Ciao,
Premetto che, benchè sia un nuovo utente, conosco il forum da una decina d'anni anche se non l'ho mai frequentato. Solo oggi ho deciso di registrarmi perchè molto egoisiticamente ho bisogno del parere di chi come me di programmazione ci vive. Spero che questa sia la sezione adatta per parlare di questo argomento.
Nel corso della mia attività di programmatore freelance (8 anni) ho lavorato per centinaia di clienti di qualsiasi parte del mondo. Spesso per questioni linguistiche, di fuso orario, tempo e di clienti lenti a capire qualsiasi cosa, ho lasciato perdere l'argomento contratto. Badate bene che non mi riferisco al contratto di lavoro ma a quello di sviluppo software che riguarda i diritti di proprietà intellettuale, industriale e pubblicitaria, licenza d'uso e via discorrendo. Non che sia rimasto particolarmente scottato o che abbia preso fregature in passato, ma non è così che voglio continuare a lavorare perchè, comunque sia, qualcuno che ha lucrato alle mie spalle c'è stato anche se per piccoli importi e più per ignoranza che per altro.
Ho già un contratto di sviluppo software scritto dal mio avvocato ma, oltre ad essere datato, non credo mi tuteli secondo i miei standard odierni. All'inizio infatti, complice la poca esperienza, ci tenevo quasi a tutelare più il cliente che me. Oggi non più Volevo discutere con voi alcuni punti per cercare di capire se mi sto spingendo troppo nel lato oscuro della forza e al di là della legge sul diritto d'autore (ieri sera ho iniziato a leggere tutti gli articoli). Vado al punto spiegandomi con degli esempi.
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Di norma il cliente che si fa realizzare un progetto ne acquisisce la mera licenza d'uso. Laddove questo fosse interessato ad ottenere anche i diritti per lo sfruttamento commerciale dell'opera, ovvero per rivenderla a terzi, dovrà accordarsi con il programmatore per la cessione dei diritti che, di norma, ha un costo di molto superiore a quello realizzativo. In ogni caso il programmatore non è tenuto ad accettare la proposta.
Talvolta mi capitano progetti dove il cliente non intravede il valore commerciale dell'opera che mi commissiona oppure, anche se lo intravede, non è comunque interessato a sfruttarla in tal senso limitandosi al semplice uso della stessa. Spesso ciò accade perchè per rendere rivendibile l'opera c'è tanto lavoro da fare in più e bisogna anche distribuirla, pubblicizzarla, fornire assistenza e garantire aggiornamenti a chi la andrebbe ad acquistare. In altre parole i costi di sviluppo aumentano pertanto, 9 volte su 10, il cliente lascia stare e si accontenta di avere l'opera per sè e qui casca l'asino. In questi casi io sarei ben disposto ad addossarmi tutti i costi aggiuntivi nonchè l'onere della vendita, assistenza ed aggiornamenti.
Come ci si comporta in questi casi? Non credo che io possa rivendere un opera derivata da un progetto pagato, suppur in minima parte, da un cliente. Se è così, c'è un limite di tempo o posso imporre io un limite con una clausola nel contratto trascorso il quale l'esclusiva per cosi dire decade e del progetto posso fare ciò che voglio?
Se la risposta alla domanda precedente è affermativa, il discorso finisce qui. Tutto risolto. Diversamente che si fa? Devo proporre al cliente un indennizzo del tipo "Il progetto costa X ma se mi dai il permesso di creare un opera derivata ti faccio il 50% di sconto"? E se non accetta? Non è che può avere l'esclusiva a vita
Attendo consigli. Grazie.