Mi è comparso su facebook questo video, si tratta della rubrica "dataroom" di Milena Gabanelli.
Presentazione
https://www.facebook.com/dataroom.mi...4733191845661/
Articolo
http://www.corriere.it/dataroom-mile...60590-va.shtml
Si fa notare come per via dei terremoti, e di tutto ciò che ne consegue, fra ricostruzione, malagestione e malaffare lo stato abbia sborsato qualcosa come 145 miliardi di euro negli ultimi 50 anni.
Si portano gli esempi di altri paesi a rischio sismico, in cui è lo stato stesso a proporre (ed in alcuni casi a rendere obbligatorie) polizze assicurative per coprire gli eventuali danni. Da noi è già stato proposto più volte ma ogni proposta è sempre stata bocciata. Così si lascia spazio alle poche assicurazioni che offrono polizze in tal senso, a tariffe esorbitanti che diventano accettabili solo in zone a basso o bassissimo rischio sismico.
Ma che senso ha bocciare una proposta che è apparentemente di buon senso, che farebbe risparmiare, ridurrebbe il rischio sciacalli (parlo di chi si occupa di ricostruzione, non dei ladri d'appartamento che saltano fuori in queste situazioni) e che peraltro è utilizzata con successo in paesi un po' più seri del nostro?