Eurostat: i conti italiani non sono verificabili
L'Uffico statistico Ue esprime seri dubbi sulla verità dei dati forniti dall'Istat: pronti a rivedere al rialzo i deficit 2003 e 2004
BRUXELLES (BELGIO) - I conti pubblici italiani sarebbero errati, forse falsi. Eurostat l'Ufficio statistico dell'Unione Europea, esprime infatti dubbi sui dati sui conti pubblici italiani, chiede chiarimenti e non esclude la possibilità di una revisione verso l'alto dei dati sul rapporto deficit/Pil per il 2003 e 2004. Ad affermarlo è lo stesso Ufficio statistico dell'Unione Europea, in un paragrafo riferito agli ultimi dati sui conti pubblici dell'Unione Europea. Nel capitolo «questioni non risolte» (che parlano anche di Grecia, Portogallo, Lettonia e Lituania), Eurostat dedica sei righe al nostro Paese. «Eurostat - si legge in una nota diffusa a Bruxelles- non è in posizione di convalidare le cifre odierne per l'Italia. Questo è dovuto anzitutto alla registrazione di pagamenti al governo da parte di istituti finanziari che agiscono come raccoglitori di imposte a nome del governo (concessionari d'imposta), la classificazione settoriale di enti di proprietá dello Stato, il trattamento di una operazione di securitisation (vale a dire le cartolarizzazioni), la registrazione di transazioni con il bilancio Ue, incoerenze tra la contabilitá di cassa e quella di competenza e discrepanze statistiche nei conti pubblici». Per Eurostat, «la chiarificazione di tali questioni potrebbe condurre a una revisione verso l'alto nel deficit dello Stato, in particolare per il 2003 e il 2004»
Francia, Germania e Grecia sono i tre Paesi che nel 2004 hanno superato il tetto del 3% del rapporto deficit-pil, infrangendo così i criteri del Patto di stabilità e crescita. Ma dato che l'Italia ha fatto segnare nel 2004 secondo l'Istat un rapporto deficit/Pil del 3%, un'eventuale rivisitazione in rialzo del deficit, porterebbe inevitabilmente a sforare il tetto.
L'Istat sembra indirettamente ammettere il proprio errore in un comunicato di risposta all'Eurostat. Entro aprile l'Istat conta di inviare ad Eurostat «alcuni primi risultati» degli approfondimenti ed «eventuali nuove stime» sui conti pubblici italiani. Lo annuncia l'Istat in una nota relativa ai commenti di Eurostat pubblicati oggi sui conti pubblici italiani e degli altri paesi di Eurolandia.
La notizia della bocciatura dei conti pubblici italiani da parte dell'Eurosta ha provocato immediate reazioni. «Il governo risponda a questi rilievi che, se confermati, sarebbero gravi». Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, commenta con preoccupazione la non-certificabilità dei conti pubblici annunciata da Eurostat: «Spero che Siniscalco abbia argomentazioni valide. Altrimenti - aggiunge il leader della Cgil - si addensano nubi sulla gestione, già difficile, del debito e della finanza pubblica».
Ad Epifani fa eco il segretario generale della Cisl Savino Pezzotta, per cui, «Non è una buona notizia, oggettivamente. Il governo deve chiarire, e con molta forza. Non è una cosa di secondo piano. Abbiamo bisogno che il Paese sia ben valutato a livello europeo se vogliamo reggere la sfida della competitività».
18 marzo 2005
http://www.corriere.it/Primo_Piano/E...eurostat.shtml