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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di Phemt
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    Xorg: chi siamo, dove siamo, dove stiamo andando

    Parte 1:

    Chi siamo (ovvero, da W a X11R6.7 passando per Xfree86) :

    Chiedo subito scusa a tutti per le probabili imprecisioni e/o inesattezze che il testo possa contenere.
    Esso non vuole essere una bibbia su X11, ma solo un breve riassunto che ci porti ad analizzare la situazione attuale e possibilmente a comprendere i fatti che ci hanno condotti dove siamo adesso!


    X deriva da un'interfaccia grafica creata da Brian Red e Paul Ascente chiamata W, da cui in seguito nacque il nostro X per merito di Bob Scheifler.
    La versione più popolare dell'X Window System (l' undicesima), risale al lontano 1987 e nacque dal bisogno da parte di grosse aziende come Sun, Ibm e Hp, di aver un' interfaccia grafica comune e standard.
    A tavolino, riuniti nel consorzio X.org (xorg) e con Bob come supervisore, queste aziende crearono le specifiche per la nuova versione di X, che sarebbe poi diventata lo standard "de facto" su unix.
    Quello che molti non sanno è che, nonostante tutto il tempo passato da allora, il cuore di X11 è sostanzialmente rimasto lo stesso e non ha subito grosse modifiche.
    L'ultima revisione di X che coinvolse la sua architettura di base fu X11R4, che aveva come scopo l'aumentare la portabilità di X sulle macchine Sun.
    Questa mancanza di cambiamenti significativi coincideva con un indebolimento del consorzio Xorg, che non era più in grado di gestire il progetto adeguatamente, così giunti a X11R6.6 ci fu l'avvento di XFree86 (il cui nome deriva da un gioco di parole sul nome della macchina su cui ci si aspettava che girasse. x Three eight six ---> x Free eight six ). Xfree86 prometteva di migliorare radicalmente X dalla punta alla radice e divenne in breve un progetto con un gran seguito.
    Purtroppo, non si andò oltre le proposte e i risultati sperati non arrivarono neanche con Xfree.
    Mancando l'interesse e il finanziamento da parte delle vecchie aziende, che ora si dedicavano principalmente al mercato server, X all'improvviso doveva contare solo su volontari, riuniti in un progetto che, pur essendo "aperto" era di fatto abbastanza "chiuso".
    Cosa ancor più grave, le librerie di X, le xlibs, erano totalmente inadeguate per usi grafici avanzati, come poteva essere un desktop environment ed erano un incubo per i programmatori che tentavano di metterci mano.
    Da questa necessità nacquero i "toolkit", ossia delle librerie che, appoggiandosi alle xlib, implementavano funzioni mancanti a queste librerie, fornendo agli sviluppatori una serie di tools aggiuntivi, e rendevano più semplice programmare applicazioni grafiche su X.
    Il toolkit più famoso di tutti i tempi è probabilmente Motif.
    Da un'azienda europea, trolltech, nacquero le librerie QT (si legge cute) e
    dal programma GIMP nacquero le GTK (GIMP toolkit), poi modificate e ampliate in GTK+.
    Se da un lato questi progetti erano una specie di rivincita per X, che ora possedeva applicazioni grafiche di un certo livello, il proliferare dei toolkit e soprattutto la nascita di KDE e Gnome, misero in luce ancora di più, a livello desktop, i limiti di un sistema su cui gravavano gli anni e uno sviluppo troppo chiuso.
    Arrivati alla fine degli anni novanta la situazione era deprimente.
    Xfree era lento, Xfree era pesante, il codice di Xfree era un macello: qualcosa DOVEVA essere fatto.
    I membri del core team di Xfree86 progettarono a tavolino la versione 4.0, più modulare, più snella, con delle nuove estensioni.
    Fu così che all'alba di marzo duemila, Xfree 4.0 presentava alcune features che gli utenti desktop avevano tanto richiesto.
    L'estensione Render forniva gli utenti del supporto di fonts con antialiasing.
    L'integrazione del dri, forniva un migliore supporto alla grafica 3d.
    Tutto ciò non era chiaramente abbastanza e agli utenti non restava che l'amaro in bocca, sbalorditi dagli screen del nuovo MacosX di apple, ironia della sorte, anch'esso basato su unix.
    Le novità da allora furono praticamente nulle nel codice di xfree86 e gli stessi sviluppatori erano insoddisfatti del sistema di sviluppo, che spesso latitava ad accettare patch testate da mesi, lasciando bug anche gravi, aperti e che era completamente restio ad innovare.
    I developers di kde e gnome lanciavano appelli per colmare delle lacune, ma questi non venivano quasi mai raccolti.
    All'uscita di Xfree 4.3 uno dei più celebri sviluppatori appartenenti al core team, Keith Packard, lasciò Xfree, con molto clamore.
    Questa fu una dura scossa, perchè Keith, probabilmente, era uno dei più grandi innovatori del team.
    L'estensione Render era sua, Kdrive, un xserver alternativo e più leggero, era sua opera.
    Nel frattempo l'interesse delle grandi aziende cresceva poichè esse avevano cominciato a credere alle capacità di linux sul desktop e vedevano Xfree come un collo di bottiglia sul lato desktop.
    Un nuovo consorzio ridiede vita alla Xorg fondation, agonizzante ormai da parecchi anni.
    Keith Packard fu tra i primi a lavorare per loro e sperimentò nel suo kdrive alcune sue nuove estensioni che avrebbero permesso cose da lungo attese.
    Questo portò una grande visibilità al progetto, associato anche a freedesktop.org, un sito, messo su da sviluppatori di kde e gnome, che aveva come scopo, il raggiungimento di standard comuni e una collaborazione maggiore tra progetti diversi in ambiente desktop.
    Orde di entusiasti si gettarono su kdrive, portando nuovi sviluppatori e riuscendo a rendere discretamente stabile, un progetto che era nato a scopi puramente sperimentali.
    La comunità opensource fremeva.
    Le estensioni erano lì, testate, approvate.
    Ora si doveva implementarle...
    Rendere kdrive desktop ready era un impresa ardua e non solo per la mancanza di driver per la quasi totalità delle schede video sul mercato.
    Si era arrivati al punto di rottura.
    Un fork di Xfree.
    Gli sviluppatori cominciarono a lavorare nel nuovo ramo di sviluppo, sperimentando le nuove estensioni in branch separati, mentre i developers di xfree lavoravano alla versione 4.4.
    Molti di essi lavoravano sia su Xfree che sul nuovo progetto.
    Questo finchè La licenza di Xfree cambio.
    Xfree 4.4rc3 infatti, si presentò, senza preavviso con una licenza de facto incompatibile con la GPL, che metteva le distribuzioni linux in una situazione legale ambigua, cosa non molto piacevole trattandosi del periodo del caso SCO e dall'altro rendeva la collaborazione e lo scambio di codice col nuovo progetto impossibile.
    Keith e soci quindi, presero ancora di più le distanze da Xfree e molti dei suoi stessi sviluppatori lo lasciarono definitivamente.
    Nell'aprile 2004 presentarono al mondo Xorg, formalmente X11R6.7, l'erede del vecchio X11, con in più i miglioramente apportati negli anni da Xfree.
    Sostanzialmente era una versione di partenza, molto simile al nuovo Xfree 4.4.
    Il dado era stato tratto, gli occhi erano puntati sulla Xorg fondation.
    Gli sviluppatori avevano visibilità, finanziamenti, credibilità, una base stabile su cui partire e un nuovo modello di sviluppo.
    Ora dovevano dimostrare di essere all'altezza di aspettative altissime.
    Il libero arbitrio. Una dolce illusione.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di alvinet
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    Complimenti...
    Il futuro che promette?
    Ho letto la presentazione con i piani a breve/lungo termine di Xorg. Il sistema diventerà snello e veloce secondo te?

  3. #3
    Ammazza


    Ma perchè continuano a posticipare l'uscita della nuova release stable?

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di /dev/null
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    Grazie
    I miei dubbi su XFree ed Xorg sono stati un po' tutti risolti...

    Ultima modifica ad opera dell'utente /dev/null il 01-01-0001 alle 00:00

  5. #5
    Originariamente inviato da alvinet
    Il futuro che promette?
    Tra le cose piu` promettenti (e che interessano a me ) citerei
    Xcomposite
    Xdamage
    Cairo (+ glitz o altri backend)
    Migrazione delle applicazioni da un display all'altro
    Modularizzazione della base di codice
    Librerie alternative (piu` leggere, piu` moderne come concezione) rispetto a libx11.

    Prima di buttarsi (per quanto possibile!) nei dettagli aspettiamo le prossime puntate
    "Qualsiasi esperto ha paura di combattere usando la katana vera. Anch'io. Ma non ignoro la mia paura, riesco ad accettarla, e a metterla da parte accanto a me".

  6. #6
    Originariamente inviato da vortex87

    Ma perchè continuano a posticipare l'uscita della nuova release stable?
    Perche` non compila e/o non passa i test su tutte le architetture.
    "Qualsiasi esperto ha paura di combattere usando la katana vera. Anch'io. Ma non ignoro la mia paura, riesco ad accettarla, e a metterla da parte accanto a me".

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di Phemt
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    attualmente è previsto per questo venerdì
    Il libero arbitrio. Una dolce illusione.

  8. #8
    Utente bannato
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    ho appena letto sulla mailing list che è pronta la rc4, che dovrebbe essere l'ultima rc prima della final release

  9. #9
    Utente di HTML.it
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    complimenti a Phempt per la chiarezza


    aggiungerei al 3d un link sulla storia di X window system che ho trovato su wiki:

    http://en.wikipedia.org/wiki/X_Window_System#History




    francesco

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di Phemt
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    Originariamente inviato da GhePeU
    ho appena letto sulla mailing list che è pronta la rc4, che dovrebbe essere l'ultima rc prima della final release
    già..speriamo in un ebuild al più presto...e speriamo che stavolta riescano a rilasciarlo
    Il libero arbitrio. Una dolce illusione.

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