Come spiega bene l'antifascismo questo qui
Tratto da Costanzo Preve (filosofo, politologo e saggista, della "scuola di Marx")
«Elementi di Politicamente Corretto. Studio preliminare su di un fenomeno ideologico destinato a diventare in futuro sempre più invasivo e importante»
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Il mantenimento illimitato di un antifascismo cerimoniale in assenza completa di fascismo è la peste ideologica peggiore del paesaggio culturale italiano, peggio del berlusconismo, eccetera. Mi rendo perfettamente conto di stare dicendo qualcosa di inaccettabile per l’italiano di sinistra medio, pio e politicamente corretto, ma in un caso di gravità come questo non sono possibili mezze misure: l’antifascismo in assenza completa, evidente e conclamata di fascismo è la peggiore peste ideologica dell’Italia di oggi.Una premessa, anche se so perfettamente che sarà inutile. Avendo fatto l’insegnante di storia e filosofia nei licei italiani per trentacinque anni (1967-2002) comunico solennemente di essere dettagliatamente informato sulla storia dei fascismi italiani ed europei (1919-1945). Il lettore si fidi. La mia opinione storiografica sul fascismo è fortemente negativa, a differenza della mia opinione sul comunismo dello stesso periodo, che è largamente positiva. Del cosiddetto “stato liberale” non parlo, perché lo considero responsabile della prima guerra mondiale e del suo bagno di sangue. Tutto il chiacchiericcio sulla cosiddetta “età giolittiana” mi esce dalle orecchie, ed è per me infinitamente meno interessante dei costumi dei Mitanni, dei Sumeri e degli Aynu (Giappone). Sono quindi un totale antifascista retroattivo, frase totalmente formale e vuota, perché retroattivamente sono anche un sostenitore di Mario contro Silla, dei Gracchi contro il Senato e di Costantino XII contro Maometto II. Chi mi volesse accusare di filo-fascismo, quindi, dovrebbe prima pulirsi la bocca dalla merda. In un “gioco della torre” io salvo Gramsci e getto giù Mussolini, salvo Stalin e getto giù Hitler, salvo Marx e getto giù Nietzsche, salvo Lukács e getto giù Weber, e via giocando a questo gioco dopolavoristico per deficienti acculturati.
La mia valutazione sul carattere pestifero dell’antifascismo in assenza completa di fascismo non può essere ispirata da un giudizio storiografico o politico in favore del fascismo. Sono retroattivamente per i libici contro Graziani, per gli etiopici contro gli italiani razzisti e colonialisti nel 1935, per i greci contro gli italiani nel 1940, e mi spiace soltanto che i greci non siano arrivati prima a Tirana, poi a Bari, ed infine a Roma per insufficienza di armamento. Chi pensa che un “fascista” possa parlare così dovrebbe iscriversi ad un corso per analfabeti storici. Non è mai troppo tardi!
L’antifascismo in assenza completa di fascismo è in realtà un meccanismo ideologico pestifero per impedire la valutazione dei fatti attuali. La costituzione italiana è stata distrutta per sempre nel 1999 con i bombardamenti sulla Jugoslavia, e da allora l’Italia è senza costituzione, e lo resterà finché i responsabili politici di allora non saranno condannati a morte per alto tradimento (parlo letteralmente pesando le parole), con eventuale benevola commutazione della condanna a morte a lavori forzati a vita. Eppure, questi crimini passano sotto silenzio, perché si continuano ad interpretare gli eventi di oggi in base ad una distinzione completamente finita nel 1945.
E tuttavia anche la follia ha una spiegazione razionale. L’antifascismo in assenza completa di fascismo è stato dopo il 1956 la nuova trincea di legittimazione del mastodonte PCI dopo la delegittimazione kruscioviana di Stalin. Inoltre, l’antifascismo in assenza completa di fascismo permette il “gioco dei faccioni”, per cui nella casella vuota chiamata “fascismo” è sempre possibile mettere figurine di fascisti sempre nuovi (Almirante, De Gasperi, Scelba, Fanfani, Craxi, le Brigate Rosse, Berlusconi, eccetera). Con l’arrivo dell’americanismo (gli USA, la potenza antifascista che ci ha liberati), della religione olocaustica (il fascismo antisemita e sterminista delle leggi razziali), ed infine della teologia dei diritti umani (e cioè Ahmadinejad fascista, Mugabe fascista, Milosevic fascista, eccetera) la continuazione dell’antifascismo in assenza completa di fascismo è destinata a fiorire gloriosamente.
Per sempre? No, certamente. Ma presumibilmente fino a quando durerà la nostra bovina sottomissione, inginocchiati come siamo nella cosiddetta “posizione del missionario”.
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