Volevano farla in silenzio, ma per fortuna è andato tutto a monte.
Tra le cose più assurde della riforma:
La guerra infinita
La previsione costituzionale secondo cui la guerra debba essere deliberata dal Parlamento è di fatto cancellata da questa legge. Dice l’articolo 4: «prevedere che la legge penale militare di guerra e le disposizioni di legge che presuppongono il tempo di guerra si applichino per i reati commessi nel corso di un conflitto armato, anche indipendentemente dalla dichiarazione dello stato di guerra». Chiarissimo. E più avanti, sempre allo steso articolo, «prevedere, nell’ipotesi in cui manchi la dichiarazione dello stato di guerra, che l’applicazione della legge penale militare di guerra e delle disposizioni che presuppongono il tempo di guerra sia disposta con atto avente forza di legge». Per spiegarci: basterebbe un decreto legge del governo per precipitarci tutti quanti in una guerra. Vera.
La legge non è uguale per tutti
All’articolo 3 c’è un elenco sterminato di reati «militari». Con una novità: se il militare commette un reato «civile» (che so, ruba un portafogli ad un suo collega), il reato diventa militare e l’autore viene processato da un tribunale in divisa. È quello che denuncia proprio Taormina. Così potrebbe succedere che se un carabiniere o un finanziere (che sono militari), commettono un reato qualsiasi, vanno davanti ad un giudice miltare. Il poliziotto (che invece è civile) e commette il reato assieme a loro va a processo dal giudice ordinario. Con tanti saluti all’articolo 3 della Costituzione: tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge.
Libertà vo’ cercando
Un quarto di secolo fa i soldati andavano in galera perché si astenevano dalla mensa o firmavano innocenti petizioni. Poi la Corte costituzionale ha fatto tabula rasa delle norme che impedivano anche una semplice raccolta di firme.
Adesso anche questo sarà archiviato. È reato militare, dice l’articolo 3, «la raccolta o la partecipazione in forma pubblica a sottoscrizioni per rimostranze o protesta in cose di servizio militare o attinenti alla disciplina». Pena, una bazzecola: «reclusione militare non inferiore nel minimo a tre anni e non superiore nel massimo a sette anni».
http://www.unita.it/index.asp?SEZION...TOPIC_ID=40917Contro il nuovo codice si erano espressi molto durante sia i Cocer delle Forze armate, sia la Federazione della stampa e molte Ong, che protestavano perché nel testo sono contenute norme che sottopongono alla legge penale militare giornalisti e cooperanti quando si trovano in zona di operazioni
http://www.unita.it/index.asp?SEZION...topic_id=40918