Nonostante la grande diffusione, la sindrome dell’intestino irritabile, resta difficile da diagnosticare e da gestire anche da parte del medico. Spesso si tratta di sintomi ricorrenti e subdoli, un malessere generale che si prolunga nel tempo, magari senza gravi episodi acuti.
Infatti, in un buon numero di casi, chi soffre di disordini intestinali cronici tralascia di comunicarli al proprio medico.
Ad oggi non sono ancora del tutto chiari i molteplici fattori che possono provocare la sindrome dell'intestino irritabile. Dai risultati di molte ricerche scientifiche, però, sembra ormai certa una correlazione diretta tra la malattia e il ripetersi nel tempo di condizioni di stress psicologico, di ansia e di agitazione.
Inoltre la grande incidenza di queste forme intestinali, specie nei paesi evoluti con stile di vita occidentale, confermerebbe alcune ipotesi causali (eccessivo stress, alimentazione inadeguata, sedentarietà) con particolare riferimento all'abbinamento tra stress e scarsa assunzione di fibre con la dieta.