Interessante fact checking; per raccogliere e verificare le dichiarazioni sono stati utilizzati anche alcuni siti italiani indipendenti di fact-checking, tra cui Pagella Politica e Lavoce.info.
Le verifiche contengono tutte le fonti necessarie ai lettori per controllarne a loro volta la correttezza, e i relativi link quando possibile.
Come lo stile del fact-checking richiede, se successivamente a segnalazioni le dichiarazioni si riveleranno invece veritiere, le verifiche saranno corrette in modo evidente.
La ricerca ha individuato 133 bufale, errori o dichiarazioni fuorvianti da parte di esponenti del Movimento 5 stelle, 127 da parte della Lega e 11 di membri del governo indipendenti.
In cima alla classifica Matteo Salvini con più di 50 errori, seguito dal collega vicepremier Luigi Di Maio che totalizza 29 fact-checking.
Al terzo posto Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera. Più staccati gli altri, a partire da Alessandro Di Battista e Laura Castelli.
Le bufale più ripetute sono sui temi maggiormente discussi nel dibattito pubblico. Frequente è quella sulla sostituzione dei neopensionati da parte di giovani lavoratori che entrerebbero nel mercato del lavoro grazie ai prepensionamenti di quota 100. Nessuno studio scientifico, né analisi empiriche, ha mai dimostrato l’efficacia di una simile sostituzione.
Una seconda bufala ben radicata è quella sulla crescita del debito pubblico: sono numerosi gli esponenti gialloverdi che hanno accusato i precedenti governi di averlo fatto accrescere di circa 200 miliardi...
https://www.ilfoglio.it/politica/2019/04/08/news/il-governo-delle-271-bufale-248080/