' volte a patto che almeno uno degli intestatari originali rimanga presente nel contratto.

    direi quindi che per ora il contratto e' tacitamente rinnovato per ulteriori 18 mesi.

    ovviamente tra 20 secondi arriva qualcuno a dirti l'esatto opposto... il contratto lo avete fatto direttamente con il proprietario o c'e' di mezzo una agenzia?
    Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.

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