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  1. #1
    Utente di HTML.it
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    Fatturare un servizio online ad anonimi

    Ciao a tutti,
    non riesco a trovare risposta a una domanda che mi faccio da un po': come si fattura un "servizio online" a una persona anonima nel territorio italiano?

    Mi spiego meglio: per i siti di e-commerce in cui si vendono beni materiali a persone fisiche di cui si conoscono i dati è obbligatorio, in Italia, avere il codice fiscale del cliente ed emettere fattura o ricevuta, e fin qui tutto bene.

    Prendiamo come esempio, invece, un sito che offre un servizio a pagamento, non offre beni materiali e non richiede dati personali, tipo un easybytez o uno dei tanti siti che richiedono pagamenti per accessi a zone vip/premium: siccome voglio restare nella legalità e pagare le tasse nel mio paese (anche se tutto spingerebbe al contrario), è possibile dare servizi a pagamento pur non conoscendo i dati personali del destinatario? Che IVA si adotta? E soprattutto è obbligatorio avere una partita IVA anche se si superano i limiti annuali per cui basterebbe una ritenuta d'acconto (che però non saprei come gestire via web)?

    O avendo l'intera attività in Italia dovrei chiedere il codice fiscale, magari anche a gente straniera, al fine di fatturare?

    Grazie in anticipo!

  2. #2
    Utente di HTML.it
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    Il commercialista è la soluzione a tutti i tuoi problemi.

    Comunque potresti utilizzare il registro dei corrispettivi e segnalare tutti gli incassi che percepisci e su quelli pagare le tasse.
    Per la partita iva è necessaria se guadagni più di 5.000 euro al mese e non sei "dipendente".

    Ma senti un commercialista, che è meglio! (cit. Quattrocchi )
    Veloce,Affidabile,Economico : Scegline 2

    Se la tua ragazza non te la da, tu non prendertela

  3. #3
    Utente di HTML.it
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    Io sapevo dei 5.000€ annui per la partita iva, so bene che un commercialista può chiarirmi le idee, il problema è trovarne uno che non mi faccia spendere per una consulenza sommaria che mi serve ad avere un'idea generale, non avendo una linea di business ben definita.

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di Max Della Pena
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    Quote Originariamente inviata da smurfxx Visualizza il messaggio
    Io sapevo dei 5.000€ annui per la partita iva, so bene che un commercialista può chiarirmi le idee, il problema è trovarne uno che non mi faccia spendere per una consulenza sommaria che mi serve ad avere un'idea generale, non avendo una linea di business ben definita.
    Da quanti ti sei fatto fare un preventivo fino ad ora?
    Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.

  5. #5
    Utente di HTML.it
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    Sulla media dei 30-40 euro, ma non è quello il problema, mi servirebbe solo un'informazione a titolo di curiosità e capisci che pagare per una cosa che probabilmente non mi servirà non ha senso.

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di Max Della Pena
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    Sulla media dei 30-40 euro, ma non è quello il problema, mi servirebbe solo un'informazione a titolo di curiosità e capisci che pagare per una cosa che probabilmente non mi servirà non ha senso.
    Pagheresti semplicemente una consulenza che ti permetterebbe di essere sicuro di operare nel rispetto delle leggi.

    Non mi sembrano soldi mal spesi.

    Se se poi la tua è solo una curiosità e l'informazione non ti serve allora cerca qualcosa su internet, mal che vada rimarrai con la curiosità.
    Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.

  7. #7
    Utente di HTML.it
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    Sì la mia è più una curiosità che altro ma su internet non trovo un'informazione chiara a riguardo.

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