In questi ultimi anni di crisi, diciamo almeno negli ultimi 5 anni, ho sentito sempre più persone che perso il proprio lavoro avrebbero voluto aprire una propria piccola attività per diventare i "datori di lavoro di se stessi", ma che vi hanno dovuto rinunciare per via dei costi troppo elevati per chiunque si trovi in evidente difficoltà economica. Eppure di nozioni, capacità e voglia di fare ne ho riscontrata senza dubbio a sufficienza in più di qualcuno di loro.
Ma senza capitale non si può neppure compiere il primo passo, che è quello di fissare l'appuntamento dal notaio per aprire la società.
E allora ecco la mia proposta, che non ha colore politico e non è stata mai avanzata (in Italia) da nessuna forza politica (quindi spero possa essere accolta e analizzata senza pregiudizio):
Un bando annuale, della durata di 6 mesi, da per esempio 500.000.000 milioni di euro da destinare alle 10.000 migliori domande accompagnate da progetto, per aprire una nuova attività imprenditoriale. Un budget dunque da 50.000 euro a fondo perduto per ciascuna richiesta meritevole.
il meccanismo dovrebbe prevedere:
1- un'analisi e una scelta delle migliori 10.000 domande
2- il deposito della somma su un conto corrente co-intestato col ministero del tesoro che valida quindi qualsiasi pagamento (denaro in uscita) da parte della nuova società per evitare truffe.
3- l'impossibilità di prelevare contanti
4- se l'impresa va male, l'impossibilità a partecipare per i successivi 3 anni ad un nuovo bando
5- l'esenzione IVA per tutti i pagamenti fino a concorrere ai 50.000 euro
6- agevolazone fiscale per i primi 3 anni all'aliquota fissa del 10% fino a ricavi per 15.000 euro al mese
7- esenzione imu e altri oneri sempre per i primi 3 anni.
8- esclusione dei benefici nel caso di soci di capitale ricollegabili ad imprese già avviate da tempo.
9- altri evenuali meccanismi per evitare truffe e furbizie
in questo modo:
- si creerebbero nuove imprese che non sarebbero altrimenti esistite.
- anche se solo una su 10 dovesse sopravvivere, ripagherebbe lo Stato dello sforzo inizale in pochi anni (anche per le altre 9 fallite) con le normali tasse e la creazione di posti di lavoro. (Quando un'attività funziona, in pochi anni è facile che arrivi a pagare 50.000 euro di tasse e molto di più).
- si creerebbero appunto nuove imprese con modelli di business pensati dai loro creatori per sopravvivere in condizioni avverse quali quelle attuali (figuriamoci se le cose dovessero poi migliorare)
- si creerebbero nuovi posti di lavoro, risparmiando sugli ammortizzatori sociali (lo Stato quindi rientra ancor prima dei 50.000 euo dati a fondo perso)
- anche le aziende che dovessero fallire, i loro 50.000 euro li avrebbero comunque spesi immettendoli nel circuito economico e producendo quindi gettito fiscale per lo Stato (anche qui, quindi, lo Stato rientrerebbe più in fretta dei 50.000 euro).
su 10.000 startup, se una sola su 10 dovesse funzionare, vorrebbe dire creare 1.000 aziende sane all'anno, in grado ciascuna di offrire mediamente fra i 2 e i 5 posti di lavoro ulteriori a quelli dei soci stessi (quindi spannometricamente, inclusi i soci, fra i 4 mila e i 7 mila nuovi posti di lavoro all'anno)
immaginiamo se il meccanismo si rivelasse effettivamene funzionante, di stanziare non 500 milioni di euro, ma per esempio i 10 miliardi di euro all'anno dei famosi 80 euro:
si potrebbero creare 200.000 nuove imprese all'anno, che con le stesse metriche di cui sopra, creerebbero 20.000 nuove imprese sane all'anno con 100.000 nuovi posti di lavoro (solo nei primi anni di vita)
Con il tasso di disoccupazione che abbiamo e soprattutto considerata l'emorragia dei cervelli in fuga, io penso che un incentivo così serio e succulento permetterebbe a tanti di realizzare la propria idea imprenditoriale e a tanti altri di non fuggire all'estero per entrare nel mondo del lavoro.
Sarebbe un investimento dello Stato che si ripagherebbe da sè nei primi 5 o 6 anni e dopo diventerebbe addirittura redditizio (aumento del PIl, aumento del gettito complessivo).
Non cancellerebbe diritti di nessuno e non sarebbe un favore alle solite 4 grandi industrie.
Non sarebbe una iniziativa sterile, fine a se stessa e a perdere come invece è attualmente il bonus da 80 euro.
Per una volta lo Stato combatterebbe crisi e disoccupazione dando fiducia e ossigeno all'imprenditorialità e all'ingegno dei propri cittadini, creando nuove opportunità.
come la vedreste voi una cosa del genere?