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  1. #1

    teoria o realtà dei fatti?

    umm il titolo non saprei come porlo e quindi lo lascio generico, comunque:

    Quello che ora e dagli anni 40 (circa) ad ora è stato fatto in campo cinematografico , ma in campo "artistico" in generale è "semplicemente" la metabolizzazoine di quanto fatto negli anni 20/40.
    Periodo in cui cosi tanta carne al fuoco è stata messa che gli anni futuri (e quindi anche presenti) sono serviti a "spiegare" quanto è stato fatto.

  2. #2

    Re: teoria o realtà dei fatti?

    [supersaibal]Originariamente inviato da bluesexplosion
    umm il titolo non saprei come porlo e quindi lo lascio generico, comunque:

    Quello che ora e dagli anni 40 (circa) ad ora è stato fatto in campo cinematografico , ma in campo "artistico" in generale è "semplicemente" la metabolizzazoine di quanto fatto negli anni 20/40.
    Periodo in cui cosi tanta carne al fuoco è stata messa che gli anni futuri (e quindi anche presenti) sono serviti a "spiegare" quanto è stato fatto. [/supersaibal]
    e in italiano?

  3. #3
    Come ti sei formato questa idea?
    tra l'altro, il cinema è un'arte "giovane" e c'è ancora molto spazio per l'invenzione di generi e di tecniche

  4. #4
    [supersaibal]Originariamente inviato da Berenicebis
    Come ti sei formato questa idea?
    tra l'altro, il cinema è un'arte "giovane" e c'è ancora molto spazio per l'invenzione di generi e di tecniche [/supersaibal]
    beh prendi il cinema di Dulac, oppure di Gance o ancora Herbier, o ancora le sperimentazioni che venivano fatte in quell'epoca.

    Un "qualunque" corto di quel tempo risulta quasi "incomprensibile" rispetto ad esempio ad un steve reich che pur rimanendo un genio ermetico è più "digeribile" in quanto almeno il soggetto è facilmente riconoscibile, che poi anche egli sia un caos di piani di lettura è ovvio ma risulta meno complesso rispetto a quelli (ed altri citati) degli anni 20/40.

    Sembra quasi quindi che nella sperimentazione postuma a quel periodo vi sia (sempre nell'intento di comunicare cose differenti) una "semplice" rielaborazione di tutto quello che è stato fatto prima

  5. #5
    Degli autori che citi conosco solo Gance, ma anche molti altri che non citi, primi fra tutti i registi del cinema espressionista tedesco (Wiene, Murnau, Lang, Leni etc), che giocavano con le inquadrature e la struttura narrativa in una maniera che a noi pare molto "moderna"

    L'idea che mi sono fatta, da semplice spettatrice, è che nella fase iniziale della storia del cinema, nella totale libertà da schemi precedenti di riferimento, si siano esplorate molte strade, ma che nel tempo si siano creati stilemi ai quali si sono adeguati la maggior parte dei cineasti, ferma restando il proseguimento di un lavoro di sperimentazione, che però ha finito per diventare un'operazione "di nicchia".
    Nulla vieta di immaginare che, col tempo, l'intuizione di qualche antico regista possa essere pienamente sviluppata da qualche cineasta, senza che per questo si possa parlare di semplice metabolizzazione
    facci caso... se pensi alle grotte di Altamira, in quest'ottica l'astrattismo in pittura diventa una semplice rivisitazione, cosa che non è

    Diversa è la faccenda se vogliamo considerare l'ingresso delle tecniche più moderne (digitali, tanto per fare un esempio), che ha permesso cose ovviamente impensabili ai tempi dei pionieri

  6. #6
    certo l'idea ed il concetto che esprimi son giusti, non è uno sminuire in qual si voglia forma il cinema postumo all' impressionismo fracese di avanguardia del 23 (per dirne uno) e certamente l'arrivo di nuove tecniche ha da una parte portato maggior libertà di movimento tecnico (diciamo di sbizzarrirsi), ma la libertà intellettiva raggiunta in quel periodo mi sembra, a mio omdestoa vviso (ovviamente) difficilmente ragiungibile non tanto per le tematiche trattata ma per la "complessità" del pensiero sviluppato tramite esse...

    come dici tu ovviamente e giustamente questo posta a stili perfettametne e tranquillamente rielaborabili o modificati ecc da registi postumi, ma mai con tale forza...

    uno spiegare, aggiungendo il proprio, di quanto veniva fatto...

    in ultimo, forse perchè queta realtà la vivo, ma credo che la maggior parte delle sperimentazioni di quel tempo (considerando anche la scarsità di tecnologia) sia particolarmente superiore a quella del nostro tempo

  7. #7
    negli anni passati il cinema lo si godeva appieno essendo l'unica arte di svago concessa.. oggigiorno, non vi è più quell'attenzione e quindi ne risentono ancvhe le produzioni... che invece mirano più sui cartoni o computergrafica, che ad oggi "prendono di più"
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  8. #8
    il cinema è un'arte "multipla": contiene infatti, al suo interno, altre arti "di base" come la musica che sono progredite notevolmente lungo tutto il corso del novecento. nel jazz, ad esempio, la vera grande rivoluzione inizia proprio negli anni quaranta con parker ed i boppers; reich nasce nel '36 e l'eurocolta ha uno scossone; in quell'anno cage inizia ad insegnare e raggiunge il pieno interesse delle avanguardie attorno agli anni '50 ('57-8 mi pare sia venuto in europa ed i nostri abbiano trasecolato, non ricordo bene).

    io direi quindi un'altra cosa.

    il novecento è stato, in generale, un brulicare di idee nuove: per essere considerato degno di nota un artista doveva inventare qualcosa di nuovo, in contrapposizione al pensiero tardoottocentesco che sapeva di stantio. questo ha portato allo sviluppo di una miriade di linee di pensiero indipendenti, a volte intrecciate tra loro ma per la gran parte desiderose di proseguire autonomamente, almeno fino agli anni ottanta: dopodichè si è cominciato a capire che ci si stava dando la zappa sui piedi, pubblico e critica erano contrari pur essendo imprescindibili (checchè ne dicano alcuni illustri intellettuali) poichè difettavano del codice di lettura dei grandi sperimentatori (nonchè del tempo necessario per assimilarlo, eventualmente: corri che ti corri ogni giorno ne arrivava una nuova...) ed infine alcune grandi scienze sulle quali sperimentare cominciavano a dare segni di cedimento (in musica, l'armonia, ad esempio).

    corollario: se esiste un'idea stupida, a parer mio è quella enunciata poc'anzi. se un artista deve essere considerato meritevole per quanto di nuovo ha apportato alla sua arte, siamo fritti. in arte mi attengo al seguente assunto (sul quale ho riflettuto parecchio e per parecchi anni e ritengo inattaccabile).

    se arte è comunicazione (e per me lo è) e prescinde dal media utilizzato (e per me prescinde) il significante deve cedere il passo al significato: anzi, proprio da quest ultimo bisogna partire per definire il concetto e scegliere il mezzo appropriato di espressione. avere un parco ampio di possibilità certo aiuta ma non implica che si sia in grado di utilizzarle tutte con sapienza: miglior artista è quello che meglio descrive i concetti che ha nel cervello con i metodi adatti e che riesce a comunicare nella maniera più efficace con l'interlocutore.

    per inciso, il più cretino è quello che, avendo inventato un nuovo mezzo di comunicazione, crede di aver fatto dell'arte.

  9. #9
    umm lo so che potrebbe sembrare irrispettoso, però sto 3d mi piace parecchio asai.. ma non perchè lho aperto io eh, ma per gli interventi avuti

  10. #10
    [supersaibal]Originariamente inviato da bluesexplosion
    umm lo so che potrebbe sembrare irrispettoso, però sto 3d mi piace parecchio asai.. ma non perchè lho aperto io eh, ma per gli interventi avuti [/supersaibal]
    ora da bravo, allarga le braccia, infila la camicia bianca e torniamo nella stanzetta imbottita...
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

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