Io sono stato un bambino normalmente esuberante, non spaccamaroni ma nemmeno un santo, diciamo che posso collocarmi tranquillamente nell'anonimato della media nazionale. Alcuni miei amici invece rientravano nell'elenco dei "most wanted" dell'isolato per una vivacità che all'epoca (trent'anni fa) veniva semplicemente definita, e non ne ho mai capito il perché, "argento vivo". Mettevamo petardi negli escrementi dei canidi, alzavamo le gonne alle bambine e generalmente concludevamo le interminabili partite a pallone in maxi-risse già dimenticate il giorno successivo. Svicolavamo i compiti con un'abilità degna di Tomba, non sentivamo "apposta" i richiami dei genitori e camera nostra sembrava piazza San Marco dopo il concerto dei Pink Floyd.
Tutti, chi più chi meno, da ragazzini abbiamo fatto le nostre brave bischerate e tutti ne siamo usciti al massimo con qualche sana sberla e tot giorni di punizione che, all'epoca, consisteva nel non vedere per una settimana "Tre nipoti e un maggiordomo" sul Secondo Canale tutti i giorni alle 19.20. Tutto sommato mi sembra che, fatte le solite debite eccezioni che confermano la solita regola, nessuno sia stato influenzato psicologicamente dalle sopracitate bischerate che hanno sempre fatto parte del percorso di crescita di un bambino. Ad esempio mio padre mi raccontava che da bambini durante la guerra andavano a defecare nei tombini che ospitavano gli scambi manuali dei tram e che ogni volta ridevano come pazzi quando il tramviere di turno bestemmiava in sanscrito dopo aver infilato la mano nel tombino per attivare lo scambio. Eppure mio padre è una persona normalissima che non ha mai fatto nulla di male nella vita "adulta".
Ebbene, sia io che mio padre e come molti di voi oggi come oggi saremmo definiti come bambini affetti da ADHD (Attention Deficit Hiperactivity Disorder), più comunemente nota come sindrome da iperattività e in quanto affetti da tale sindrome dovremmo essere curati a botte di Ritalin.
Il Ritalin è un metilfenidato, ovvero uno stimolante centrale e come tale appartiene ai farmaci d'abuso ed è incluso nella Tabella I degli stupefacenti. Una droga esattamente come la cocaina. A parte il fatto che mi sfugge il perché si debba somministrare uno stimolante a chi deve essere "contenuto"...ma essendo una droga a tutti gli effetti, questo benedetto Ritalin induce alla dipendenza. Infatti proprio per questo motivo la sua commercializzazione in Italia era stata bloccata nel 1989, fino ad oggi.
Sì, perché il ministro Sirchia ha deciso nuovamente per la sua distribuzione sul terrritorio nazionale con la seguente motivazione: Vista "l'elevata incidenza dell'ADHD in età pre-adolescenziale - recita una nota del ministero della Salute - la Commissione unica del farmaco ha invitato la casa farmaceutica Novartis, attuale titolare del Ritalin, a presentare richiesta per la registrazione del farmaco e la sua commercializzazione in Italia".
Quest'uomo da una parte si scaglia (anche giustamente) lancia in resta contro la dipendenza da nicotina, e prossimamente anche da alcol, dall'altra induce alla dipendenza da sostanze stupefacenti bambini e adolescenti che hanno solo la "colpa" di stare crescendo secondo uno standard che ai nuovi potenti evidentemente non piace perché possibile fautore di esseri pensanti non assogettabili.
O non sarà forse che, visti i precedenti che si stanno accertando in questi giorni, il ministro Sirchia abbia a che fare con la Novartis?
O non sarà forse che sia l'occasione giusta per il ministro di unire l'utile al dilettevole?
Fonte: La Repubblica
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