Ho scritto una mail ad un'associazione di consumatori e mi hanno invitato a pubblicare una lettera aperta sul loro sito. Non cambierò il mondo, ma voglio comunque provare a svegliare un po' di coscienze.
E ve ne spiego subito la ragione. Oggi ho 34 anni. Ogni anno della mia vita ho cambiato idea su qualcosa. Ho scoperto che ciò che la realtà è più complessa di ciò che viene pubblicizzato come vero e che il mondo è pieno di gente che fa i propri interessi..
Di fronte a tante belle parole chi vede tutelare i propri interessi è che si organizza per farlo. In tutti i settori.. chi aspetta la manna dal cielo rimane scottato.
Punto due. Spesso si tende a giudicare, la conseguenza è che proviamo ad evitare di vederci attaccare delle etichette aggredendo chi vorrebbe affibiarcele. Purtroppo questo non ci tutela e non migliora la nostra condizione. Se dicessi che c'è un'ignoranza notevole in italia (di economia, psicologia, informatica, matematica, statistica, ecc) pochissimi sono quelli che la vedrebbero come uno sprono a crescere e informarsi. Tanti quelli che lo vedrebbero come un attacco personale.
Tendiamo a delegare ai politici per disinteressarci della cosa pubblica. Inveiamo contro le lobby ma siamo incapaci di organizzarci come fanno loro. Preferiamo trasmissioni come il grande fratello, piuttosto che andarci a leggere cos'è il confirmation bias o la definizione di razionalizzazione.
E non fosse mai fare una donazione, anche solo di 3€, a siti come wikipedia. è lo stato che deve organizzare e tutelare la sanità.. noi paghiamo le tasse e possiamo lavarci le mani di tutto.
Adoriamo esprimere la nostra opinione e polemizzare. Ma informarsi.. a che pro? Propaganda? Guerra psicologica? Marketing? A che pro leggere Naomi Klein? Tanto noi non siamo dei "fessi", non siamo manipolati (la nostra opinione di non esserlo ne è la prova). E abbiamo altro da fare.. siamo troppo impegnati e queste cose, per giunta, sono noiose.
Mi viene in mente Maccio Capatonda:
"Io c'ho i problemi miei!!!!"
"ma i problemi tuoi derivano proprio dal tuo menefreghismo"
Diciamoci la verità.. siamo un popolo profondamente ignorante su moltissimi aspetti. (Che non equivale ad essere tutti ignoranti). Mediamente propenso a grandi riflessioni che tuttavia non giungono alla risoluzione dei problemi. Un immobilismo atto a non scontentare nessuno che lascia la situazione invariata.
Ora.. se concordate anche solo in parte con questa mia analisi vi chiedo di rinunciare al gusto di una polemica sterile (riguardo i punti di attrito) e di contribuire ad un obiettivo comune.
Ciò che vorrei scrivere in questa lettera aperta è qualcosa che possa spronare un italiano che la legge a informarsi. A leggere dei libri di crescita personale? A guardare notizie che non siano di cronaca? A seguire il sole 24 ore? A guardare qualche film di Moore? Di soluzioni ce ne sono infinite, non pretendo di forzare qualcuno a seguire la mia strada. Ma basta dire: "tanto non cambia nulla".
Questo tipo di pensiero ha un nome persino in psicologia. Si chiama anticipazione cognitiva ed è una dei tanti pensieri distorti legati alla carenza di autostima e alla voglia di autogiustificare la nostra pigrizia.
La sanità va allo sfascio e la stragrande maggioranza di noi non sa neppure cosa sia una stroke unit. File di attesa infinite e nessun interesse e preoccupazione da parte nostra. All'estero finanziano tanti progetti tramite fundraising e qui? Cosa sa l'italiano medio del social lending? Dei criteri che semplificano l'accettazione di un prestito? Dei tassi di interesse praticati in banca o da una finanziaria.
Non è possibile che si rimanga bambini fino a 30 anni o a vita. Anche il rapporto tra i sessi è completamente allo sbando e anche su questo c'è ignoranza.
Bene, se volete aiutarmi a svegliare qualcuno il tema l'avete capito. Se avete cose più urgenti da fare, continuate a delegare e a sperare che qualcuno tuteli i vostri interessi al vostro posto o a curare il vostro giardino contando solo su voi stessi.
Provare a organizzarsi serve!