E’ successa una cosa che non può non urtare la sensibilità di coloro che hanno nella bacheca ideale dei propri eroi dell’infanzia Bud Spencer. Mi sento toccato molto (nun potete capì) nell'intimo.
In giro per Roma, da via Nomentana alla Tiburtina e chissà dove ancora, campeggiano manifesti con il suo faccione immortalato con il solito sorriso bonario, con il suo braccio possente che tante contese ha risolto in millemila film. Che ci fa lì, il Nostro? Invita ad andare a votare alle elezioni regionali Forza Itaumpf… Forza Italiumpf… Non riesco a dirlo. Insomma, quel partito lì.
Ognuno è responsabile delle proprie azioni e risponde alla propria coscienza. E questo è pacifico. Ma è legittimo che lo faccia Carlo Pedersoli (all’anagrafe e nelle liste elettorali), non Bud Spencer (sullo schermo e nella fantasia). Per amore della precisione: non c’è nessun nome (mi pare) ma la sua immagine è sufficiente. La figura di Bud appartiene a tutti, è un eroe e come tale ha un posto d’onore nella memoria e nell’immaginazione, territorio franco dell’ex piccino che alberga ancora in noi (sigh!). Bud, perché l’hai fatto!? Perché hai infranto l’incanto zavorrandolo della grigia (azzurra) realtà?!
Tutto ciò a prescindere da qualsiasi personale preferenza politica.