La programmazione ad oggetti in PHP ha preso piede parecchi anni fa con l’avvento di PHP 4, e si è consolidata con PHP 5. Prima di introdurre le nozioni pratiche necessarie per muovere i primi passi verso lo stile di programmazione OOP (Object Oriented Programming), è bene precisare alcuni limiti del paradigma. I vantaggi di PHP, rispetto ad altre tecnologie utilizzate negli ambienti enterprise (come ad esempio Java), è da sempre la velocità e semplicità dello sviluppo, che riduce i costi di un progetto web rispetto a scelte più “robuste”. Di contro PHP presenta alcuni limiti nel rigore, che vanno interpretati come il rovescio della medaglia: è proprio l’assenza di rigore architetturale e sintattico che permette a PHP di essere più semplice, riducendo i tempi di sviluppo del codice.
Questa filosofia si riflette anche nello stile di programmazione OOP offerta da PHP: hanno ragione i puristi quando affermano che PHP non è un linguaggio Object Oriented. La programmazione OOP non significa solamente usare classi e oggetti, ma implica molte altre caratteristiche tecniche che mancano nel PHP. Ciò spiega perché alcuni programmatori PHP di lunga esperienza non percepiscono i vantaggi della programmazione ad oggetti. Di fatto hanno ragione: tutto (o quasi) ciò che si può realizzare in PHP usando un approccio ad oggetti, può essere realizzato scrivendo del codice “alla vecchia maniera”.
Per questo motivo, quando parliamo del PHP, sarebbe più corretto dire “programmazione in stile OOP” piuttosto che “programmazione OOP”. In parole semplici: PHP permette di usare molte strutture e sintassi della programmazione OOP senza essere veramente una tecnologia costruiti sugli oggetti. Se pensiamo alla programmazione OOP come ad un’autovettura alimentata a GPL, si potrebbe dire che il PHP è un’auto nata a benzina sulla quale abbiamo montato un impianto GPL (quello col bombolone nel portabagagli, per intenderci). Fintanto che ci limitiamo a guidare e a far rifornimento, possiamo tranquillamente affermare di andare a GPL: solamente aprendo il cofano (o il portabagagli) ci potremmo accorgere di qualcosa di strano.