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Discussione: Come Vasco Rossi

  1. #1
    Utente di HTML.it
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    Come Vasco Rossi

    Tempo fa avevo pubblicato il mio primo libro.

    Recentemente una lettrice mi ha detto che i dialoghi hanno una marcata emilianità: sembra di sentire parlare Ligabue o Vasco Rossi.

    Non ho capito bene: è un complimento o una critica?

    P.S.
    Sono in ritardo col secondo libro: ho dovuto rivedere completamente il primo capitolo e altri passaggi successivi. Intanto sto preparando il terzo.
    Goditi la vita, è gratis.

  2. #2
    Amministratore L'avatar di Vincent.Zeno
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    un complimento

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di Kahm
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    Quote Originariamente inviata da kshaiarsa Visualizza il messaggio
    Tempo fa avevo pubblicato il mio primo libro.

    Recentemente una lettrice mi ha detto che i dialoghi hanno una marcata emilianità: sembra di sentire parlare Ligabue o Vasco Rossi.

    Non ho capito bene: è un complimento o una critica?

    P.S.
    Sono in ritardo col secondo libro: ho dovuto rivedere completamente il primo capitolo e altri passaggi successivi. Intanto sto preparando il terzo.
    dammi retta
    se tu lo faresti leggere per avere una opinione a 100 persone, avresti 100 opinioni diverse, a chi piace , a chi non piace, a chi non lo ha capito, chi non ha capito un Caz**
    Se ti fai pippe mentali su una persona che la pensa cosi non è che puoi stravolgere la tua vita a rivedere il primo capitolo di un nuovo libro...perdi originalità, il libro poi perde l'impronta del padrone, poi si nota che è diverso dagli altri.
    NN vi diro mai chi sono in realta,
    tutti i miei 3D sono orfani, non insistete per farmi rispondere ai 3D aperti da me

  4. #4
    Utente di HTML.it
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    La marcata emilianità era nei dialoghi (peraltro i dialoghi occupano la maggior parte dello scritto). Probabilmente è dovuto al fatto che avevo imparato a parlare in Emiliano (l'Emiliano è una lingua, non è un dialetto), prima di imparare l'Italiano.

    Nel secondo libro, ormai prossimo a conclusione, ho cercato di limitare l'Emilianità, lasciandola però ad alcuni personaggi.

    E' vero: se si chiedono molti pareri si otterranno molte valutazioni diverse. Spetta poi all'autore vedere quando le valutazioni siano utili. Comunque ho imparato a tenere conto di tutti i pareri, dandogli maggiore o minor peso, secondo la qualità del valutatore.

    Certamente non è possibile far contenti tutti. Tuttavia l'autore non può limitarsi a far contento solo sé stesso. L'importante è cercare l'equilibrio: la propria personalità e quella dei lettore. Ho dato molto spazio alla ricerca dell'equilibrio. Ad esempio i due protagonisti del primo libro erano positivi e simpatici, ma pieni di vizi.

    Senz'altro è importante non perdere l'originalità. Citando Carlo Acutis: tutti nasciamo originali, molti muoiono come fotocopie". Attenzione però a non confondere l'originalità con giocare a "genio incompreso" o ad "artista maledetto". Anche qui è una questione di equilibrio.

    Comunque il primo capitolo andava completamente rifatto: era troppo drammatico. Praticamente un pugno sullo stomaco al lettore. Più in generale avevo sbagliato a dare troppa drammaticità a tutta la trama. Ad esempio: la protagonista andava a cercare l'ex marito; questo la mandava via a calci nel fondoschiena. Poi l'ho cambiato: vanno a letto assieme.

    Tornando all'emilianità: è un gioco delicato e per un semplice dilettante non è facile. Io ci ho provato. Ci sono riuscito: io spero di sì, anche se temo di no.

    .
    Goditi la vita, è gratis.

  5. #5
    Utente di HTML.it L'avatar di Max Della Pena
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    Credo che tu abbia pienamente ragione al 50% cambiando il capitolo dalla pedata alla scopata.

    Soccia.
    Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.

  6. #6
    Utente di HTML.it
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    Perché solo il 50%?

    .
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  7. #7
    Quote Originariamente inviata da kshaiarsa Visualizza il messaggio
    ... l'autore non può limitarsi a far contento solo sé stesso. L'importante è cercare l'equilibrio: la propria personalità e quella dei lettore ...
    mmm qui però perdiamo l'originalità e si rischia di diventare degli autori commerciali

  8. #8
    Utente di HTML.it
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    Dipende da cosa si intende per originalità.

    Come dicevo è molto importante l'equilibrio, in tutte le cose . In questo caso è l'equilibrio tra la propria personalità e la capacità di comunicarla. Cioè avere qualcosa da comunicare. Se si perde questo equilibrio si cade in due errori, complementari, anche se apparentemente opposti.

    Il primo: scrivere, comunicare, parlare per sé stessi . Arrivando agli estremi del genio incompreso e dell'eroe maledetto .

    Il secondo: scrivere, comunicare, parlare per gli altri, dargli quello che vogliono, o credono di volere, o quello che gli è stato insegnato a volere . Arrivando all'estremo dei libri di personaggi famosi , affidati a ghost writer; i peggiori sono le autobiografie .

    Ciao a tutti .
    Goditi la vita, è gratis.

  9. #9
    Utente di HTML.it
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    Mia moglie è sempre stata molto contraria ai mie svaghi letterari.

    Quando ha visto il primo libro nella vetrina di una libreria non voleva andare in giro per il nostro paese . Finalmente una sua amica le ha detto che le è piaciuto molto e allora si è calmata.

    C'è anche stato un collega che è rimasto deluso : pensava che avessi scritto un libro erotico . Per la verità qualche passaggio un po' "fisico" ci sarebbe . Comunque sono rimasto nei limiti del buon gusto e non sono mai stato immediato.
    Goditi la vita, è gratis.

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