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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di wolf64
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    Conviene sviluppare software libero?

    Come da titolo, è stato recentemente aperto anche un thread sul forum OT, però navigando qua e là ho ritrovato il link a questo articolo su Linuxvalley.it e così ho deciso di segnalarlo in questo forum dove forse cè una percentuale più alta di utenti interessati all'argomento.

    In effetti "libero" correlato al discorso "open source" è un argomento che infiamma forum, chat e non solo, molto spesso tra utenti che appoggiano i prodotti di casa MS e la controparte che appoggia Linux e tutto quello che gli gira intorno, ma bisogna ammettere che altrettanto spesso questa domanda se la sono posta anche gli stessi che appoggiano tale corrente di pensiero, sopratutto perchè spesso si collega il discorso "open" al software gratuito, e in effetti, molto frequentemente, questo software è messo a disposizione gratuitamente.
    La GPL ha delle regole precise ma non impone questo, in teoria uno sviluppatore potrebbe vendere il suo software sotto tale licenza, basta che si attenga a determinate regole, prima tra tutte la redistribuzione dei sorgenti, la paura implicita è però che qualcuno più forte di lui, magari una grossa azienda, prenda tale software, lo redistribuisca con però un supporto e una forza molto maggiore rispetto a lui stesso, portandogli via il business, perchè comunque nella vita ci vuole anche il business, in quanto i bei principi sono, appunto, belli, ma poi bisogna mangiare, pagare l'affitto o il mutuo, ecc, ecc, ecc.

    D'altra parte sappiamo la potenza del principio open source nella diffusione della conoscenza e del software di ottima qualità, allora bisogna trovare un modo di fare business un po alternativo, anche perchè il problema spesso se lo chiede non tanto il personaggio che lavora alle dipendenze della grossa major che ha deciso di destinare una parte delle sue risorse (anche umane) al sostenimento del software open, ma se lo chiede il piccolo sviluppatore, il professionista individuale, ed è qui che in effetti si può aprire una discussione...
    Esempio, io piccolo sviluppatore trovo una nicchia di mercato che richiede un software specifico, ci arrivo per primo io, svilupperò un sofwtware closed facendomi così tentare dal "lato oscuro" o starò sull'open camminando lungo la "via della luce"??? :gren:
    A voi l'ardua sentenza.....

    Preciso un paio di cose, una, che non si senta offeso per l'ultima parte chi produce software closed, è totalmente ironico il paragone a "lato oscuro" e "via della luce" , io stesso, avrei quel dubbio! Seconda cosa, se ci saranno delle risposte a questo thread mi piacerebbe sentire dei pareri "realistici", ho la massima considerazione di tutti i forumisti che conosco ...o almeno, di quasi tutti!!!! :gren: Però, a parte gli scherzi, a volte mi sono trovato in discussioni nella vita fisica dove mi scontravo con individui che sparavano sentenza sulle "distro commerciali" a favore di quelle definite "non commerciali", tutti questi (e preciso "tutti") erano persone che non avevano ancora bisogno di lavorare per vivere e la loro visione della vita era, per così dire, un po "acerba", con questo, onde evitare malintesi, preciso che conosco al contrario moltissime persone (la maggior parte) che, pur non avendo ancora bisogno di lavorare, hanno una visione già lungimirante e realistica della vita.
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  2. #2
    Utente bannato
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    Imho la differenza fra software libero e non libero dovrebbe essere che con quello libero prendi i sorgenti e ci fai quello che vuoi, col secondo guardi i sorgenti perchè è un tuo diritto ma non puoi copiarli in altri software.
    Imho il software distribuito senza sorgenti dovrebbe essere proibito dalla legge.
    Se tutti i software fossero distribuiti con i sorgenti, sarebbe impossibile per chiunque rubare dei codici "non liberi" in quanto dovrebbe a sua volta redistribuire quei codici e verrebbe tanato.

  3. #3
    Utente di HTML.it
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    Riguardo a quando dici: "...uno sviluppatore indipendente che fa il suo software e poi una grossa ditta gli "ruba" il businnes perche lo supporta meglio....". beh ti dico che questo fa parte della filosofia del software libero come anche dice stallman.....ossia con il software libero l'utente finale puo scegliere a sua discrezione(in base al piu bravo in quel campo per lui) da chi "dipendere" per un eventuale assistenza; è proprio questo il bello dell free software ossia che non esiste una ditta(la stessa che ha sviluppato il software closed) che ha il monopolio dell'assistenza sul suo software. Ora, se il piccolo sviluppatore che ha creato il software GPL è bravo sara lui a mantenere l'assistenza.....se una ditta come dici tu gli ruba il busines è perche al suo interno avra persone capaci sul software piu dello stesso sviluppatore originale imho

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di wolf64
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    Sì Arcobalenos, questo sarebbe giusto in un mondo ideale, e credimi che sarei d'accordo con te , però il mio thread vuole affrontare l'argomento per uno che vorrebbe camparci con l'open source, in un mondo dove invece ci sono le due realtà, che ci piaccia o no.
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  5. #5
    Utente di HTML.it
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    colgo l'occasione per fare una domanda particolare ma non ot:

    Il copyright su un software come si acquisisce in termini pratici di legge?Appena scrivo il software intrisecamente io ne ho i diritti di paternita, quindi il copyright viene da se alla stesura stessa del codice ?Oppure si deve fare richiesta o roba del genre?

  6. #6
    Utente di HTML.it
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    Originariamente inviato da wolf64
    Sì Arcobalenos, questo sarebbe giusto in un mondo ideale, e credimi che sarei d'accordo con te , però il mio thread vuole affrontare l'argomento per uno che vorrebbe camparci con l'open source, in un mondo dove invece ci sono le due realtà, che ci piaccia o no.
    beh comunque tutto quello che vuoi sapere è spiegato nel manifesto gnu e nel saggio di eric raymond "la cattedrale e il bazar"

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di wolf64
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    Originariamente inviato da skyblaze
    Riguardo a quando dici: "...uno sviluppatore indipendente che fa il suo software e poi una grossa ditta gli "ruba" il businnes perche lo supporta meglio....". beh ti dico che questo fa parte della filosofia del software libero come anche dice stallman.....ossia con il software libero l'utente finale puo scegliere a sua discrezione(in base al piu bravo in quel campo per lui) da chi "dipendere" per un eventuale assistenza; è proprio questo il bello dell free software ossia che non esiste una ditta(la stessa che ha sviluppato il software closed) che ha il monopolio dell'assistenza sul suo software. Ora, se il piccolo sviluppatore che ha creato il software GPL è bravo sara lui a mantenere l'assistenza.....se una ditta come dici tu gli ruba il busines è perche al suo interno avra persone capaci sul software piu dello stesso sviluppatore originale imho
    Questo Sky è un indubbio vantaggio per l'utilizzatore finale, però, tornando al nostro piccolo sviluppatore, non avrà molte possibilità, per quanto bravo, di competere con una azienda che ha fiutato il business nel suo software e che dispone di una struttura molto più potente sia per le personalizzazioni che per l'assistenza.
    Io forse sto un po focalizzando il punto sul libero professionista, però penso che questa sia una strada che interessa molti di noi (magari anche un "vecchietto" come me :gren: ), che, appassionati di open source e convinti della sua utilità vorrebbero capire se si può campare in quel modo e su quella strada, capisci?
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  8. #8
    Utente bannato
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    Originariamente inviato da wolf64
    Sì Arcobalenos, questo sarebbe giusto in un mondo ideale, e credimi che sarei d'accordo con te , però il mio thread vuole affrontare l'argomento per uno che vorrebbe camparci con l'open source, in un mondo dove invece ci sono le due realtà, che ci piaccia o no.
    Per software Open si intende quello distribuito con i sorgenti e liberamente modificabile, la mia visione di closed è un software distribuito con i sorgenti e non modificabile, la mia visione di closed è in realtà molto più vicina all'attuale open che all'attuale closed.
    In un sistema di cose come lo intendo io darebbe la possibilità di scrivere e distribuire software "quasi open" cioè distribuendo i sorgenti, ma mettendo lo sviluppatore al riparo dai copia/incolla di altri, in quanto dovrebbe a loro volta distribuire il loro codice ed eventuali plagi sarebbero ben in evidenza.
    Comunque io non faccio il programmatore, non so nemmeno perchè parlo

  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di wolf64
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    Originariamente inviato da skyblaze
    colgo l'occasione per fare una domanda particolare ma non ot:

    Il copyright su un software come si acquisisce in termini pratici di legge?Appena scrivo il software intrisecamente io ne ho i diritti di paternita, quindi il copyright viene da se alla stesura stessa del codice ?Oppure si deve fare richiesta o roba del genre?
    Penso sia aquisito dopo una richiesta e una registrazione, anni fa avevo un'idea che mi sembrava interessante (preciso, non c'entrava nulla con l'informatica), e mi ero molto marginalmente informato, era una trafila burocratica con determinati costi dipendenti dal tipo di brevetto, sinceramente avevo lasciato perdere per questi motivi.
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  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di wolf64
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    Originariamente inviato da arcobalenos
    Per software Open si intende quello distribuito con i sorgenti e liberamente modificabile, la mia visione di closed è un software distribuito con i sorgenti e non modificabile, la mia visione di closed è in realtà molto più vicina all'attuale open che all'attuale closed.
    In un sistema di cose come lo intendo io darebbe la possibilità di scrivere e distribuire software "quasi open" cioè distribuendo i sorgenti, ma mettendo lo sviluppatore al riparo dai copia/incolla di altri, in quanto dovrebbe a loro volta distribuire il loro codice ed eventuali plagi sarebbero ben in evidenza.
    Comunque io non faccio il programmatore, non so nemmeno perchè parlo
    No Arconalenos, e invece stai dicendo delle cose interessanti , in effetti della stessa GPL si parla di varianti, penso che qualche compromesso si possa anche trovare, nel rispetto ovviamente sempre del lavoro delgi altri.

    Me lo rileggo e ci ragiono dopo però, adesso vado a mangiare altrimenti vado in ipoglicemia :gren:

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