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Discussione: Boccuccia di rosa

  1. #1

    Boccuccia di rosa

    Il Cavalier Bellachioma è un uomo fortunato. Non solo perchè porta sfiga agli altri e fortuna a sè e ai suoi cari. Non solo perchè gli crescono i capelli a settant'anni, quando di solito, alle persone normali, cadono. Non solo per i fatturati delle sue aziende, le sole che vanno a gonfie vele mentre le altre falliscono. Ma soprattutto perchè gode di una franchigia assoluta quanto inedita per tutto ciò che dice. Se un altro politico, in qualsiasi angolo del mondo, pronunciasse una sola delle frasi che lui sforna a getto continuo, sarebbe da tempo su una panchina dei giardinetti pubblici. Lo stesso Bush, l'amico George, s'è recentemente scusato con gli elettori perchè «a volte uso espressioni non troppo felici». Lui non ci pensa neppure. Lui se ne vanta. Lui, con quella bocca, può dire ciò che vuole. Qualunque sua fesseria è accolta come un segno di simpatia e spontaneità, ed elogiata dalla corte al seguito come una benedetta rottura del «politically correct». L'altro giorno, per esempio, molto commosso dopo la visita al lager di Auschwitz, Boccuccia di Rosa ha dichiarato: «Ci tornerò con più calma e ci porterò anche i miei figli. Ho già prenotato per l'estate». Ecco: in quell'«ho già prenotato» c'è tutto l'uomo, anzi l'ometto. Che avrà mai prenotato: una suite con vista forno? E dove crede di andare, al Club Mediterranèe? Manca solo che progetti una nuova città satellite, Auschwitz2, sulla scia di Milano 2, Olbia 2 e P2. D'altra parte, come ha rivelato il sondaggista Luigi Crespi a Sabelli Fioretti, la sua battuta preferita è questa: «Gianfranco Fini ha avuto un parente morto ad Auschwitz. Com'è morto? È caduto dalla torretta...». Peccato che questa battuta sia di Daniele Luttazzi. Ecco perchè Berlusconi l'ha licenziato dalla Bulgaria: per fregargli le battute. Lui può continuare a dirle, anche in tv. Luttazzi no: è «criminoso».
    Di ritorno dalla gita, il Cavalier Peluria ha raccontato la toccante esperienza ai sudditi forzisti, riuniti nel Consiglio Nazionale del Bene, frettolosamente convocato per oscurare il Congresso del Male: «Sapete, sono stato nel campo di Maastricht...». Un pietoso collaboratore si è avvicinato e gli ha sussurrato all'orecchio: «Auschwitz, Silvio: era Auschwitz...». Lui, prontamente, s'è corretto, un attimo prima di assicurare che l'Italia, grazie a Siniscalco, rispetta i parametri di Auschwitz.
    Ma l'uomo - l'abbiamo detto - è fortunato, e nessuno ha infierito sull'agghiacciante serie di gaffes. D'altra parte nessuno aveva trovato strana la presenza al Giorno della Memoria di un tizio che un anno e mezzo fa dichiarò che Mussolini «non ha ucciso nessuno», anzi mandava gli oppositori «in vacanza» nelle isole; che due anni fa propose il capogruppo socialista al Parlamento europeo «per il ruolo di kapò» in una fiction sul nazismo; che ancora in queste ore corteggia insistentemente Alessandra Mussolini, alleata di vari neofascisti e neonazi, per riportarla all'Ovile delle Libertà. Pare che non ne possa fare a meno. Come pure del Partito Radicale, le cui affinità con la Mussolini sfuggono ai più. Però il Cavalier Toupè è un uomo fortunato, circondato com'è di smemorati da competizione. Nessuno ricorda quel che accadde dopo l'alleanza con i Radicali, alle elezioni del '96. Marco Pannella, al congresso del 16 luglio '96, rivelò quel che Berlusconi gli aveva promesso in cambio: soldi. Recitava il patto sottoscritto il 15 aprile: «In caso di mancato conseguimento del 4% sul piano nazionale da parte della Lista Pannella-Sgarbi, un contributo a titolo di rimborso delle spese elettorali pari a lire 1 miliardo e 200 milioni, metà delle quali da anticipare prima della data dello svolgimento delle elezioni, nonchè annualmente la somma di 1 miliardo e 800 milioni». Pannella, ingenuo, si fidò. Ma Berlusconi non pagò. E Marco lo trascinò in tribunale, chiedendo di sequestrargli 20 miliardi. Il Tribunale di Roma affidò la controversia a un collegio arbitrale. Che, il 18 dicembre, diede ragione a Pannella. «Ora - esultò Marco - Berlusconi e il Polo dovranno rispettare gli impegni e le parole, dati e traditi. E versare subito le somme promesse». Non solo il miliardo e 200 milioni di spese elettorali (già pagati da FI), ma anche «le prime tre rate scadute di 450 milioni ciascuna». Senza dimenticare il «miliardo e 800 milioni annui fino a fine legislatura». Berlusconi, non contento di non rispettare la parola data, non rispettò neppure il lodo. Così, il 5 marzo '97, ricevette a Palazzo Grazioli la visita dell'ufficiale giudiziario e di un emissario dei Club Pannella, pronti al pignoramento. Solo allora gli amministratori di Forza Italia si decisero a staccare l'assegno: 1 miliardo e 196 milioni, a saldo delle tre rate dal 1996. I pagamenti, poi, proseguiranno regolarmente. Ma nel 2001 Pannella preferì evitare il bis. Ora, è vero che nell'ultimo anno le truffe agli anziani sono raddoppiate. Ma ricascarci sarebbe troppo.


    dal blog di travaglio

  2. #2
    sinceramente mi sfuggono le affinità tra i radicali e la mussolini
    The more the state 'plans' the more difficult planning becomes for the individual.
    Sto nella Pampa

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di ksa
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    a me stupisce il fatto che la gente dimentichi così facilmente...
    "Scrivere poesie è facile, il difficile è viverle..." (Bukowski)

    "In una donna noto subito gli occhi. Specie se ha le tette grosse." (Rat-Man)

  4. #4
    I soliti comunisti invidiosi... :rollo:
    (ah, Travaglio non è comunista? vabbè, che vuoi che sia... sarà semplicemente un invidioso...)
    [supersaibal]Una volta qui c'era il bar Mario
    L'han tirato giù tanti anni fa
    E i vecchi, i vecchi, i vecchi i vecchi
    sono ancora lì che dicono che senza non si fa

    [/supersaibal]

  5. #5
    ma ieri sentivo Pannella che parlava appunto di "migliore offerente" da Ferrara, stavolta spero si faccia staccare un assegno postdatato anticipato però :

  6. #6
    Le promesse son veramente il piatto forte del Silvio...

    A proposito del sequestro della Sgrena e delle trattative in corso:
    Riprovare di nuovo, come in settembre, a invocare la mediazione di Damasco? Nei giorni più bui della crisi delle due Simone, una lettera di Silvio Berlusconi al presidente Assad sembrò ridefinire con un amichevole segno di collaborazione i rapporti tra i due Paesi, avvicinando alla Siria un fedele alleato di Washington e un interlocutore che - nei ventotto giorni del sequestro delle due Simone - lasciò intendere di essere pronto a lavorare alle Nazioni Unite per allentare il rispetto della "1559", la risoluzione che impone alla Siria il ritiro dei suoi 15mila uomini dal Libano.

    Poi le Simone apparvero sane e salve e Palazzo Chigi ha dimenticato in fretta i giorni di Damasco e le promesse sulle quali è caduto il silenzio imbarazzato di Roma che fonti diverse giudicano "irrispettoso", un oblio che ha trasformato l'entusiasmo di settembre nella diffidenza che Gianfranco Fini ha toccato con mano nella sua visita a Damasco del 13 gennaio scorso. Freddezza aggravata dalla decisione del ministro degli Esteri italiano di non incontrare Salah El Din Kuftaro e, dice una fonte vicina alla Siria, "gli arabi poco tollerano e per nulla l'irriconoscenza".


    Ehhhhh, ma noi siamo quelli che hanno riacquistato credibilità e prestigio internazionale grazie ad una politica estera finalmente concreta...

    Articolo completo.
    [color=sandy brown]Brenzario...dove osano i bradipi.[/color]
    "Fare il grafico è sempre meglio che lavorare"

    Limbo Boys

  7. #7
    travaglio è un pallone gonfiato, lo ammetto.. però tutto ciò che scrive o dice è confermato da fatti prove e trascrizioni... eppure nessuno lo ascolta, a porta a porta non si vede mai.. maurizio costanzo, fra tutti e fenomeni da baraccone non lo ha mai voluto..

    viene spesso da pensare che sia censura, ma i più maliziosi mi darebbero del comunista.. e non vorrei passare per criminoso, quindi mi immagino che sia il travaglio a non vler andarer in tv, sia il travaglio che vuole tenere per se questi suoi commenti, e che sia una persona schiva a cui non interessano i soldi.. poi però i soliti maliziosi leggo, che dissero che era uno che faceva tutto per soldi e fama...

    cazzo! allora com'è sta storia.. perchè non va in tv alla ricerca di quei soldi e fama che quaggiù tanti dissero che lui cercava...

    spero che quei signori che allora si espressero contro di lui mi spieghino sta faccenda.. ma sono troppo ottimista nello sperare che abbiano una risposta se non quella ormai trita e ritrita delle perseguitazioni politiche...


    oh travaglio, perchè ci guardi e non favelli?
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di VaLvOnAuTa
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    Travaglio non va in tv per lo stesso motivo per cui il video "Citizen Berlusconi" in Italia circola solo sul p2p, per lo stesso motivo per cui la Guzzanti si è vista sospendere (e poi annullare.. a meno che non sia ancora "sospesa") la sua trasmissione di satira e informazione, per lo stesso motivo per cui si bacchettò il tg3 dichiarandolo fazioso perchè fu l'unico (su 7 tigì nazionali) a riportare la notizia di un richiamo ufficiale dalla UE (non mi ricordo precisamente per cosa... forse per una delle leggi considerate illiberali in Europa.. probabilmente la Cirami) nei confronti di berlusconi.

    Travaglio non ha altri mezzi che pubblicare libri che vengono venduti poco e letti meno. O scrivere sul "manifesto" (altro giornale fazioso) o sul suo blog.

  9. #9
    oltre che sul suo blog
    ( http://banane.splinder.com/ )
    lo si trova anche su carta canta
    ( http://www.repubblica.it/indici/rubr...cartacanta.htm )
    un bel repertorio delle palinodie dei nostri eroi in doppiopetto.

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