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  1. #1

    Ma... La prendereste male anche voi?

    Ho un buon lavoro come sistemista, non mi lamento anche perché sono qui da poco tempo e ho già avuto svariati rinnovi e aumenti (compreso un indeterminato); "nasco" però come programmatore web, ma le varie evenienze e esigenze aziendali mi hanno trasformato per l'appunto in colui che più o meno gestisce i sistemi (più che altro finisco per fare helpdesk/installazioni per la maggior parte del tempo); anche se gli altri mi considerano uno che ne capisce, mi chiedono consiglio, e probabilmente pensano io faccia cose di alto livello, io non ho tutta questa stima per il mio lavoro. Avrei sempre preferito sviluppare software e programmare solo che alla fine hanno fatto di tutto per trattenermi e io sono rimasto a fare questo tipo di lavoro. Adesso sono venuto a sapere che hanno affidato il compito della creazione di un database a un programmatore esterno. Non mi era stato detto nulla, e io francamente non avrei avuto modo di fare questa cosa più che altro perché non avrei potuto dedicarmici otto ore al giorno e probabilmente sono una pedina critica e direi fondamentale per tutto il resto che faccio. Eppure, non so, per qualche motivo sono amareggiato, perché innanzitutto non sono nemmeno stato interpellato e perché loro sanno che io il lavoro avrei potuto anche farlo. Un'altra cosa che mi fa arrabbiare e che (forse perché io non sono mai stato bravo a imporre le regole) essendo io un dipendente, le volte che nel passato ho sviluppato alcuni progetti, essi cambiavano dall'oggi al domani anche in maniera repentina e bisognava sempre ricominciare da capo, generando in me forte stress (potete immaginare), e so già che sarebbe stato così anche questa volta, perlomeno ci sarebbe stato questo rischio.
    Infatti anche in questo caso, ho sentito che si mandano comunicazioni su come dovrà essere questo "software" ma senza che ci sia uno studio pregresso, così, quando viene loro in mente.
    Poi questo "software" a loro dire girerà anche su smartphone oltre che su web, io non lo metto in dubbio ma per poter arrivare a un termine, devono mettersi in testa che devono avere le idee chiare fin dal principio altrimenti mi chiedo cosa potrà fare questo "sviluppatore" esterno che hanno interpellato.
    Comunque nonostante in qualche modo la mia salute mentale (viste le esperienze pregresse) sia salva e nonostante tutto sommato quello che faccio sia ben valutato, e nonostante io faccia il mio lavoro in modo abbastanza sciolto, non so, sono indispettito.
    Mi sento come uno a cui non è stata data fiducia, tutto sommato uno che ha fallito in qualcosa e il cui futuro può anche essere a rischio se cominciano a cercare altrove cose da far fare.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di Kahm
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    rinnovi e aumenti (compreso un indeterminato);
    beato te
    "nasco" però come programmatore web, ma le varie evenienze e esigenze aziendali mi hanno trasformato per l'appunto in colui che più o meno gestisce i sistemi
    classico

    Non mi era stato detto nulla, e io francamente non avrei avuto modo di fare questa cosa più che altro perché non avrei potuto dedicarmici otto ore al giorno e probabilmente sono una pedina critica e direi fondamentale per tutto il resto che faccio.
    questo spiega tutto
    forse perché io non sono mai stato bravo a imporre le regole
    ecco qua...


    tu vorresti fare lo sviluppatore, ma sappi che sebbene ora sei in un ambiente già stabile , dovresti iniziare a studiarti tutte le nuove tecnologie, io conosco dei programmatori che vorrebbero fare i sistemisti in quanto non ne possono piu di aggiornarsi
    NN vi diro mai chi sono in realta,
    tutti i miei 3D sono orfani, non insistete per farmi rispondere ai 3D aperti da me

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di Max Della Pena
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    Io invece credo che la fiducia ti sia stata data non togliendoti da un compito ritenuto abbastanza fondamentale in seno all'azienda e che riscontra pareri positivi dai tuoi colleghi.

    Perchè bloccare e spostare una figura che funziona creando disagi all'azienda e forse anche a te?

    Credimi, non ti indispettire e lascia che quel lavoro lo facciano altri e tu concentrati su quello che ti hanno affidato, lascia che l'azienda scelga come meglio crede, alla fine tu devi farti apprezzare per quel che vali nel ruolo affidatoti.

    Che poi non riesco a capire l'atteggiamento, comune in molti programmatori leggendo quel che lamentano, che hai con chi deve decidere che tipo di programma fare, nel tuo caso ti dispiace perchè non ti hanno preso in considerazione ma dici meglio così perchè poi ti sarebbe venuto l'esaurimento viste le esperienze passate.

    Sento lamentele di persone a cui i capi non sanno precisamente cosa far fare, che non hanno programmato nulla, che cambiano idea ogni un per due, sento di persone che perdono la salute, che hanno stress e che non tollerano di dover magari lavorare anche in orari strani.

    Beh, il lavoro è quello e deve essere nelle capacità relazionali, in quelle di cogliere al volo quello che viene richiesto e di illustrarne convintamente come dovrebbe esser fatto, chiedendo e motivando quello che si ritiene sbagliato e sapendo dare i "giusti" consigli anche a rischio che quanto proposto diventi la nuova dettagliata richiesta di chi commissiona il lavoro.

    E' così secondo me che uno dovrebbe operare ed è il motivo per cui verrà sicuramente scelto nuovamente per il lavoro fatto.
    Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.

  4. #4
    Grazie a entrambi, le vostre risposte mi hanno già rinfrancato.

    Rispondendo all'amico qui sopra, sono in tutto e per tutto d'accordo con te sul fatto che si dovrebbe avere la capacità di indirizzare le scelte, però spesso i "capi" sono... come dire... non lo dico con disprezzo, ma: ottusi, smemorati, presi da mille attività (di cui le più importanti sono godersi la vita coi soldi che si fanno), ignoranti nel senso che ignorano, arroganti e comunque poco inclini alla discussione e molto all'imposizione delle loro idee, e spesso per esperienza quando proprio non si può fare a meno di fare notare che una cosa è sbagliata e/o infattibile (la stessa cosa che per loro era un'idea fenomenale) e ti assicuro che di cose apparentemente infattibili ne ho fatte, quindi se dico infattibile intendo infattibile a livello concettuale e logico, si finisce per instillare loro dei dubbi, quasi sconvolgerli, al punto, quasi, da buttare tutto all'aria progetto compreso e non farsi sentire fin quando non sei tu in qualche modo a prendere un'iniziativa. E poi si ricomincia daccapo. Stiamo parlando di un'azienda il cui core business è decisamente altro, quindi non deve sorprendere che la cultura informatica rasenti lo zero (dalla parte negativa)...

  5. #5
    Utente di HTML.it L'avatar di Max Della Pena
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    Grazie a entrambi, le vostre risposte mi hanno già rinfrancato.

    Rispondendo all'amico qui sopra, sono in tutto e per tutto d'accordo con te sul fatto che si dovrebbe avere la capacità di indirizzare le scelte, però spesso i "capi" sono... come dire... non lo dico con disprezzo, ma: ottusi, smemorati, presi da mille attività (di cui le più importanti sono godersi la vita coi soldi che si fanno), ignoranti nel senso che ignorano, arroganti e comunque poco inclini alla discussione e molto all'imposizione delle loro idee, e spesso per esperienza quando proprio non si può fare a meno di fare notare che una cosa è sbagliata e/o infattibile (la stessa cosa che per loro era un'idea fenomenale) e ti assicuro che di cose apparentemente infattibili ne ho fatte, quindi se dico infattibile intendo infattibile a livello concettuale e logico, si finisce per instillare loro dei dubbi, quasi sconvolgerli, al punto, quasi, da buttare tutto all'aria progetto compreso e non farsi sentire fin quando non sei tu in qualche modo a prendere un'iniziativa. E poi si ricomincia daccapo. Stiamo parlando di un'azienda il cui core business è decisamente altro, quindi non deve sorprendere che la cultura informatica rasenti lo zero (dalla parte negativa)...
    Hai inteso quel che volevo dire, aggiungo che il difficile è proprio far capire, a chi ti chiede di fare un lavoro di cui lui stesso non capisce nulla e non ha la più pallida idea di come dovrebbe essere o servire, come andrebbe fatto quel lavoro e come andrebbe chiesto e poi farlo passare come frutto della mente del proponente assecondandolo e conquistandone la piena fiducia decisionale.

    Almeno, dato che devi sempre rispondere di quel che fai, rispondi per qualcosa di tuo.
    Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.

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