mi pare che il bush stia finanziando un programma d'educazione all'astinenza dalle pratiche sessuali, per limitare gravidanze indesiderate di ragazza troppo giovini, sia il diffondersi di morbi connessi ai connubi carnali
personalmente ritengo che una certa limitazione, un tentativo di contenimento degli eccessi della sessualità, se è davvero frutto d'una convinta adesione morale, non sia poi da ascrivere all'assurdo, però solo in un contesto storico e culturale idoneo
cioè una società precapitalista, poco incline al consumismo e all'edonismo televisivo, una società poco violentata dal martellamento della pubblicità, forse potrebbe anche concepire tale atteggiamento
ma nel mondo postindustriale avanzato, stride l'austerità dei costumi sessuali con lo sbracamento dei consumi da centro commerciale
ma anche dal punto di vista biologico, è possibile una reale astinenza, senza che essa comporti deviazioni pericolose, ben lontane dalla sublimazione verso arti e lettere?
è ipocrita chi parla d'astinenza, o illuso?
o l'astinenza, in un altro contesto storico e morale, è possibile?