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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    The Assassination (Film)

    The Assassination
    (USA - Messico, 2004)

    Lo splendido concerto per piano n. 5 di Beethoven accompagna con le sue note, ora solenni, ora malinconiche, le balbettanti riflessioni che Samuel Bicke (un bravissimo Sean Penn) registra su un magnetofono nel suo appartamento, con l’intento di inviarle al grande compositore americano Leonard Bernstein: per lui è l’ultima spiaggia, l’ultimo gesto cosciente per spiegare i perché dell’incredibile gesto che si accinge a compiere.
    E’ al suono ricorrente di questa musica divina che scorre il lunghissimo flashback sul quale il film si sviluppa, dopo la breve sequenza iniziale.
    Sam Bicke, reduce da una lunga serie di fallimenti, è diventato da pochi giorni venditore di mobili in un negozio di Baltimora. E’ debole, timoroso, parla in modo confuso e incespicante. Vive solo, separato dalla moglie e dai tre figli di un matrimonio non certo felice.
    Sam è inadeguato al ruolo, troppo educato ed onesto per vendere, dove vendere significa non tanto rifilare mercanzia a ingenui clienti, ma soprattutto trasformarsi, mentire, giocare con la fiducia del prossimo, illuderlo.
    Perché questo bisogna fare se si vuole diventare un uomo di successo, come insinua sornione il suo corpulento datore di lavoro; ”Sai chi è il più grande venditore d’America, Sam? E’ lui!” E il dito del principale indica sul teleschermo il faccione di Richard Nixon che parla agli americani snocciolando cifre e rassicurazioni.
    Siamo nel 1973. Nixon ha vinto le elezioni del 1968 promettendo il disimpegno dal Vietnam. Non ha mantenuto l’impegno, ha invece aumentato l’invio di uomini e mezzi. E gli americani, nel 1972, dopo una nuova promessa di ritiro, lo hanno ancora votato a maggioranza schiacciante.
    “Eccolo lì, il più grande venditore d’America, uno che ha venduto due volte la stessa (falsa) promessa e per due volte è stato creduto…”
    Lo si vedrà sempre di più nel film, il faccione di Nixon.
    Si capirà perché quel volto da tubo catodico diventi lentamente il catalizzatore delle umiliazioni di Sam Bicke, del suo dramma affettivo, del suo fallito tentativo di aprire un’attività, dell’incrinarsi del rapporto con l’unico amico, un meccanico di colore.
    Il sistema diventa il grande nemico, quello da cui viene tutto il marcio che soffoca la coscienza disperata di Sam. Il sistema va punito, ma bisogna che rimanga qualcosa di sé per cui gli altri capiscano e ricordino. Bobine registrate, il suo racconto, l’ultima confessione.
    “E così scrivo a lei, signor Bernstein, perché la sua musica è pura….”
    Ormai solo la musica, per Sam, è pura.
    E’ il 22 febbraio 1974. Il flashback è terminato. L’epilogo si perderà nei notiziari del pomeriggio, mentre l’America è tutta presa dal grande dramma dello scandalo Watergate.

    Buon film, questo di Niels Mueller, che tuttavia pecca di originalità. Ci sono tante e persino imbarazzanti analogie tra questo film e “Taxi driver” di Scorsese. I due personaggi si assomigliano nella storia e persino nel nome, Samuel Bicke e Travis Bickle, ma i quasi 30 anni di distanza tra i due film escludono che il grosso del pubblico se ne accorga.
    Dal film l’America ne esce complessivamente male, l’accusa alla società americana è pesante, i riferimenti con i giorni nostri sono facilmente percepibili nell’ottica “liberal” della pellicola. Il film è amaro, paranoide, talvolta intenerisce, è scomodo, inquietante. Non piacerà a tutti, ancor meno al pubblico che pretende dalle pellicole d’oltreoceano ritmo e azione. Ma questo film (tratto da una storia vera) non ne ha bisogno.

    Trama: ***
    Cast: ****
    Regia: ***
    Musica: ****
    Globale: ***1/2
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  2. #2
    putroppo ieri mi sono addormentata troppo presto e non sono riuscita a vedere taxi driver sul 4 quindi non ho notato le analogie...
    cmq alla fine ti lascia addosso una sesazione quasi di stordimento, per il gesto folle di Sam, per la sua vita che come in una profezia autovverantesi si ritorce contro lui stesso, per tutto il contesto intorno...turbante...
    [PARIS]P.P.P. by Mumm|a
    Fashion Photographer

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di figaro
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    Ho trovato Sean Penn strepitoso.

  4. #4
    Qualsiasi film Sean Penn faccia io lo guardo!
    Legge di Murphy

    La somma dell'intelligenza sulla Terra e' costante; la popolazione e' in aumento.

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