Qui in Cermania, una mia coinquilina è una giovine ragazza che si chiama Rānia e viene dallo stesso paese dell'omonima regina, ma non è lei.
Essendo una persona molto amichevole ovviamente ogni tanto ci mettiamo a chiacchierare, e martedì sera ci siamo messi a parlare del fatto che si stava "preparando" al Ramadan, che inizia oggi e durerà per circa un mese (sia l'inizio che la fine dipendono dalla luna).
Così mi sono fatto spiegare il senso di questo periodo di digiuno (per chi non lo sapesse: dall'alba al tramonto è vietato introdurre -qualunque cosa- in bocca) e fare sesso (cosa che per i ggiovini non è un gran problema visto che la verginità fino al matrimonio è una virtù molto considerata da quelle parti, come lo era anche da noi finché non ci siamo convertiti al nichilismo).
Ad ogni modo, ho appreso che la motivazione del Ramadan è abbastanza semplice ed anche molto bella, secondo me: lo scopo è quello di ricordare al praticante le privazioni dei più poveri (che mangiano e bevono così saltuariamente per molto più di un mese l'anno).
È un concetto bellissimo, quello di vivere per un mese all'anno in condizioni di semi-digiuno per comprendere la situazione di chi è meno agiato, secondo me.
Certo, non tutti possono permettersi di stare a digiuno per un mese: chi è malato, le donne incinte o che allattano, i bambini o chi semplicemente non può farlo, è esonerato e nessuno gli dirà nulla (non è una legge ma un'usanza molto sentita). Come alternativa si può fare la carità, dando da mangiare ai più poveri (indipendentemente dalla religione, dal sesso o dalla razza... altro concetto molto bello e molto sentito), oppure semplicemente "spostare" il periodo di ramadan a non appena potrà farlo. Per i bambini è anche previsto un ramadan "veloce", dall'alba fino all'una del pomeriggio.
Ecco, pur sapendo già in buona parte queste cose, sentirle da una ragazza giovane e "sola" (abita a qualche mila chilometri da casa) mi ha dato l'idea di cosa sia il ramadan per un Musulmano, e mi è piaciuto molto.
Ma non lo farò.