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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Ma se Napo se ne va... chi prenderà il suo posto?

    A quanto pare è ripartito il totoPdR anche quest'anno, in seguito alla mancata smentita delle dimissioni di Napolitano che all'inizio del prossimo anno potrebbe finalmente andarsene a... godersi la pensione.

    Circolano già un po' di speculazioni su chi potrebbero essere i papabili: Prodi, Veltroni, Fassino, Finocchiaro, Amato, Bonino... secondo la Boldrini il requisito fondamentale deve essere il sesso, in barba alla costituzione, ma in ogni caso questi nomi sono, tranne Bonino, tutti del PD (che se riuscisse a mettere a segno anche questo farebbe sacco ed avrebbe sue pedine in ogni ruolo importante del paese).


    Che ne pensate? A parte Prodi mi pare che ci sia da mettersi a piangere se questi sono davvero i "papabili"...

    http://www.polisblog.it/post/74435/n...lla-repubblica

  2. #2
    Utente di HTML.it
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    quando avremo persone degne a rappresentarci? ( ed intendo...rappresentanti di quella fetta di paese che non fa intrallazzi, non evade, non ruba, non corrompe etc.etc.etc. )
    Veloce,Affidabile,Economico : Scegline 2

    Se la tua ragazza non te la da, tu non prendertela

  3. #3
    Ovvio, Gianni Letta

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di Ranma2
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    Berlusconi chiaramente

  5. #5
    Utente di HTML.it
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    chi vivrá vedrá
    Non siate in ansia per la vostra vita; Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte le altre cose vi saranno date in più.

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di Max Della Pena
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    Dal mio punto di vista, la Bonino emerge di una spanna su tutto quel ciarpame politicante in quanto ad aver effettivamente dato e ricevuto rispetto, dignità, democrazia e credibilità.
    Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Concordo con il giustiziere quassù, Bonino uber alles.

    Ma ci credo molto poco

  8. #8
    io voglio un personaggio tv come presidente
    Prima vedevo.. ora ero cieco!! http://www.youtube.com/watch?v=Y1RWxPMSe3E

  9. #9
    Quote Originariamente inviata da Max Della Pena Visualizza il messaggio
    Dal mio punto di vista, la Bonino emerge di una spanna su tutto quel ciarpame politicante in quanto ad aver effettivamente dato e ricevuto rispetto, dignità, democrazia e credibilità.
    anche a me piacerebbe la bonino: sara' improbabile, ma mi piacerebbe assai

  10. #10
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013...bonino/554172/
    Molti italiani vorrebbero vedere Emma Bonino al Quirinale. Perché è donna, perché è competente, perché è onesta e mai sfiorata da scandali, perché ha condotto battaglie spesso solitarie per i diritti civili e umani e politici in tutto il mondo, forse anche perché è sopravvissuta a Pannella e perfino a Capezzone. Insomma, un sacco di ottimi motivi, tutti veri e condivisibili. Ma della sua biografia, in questo paese dalla memoria corta, sfuggono alcuni passaggi politici che potrebbero indurre qualcuno, magari troppo giovane o troppo vecchio per ricordarli, a cambiare idea e a ripiegare su candidati più vicini al proprio modo di pensare.
    A costo di essere equivocati, come ormai accade sempre più spesso, complice il frullatore del web, li ricordiamo qui per completezza dell’informazione, convinti come siamo che di tutti i candidati alle cariche pubbliche si debba sapere tutto. “Conoscere per deliberare”, diceva Luigi Einaudi, cuneese come lei.

    Nata 65 anni fa, la Bonino è stata parlamentare in Italia sette volte e in Europa tre volte, a partire dal lontano 1976. Da sempre radicale, si è poi candidata nel ’94 con Forza Italia fondata da Berlusconi, Dell’Utri, Previti & C., e col centrodestra berlusconiano è rimasta alleata, fra alti e bassi, fino alla rottura del 2006, quando è passata al centrosinistra. Ha ricoperto le più svariate cariche: deputata, senatrice, europarlamentare, commissario europeo, vicepresidente del Senato, ministro per gli Affari europei nel governo Prodi. Ed è stata candidata a quasi tutto: presidente della Repubblica, presidente del Consiglio, presidente delle Camere, ministro degli Esteri e della Difesa, presidente della Regione Piemonte e della Regione Lazio, alto commissario Onu ai rifugiati, rappresentante Onu in Iraq, addirittura a leader del centrodestra (da Pannella, nel 2000).

    Nel ’94, quando si candidò per la prima volta con B., partecipò con lui e la Parenti a un comizio a Palermo contro le indagini su mafia e politica. Poi, appena eletta, fu indicata dal Cavaliere assieme a Monti come commissario europeo. Il che non le impedì di seguitare l’attività politica in Italia, nelle varie reincarnazioni dei radicali: Lista Sgarbi-Pannella, Riformatori, Lista Pannella, Lista Bonino. Nel ’99 B. la sponsorizzò per il Quirinale, anche se poi confluì su Ciampi. Ancora nel 2005, alla vigilia della rottura, la Bonino dichiarava di “apprezzare ciò che Berlusconi sta facendo come premier” (una legge ad personam dopo l’altra, dalla Gasparri alla Frattini, dal lodo Schifani al falso in bilancio, dalla Cirami alle rogatorie alla Cirielli) e cercava disperatamente un accordo con lui. Sfumato il quale, scoprì all’improvviso i vizi del Cavaliere e le virtù di quelli che fino al giorno prima lei chiamava “komunisti” e “cattocomunisti”.

    Molte delle sue battaglie, referendarie e non, coincidono col programma berlusconiano: dalla deregulation del mercato del lavoro (con tanti saluti allo Statuto dei lavoratori, articolo 18 in primis) alla campagna contro le trattenute sindacali in busta paga. Per non parlare del via libera alle guerre camuffate da “missioni di pace” in ex Jugoslavia, Afghanistan e Irak. E soprattutto della giustizia: separazione delle carriere fra giudici e pm, amnistia, abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale, responsabilità civile delle toghe e no all’autorizzazione all’arresto per parlamentari accusati di gravi reati: perfino Cosentino, imputato per camorra.

    Alle meritorie campagne contro il finanziamento pubblico dei partiti, fa da contrappunto la contraddizione dei soldi pubblici sempre chiesti e incassati per Radio Radicale. Nel 2010 poi, la Bonino fece da sponda all’editto di B.contro Annozero: il voto radicale in Vigilanza fu decisivo per chiudere i talk e abolire l’informazione tv prima delle amministrative.

    Con tutto il rispetto per la persona, di questi errori politici è forse il caso di tenere e chiedere conto.

    Il Fatto Quotidiano, 6 Aprile 2013
    http://www.youtube.com/watch?v=Qxd1NBZoWpQ

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