solito week end di pioggia, quasi ininterrotta. strade sempre più dissestate, piene di buche e di auto che si divertono a creare quelle onde tsunamiche, che si scontrano con i nostri abiti. poi finisce, cade l'ultima goccia, e come per magia, si alza da terra l'odore di fine pioggia, che taglia il respiro e porta nel limbo fra la speranza del bel tempo e la paura che presto rinizi.
rettangoli di asciutto, dove prima sostavano le macchine, scandiscono il tempo, e tetre pozze, rimangono a memoria dell'evento. Niente di strano, magari anche poetico, però non è il fatto di per se strano, ma tutto il resto. scadere nel luogo comune è facile, forse troppo, ma non ho grandi pretese, e mi ritiro, si sconfitto, ma a testa alta. Che tempo di merda, non ci sono più le stagioni...