Questa interrogazione parlamentare mette in luce un interessante aspetto della legge bancaria italiana, che, come al solito, non depone certo a favore della trasparenza ed "onestà" delle banche...
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Interrogazione a risposta in Commissione:
GAMBINI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
secondo alcune notizie di stampa potrebbe esistere nelle sedi centrali di molte banche italiane un ingente «tesoro» non reclamato, incrementatosi soprattutto a causa dei frequenti incidenti stradali mortali e della susseguente scomparsa o impossibilità da parte degli interessati di usufruirne;
al momento dell'apertura di un conto corrente, gli istituti di credito italiani non richiedono automaticamente il nome di un beneficiano in caso di scomparsa o incapacità ad operare;
la Banca d'Italia conferma che, in caso di scomparsa dell'intestatario di un conto o di un libretto di risparmio, la legge bancaria vigente non impone l'obbligo di comunicare la disponibilità del denaro agli eredi e di restituirlo rapidamente;
verificando il caso specifico di una somma abbandonata presso uno sportello romano di una banca milanese, un noto quotidiano nazionale ha accertato che l'intero importo non reclamato, dopo qualche anno, viene inviato presso la sede centrale della banca stessa, dove resta in attesa che qualcuno vada a riscuoterlo;
nel caso in cui nessuno si presenti, la banca continua a trattenere la somma per anni senza fare alcun efficace tentativo di restituirla, una situazione odiosa se si considera che in alcuni casi tale comportamento impedisce agli eredi di recuperare i risparmi dei genitori scomparsi;
sospetti di questo genere dovrebbero convincere gli enti preposti a fare chiarezza su questa zona d'ombra, che se si dovesse scoprire vera comporterebbe un nuovo colpo alla credibilità del sistema bancario italiano;
anche il quotidiano Financial Times di Londra ha sollevato lo stesso problema dei dormant accounts (conti dormienti), che in Gran Bretagna verrebbero utilizzati da alcune banche addirittura per incrementare i loro profitti, ne è emersa una stima che indica in 15 miliardi di sterline (circa 22 miliardi di euro) la dimensione del fenomeno in quel paese;
all'esito delle prime indagini relative al «tesoro» lasciato negli istituti di credito britannici da cittadini morti o non in grado di recuperarli e sulla scorta dell'intervento del giornale londinese le autorità del Tesoro britannico stanno facendo pressioni sull'associazione delle banche per tutelare i cittadini;
ad avviso dell'interrogante dovrebbe essere accertata con urgenza, se anche in Italia, come già in Gran Bretagna, esista effettivamente il problema di ingenti somme di denaro appartenenti a persone scomparse o incapaci ad operare;
dovrebbe, inoltre, entro un'ottica di maggiore trasparenza nei rapporti tra cittadini e sistema bancario, essere avviata, una ricognizione volta a quantificare esattamente il fenomeno e far sì che gli istituti di credito rendano pubblici tutti i depositi abbandonati -:
se non ritenga indispensabile adottare iniziative normative volte ad imporre agli istituti di credito di rendere pubbliche le somme abbandonate nelle banche e i nomi dei rispettivi intestatari, aprendo la strada al recupero automatico per chi ne abbia diritto, nonché a prevedere all'obbligo di registrazione di un beneficiario alternativo al momento dell'apertura del conto corrente, estendendo tale disciplina anche ai depositi già in essere.
(5-03271) Allegato B
Seduta n. 476 del 14/6/2004